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CRONACA: INCHIESTA GESTIONE SPISAL CATANZARO, CADE ACCUSA ABUSO D’UFFICIO

Sono cadute le accuse di abuso d’ufficio contestate a Bernardo Cirillo, 66 anni, di Catanzaro, dirigente del Servizio di prevenzione, igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Azienda sanitaria di Catanzaro; del figlio Giuliano Cirillo, 36 anni, di Catanzaro, imputato nella sua qualita’ di socio e presidente del consiglio di amministrazione della Sial Service srl; e dell’amministratore unico della stessa societa’, Giuseppe Grillo, 42 anni, di Catanzaro. Il giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, oggi, ha prosciolto i tre uomini, come richiesto dai loro difensori, gli avvocati Saverio Loiero, Wanda Bitonte, Enzo De Caro, Rosario Chiriano. I tre indagati sono stati coinvolti in un’inchiesta sulla gestione dello Spisal, al termine della quale l’allora sostituto procuratore Luigi de Magistris, titolare delle indagini condotte dai carabinieri del Nas, contesto’ loro i reati di peculato ed abuso d’ufficio. Il gup, lo scorso 16 novembre, ha gia’ mandato gli imputati sotto processo per la prima accusa, quella di peculato – perche’, secondo la Procura, si sarebbero appropriati di uno dei due dosimetri assegnati allo Spisal, “utilizzandolo per attivita’ di natura privata dalla Sial Service srl” -, e per questo processo si tornera’ nell’aula del tribunale collegiale il prossimo 25 maggio. Quanto all’accusa di abuso d’ufficio, nella richiesta di rinvio a giudizio era riferita al fatto di aver gli indagati “procurato, intenzionalmente, un ingiusto vantaggio patrimoniale sia nei confronti di Cirillo che della Sial Service, ed arrecato un danno ingiusto al personale dello Spisal, consistito nel trasferimento ad altra sede o incarico e in altre vessazioni professionali”. In particolare, sempre stando all’impianto accusatorio, si sarebbe trattato di annullamento di verbali, comunicazioni in favore di alcune imprese, e conseguenti trasferimenti del personale in altre sedi dopo le divergenze con il dirigente. Il giudice, pero’, al termine della prima udienza preliminare aveva rimandato gli atti alla Procura per una riformulazione di questo capo d’imputazione con maggiori specificazioni. E’ seguita una nuova richiesta di rinvio a giudizio che ha portato i due Cirillo e Grillo nuovamente nell’aula del gup, dove oggi sono stati completamente prosciolti. (AGI)

Autore

Umberto Galati

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