Catanzaro Night News

1° MAGGIO: Negozi aperti, Occhini: “cosi’ si abbatte data storica e simbolica”

Testo integrale della dichiarazione rilasciata dal consigliere comunale Eugenio Occhini

“C’era una volta un giorno dell’anno in cui – tutti – ci si fermava per riflettere sul lavoro. Un giorno di festa laica, atteso per il suo valore profondo e nel quale si riproponevano con forza i temi dei diritti, della sicurezza, del confronto tra “mano d’opera” e proprietà. C’era quel giorno, ma oggi sembra non esserci più. Perché si è di fronte al tentativo di mercificare anche questa festività con la logica del “tutti aperti e sempre aperti” che, lanciata dai centri commerciali, sta contagiando sempre più anche i negozi tradizionali. Passeggiando sul Corso di Catanzaro, ad esempio, sono diverse le vetrine sui cui è stato affisso l’avviso che il Primo maggio si resterà aperti. E non soltanto per qualche ora ma, è ben specificato, per tutta la giornata. Altro che festa per commessi e addetti alle vendite! A mio avviso si tratta di una vera e propria violazione della ricorrenza, il tentativo di abbattere una data storica e fortemente simbolica del movimento operaio che ora rischia, concretamente, di svuotarsi dei suoi più importanti significati. E che non si venga a dire che la decisione è stata presa per far fronte alla crisi promuovendo le vendite. Ci sarebbero altre iniziative da intraprendere, anche e soprattutto a livello governativo, per rimettere in moto l’economia. A me sembra piuttosto la maldestra prova di ridurre tutto al consumo, facendo pagare il prezzo più alto di queste scelte proprio ai lavoratori. Il I maggio senza acquisti, soprattutto quest’anno, avrebbe potuto essere uno straordinario gesto di riconoscimento verso tutto il mondo del lavoro, soprattutto nostrano, martoriato da licenziamenti, cassa integrazione e diritti negati. E, invece, si continueranno a negare proprio i diritti di quei lavoratori che saranno costretti a prestare il loro servizio. Magra consolazione sarà l’essere accomunati a tanti altri colleghi sparsi per tutta Italia. Un Paese che sembra non riuscire più, nemmeno in ricorrenze come queste, a fermarsi per riflettere, cercando di costruire una società migliore”. 

Autore

Umberto Galati

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