Mi ritorni in mente…

Il Catanzaro vince contro il Sora, contro Pierpaoli e contro i ricordi

“…Ma c’è qualcosa che non scordo”, sembravano ripetersi in silenzio i tifosi giallorossi che ieri popolavano gli spalti del Nicola Ceravolo. Il vento? No, non c’era. Le casacche erano quelle giuste. Chi le indossava ? Atleti diversi da quel lontano 17 giugno. Penso proprio che per Nicola Ascoli sia stato duro non potersi prendere una rivincita con i bianconeri laziali. Ma la vita concede sempre una possibilità. Le cicatrici (come tutte le altre cose) guariscono con la migliore delle medicine: il tempo, soprattutto se condito dalle giuste soddisfazioni. E quasi, quasi le cicatrici vengono esibite da coloro che le portano scritte in viso, come dei trofei, come dei cimeli di battaglia, quando di battaglie se ne è persa una , ma alla fine si è vinta una guerra. Quante cose sono cambiate da allora! Proprio tante, anzi è cambiato proprio tutto…!

Ah, prima di andare avanti nella nostra disamina è bene ricordare che per la prima volta nella storia del calcio mondiale, ieri è stata applicata la regola del “portiere volante”. No, non scherziamo. Non si tratta di una nuova specie di volatili! Ricordate le partitelle tra amici, quando qualcuno sostituiva il portiere? Ebbene il Sig. Pierpaoli di Firenze (con la dolosa complicità del suo collaboratore) da ieri ha deciso che chiunque si può sostituire all’estremo difensore, prodigandosi in tuffi e bloccando con la mano palloni destinati a rete. Scandaloso? No. Soltanto allucinante. Fumai con la manina sul finire del primo tempo blocca la sfera destinata a finire in rete a seguito di un colpo di testa del solito Corona. A questo punto si assiste ad una sceneggiata degna del miglior Eduardo De Filippo. Il direttore di gara è in dubbio e rivolge uno sguardo di intesa al guardalinee sotto la tribuna ovest che, colto da miopia acuta mista ad astigmatismo fulmineo, fa intendere che tutto è normale, tutto può procedere. “Mostruoso” direbbe un simpatico comico… eppure si continua a giocare. La malafede dell’arbitro si nota chiaramente in seguito quando lo stesso , avvicinato da Ferrigno, spiega al capitano come il giocatore sorano avesse colpito il pallone con il fianco e poi con il braccio attaccato al corpo. Se il buon Alfieri non avesse realizzato il gol…

La gara inizia con un Catanzaro molto “tranquillo” (forse anche troppo). Dopo appena pochi minuti (3’) Ferrigno calcia centralmente da buona posizione e Capecchi blocca. Al 17’ Ramona batte ottimamente un calcio di punizione, Lafuenti si oppone in angolo. Toledo gioca sempre sulla fascia ma in posizione arretrata, pronto più a contenere che a proporsi. Innanzi a lui c’è Biancone che cerca di creare spazi in attacco. Corona giostra a tutto campo (generosissimo come al solito) ma non riesce a concretizzare. Lo stesso bomber giallorosso al 21’ conclude di testa centralmente e il pallone è facile preda di Capecchi. Il primo tempo sta per concludersi giusto il tempo di vedere battere a Pastore un calcio di punizione che termina di poco a lato e accade il fattaccio: colpo di testa di Corona che porta lo scompiglio in area bianconera e Fumai si improvvisa portiere. Ma, come già detto, l’arbitro (formatosi su campi di palla a mano) dice che non è successo nulla. Si ritorna negli spogliatoi con tanta rabbia nel cuore.
All’inizio della ripresa (10’), sulla fascia sinistra, Ferrigno provoca un’emicrania acuta al proprio diretto marcatore e dopo una doppia finta, fa partire un traversone che l’ottimo Alfieri spedisce in rete di testa. E’ l’uno a zero e il Nicola Ceravolo esplode. Si può ben dire che il Catanzaro nella ripresa si muove meglio. Si gioca di più palla a terra e si evitano i lanci lunghi dimostratisi infruttuosi durante il primo tempo. Briano giganteggia (ottima la prestazione del centrocampista) e , oltre a conquistare una quantità industriale di palloni, costruisce con giudizio. Anche Lafuenti (convincente ieri la sua prova) si disimpegna bene salvando il risultato opponendosi di piede ad una conclusione ravvicinata di Novembrino.
Ferrigno spreca facili occasioni e pecca un po’ di egoismo. Braglia capisce che occorrono in campo forze fresche e sostituisce Biancone, Toledo per Morelli e Campo (Dei aveva sostituito già Zappella infortunatosi). Si arriva al 95’ e proprio all’ultimo minuto di recupero, Caterino viene espulso per doppia ammonizione a seguito di un fallo.
Alla fine il Catanzaro vince contro tutto e contro tutti. Contro quei ricordi maledetti, contro gli undici bianconeri, contro il Sig. Pierpaoli e il suo collaboratore. Una bella realtà sta crescendo ed è abbigliata di giallorosso.

Il sottoscritto ha giusto il tempo di intervistare (sempre al solito autogrill sulla SA-RC direzione nord) Mario Alfieri. Cordialissimo mi stringe la mano con un sorriso degno dei migliori spot di dentifrici e mi mostra la parte della testa con la quale ha regalato i tre punti preziosi alla propria squadra. E’ felice alla follia. Gli faccio i complimenti per la sua prestazione e per il gol. Lui mi ringrazia e con la massima umiltà aggiunge: “cercherò di dare sempre il massimo, quest’anno potremo toglierci tante belle soddisfazioni” poi aggiunge i saluti a tutto il Popolo di www.uscatanzaro.net (sito che frequenta sempre).

Si archivia la sesta giornata e la classifica è corta (a differenza della C1 dell’anno scorso). Non è facile stilare una graduatoria delle squadre favorite per il primato. La stessa Viterbese ieri ha strappato con i denti e… altro un punticino in quel di Foggia (dove il Catanzaro vinse con autorità). C’è da aggiungere che i pugliesi hanno colpito per ben due volte i legni della porta laziale. Non crediamo che arbitri o dea bendata possano sponsorizzare a vita le performances degli uomini gialloblù. Sono tutti lì e , prima o poi i valori emergeranno, ma siamo certi che questo Catanzaro, anche con l’apporto di una difesa che sta trovando i meccanismi giusti, saprà recitare un ruolo da protagonista. Avanti così Catanzaro!

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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