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CIMINO ALLA NUOVA GIUNTA REGIONALE: “SI VEDA IL CATANZARESE COME STRUMENTO DI UNIFICAZIONE DELLA CALABRIA”

“Otto consiglieri regionali su cinquanta, tre assessori su dieci, la provincia di Catanzaro può, forse per la prima volta, ritenersi abbastanza soddisfatta dell’assetto che ha preso la Regione. A tutti gli eletti rinnovo i complimenti vivissimi e gli auguri di buon lavoro. In particolare ai neo assessori Aiello, Tallini e Caligiuri, affinché dall’interno del governo regionale davvero possano incidere efficacemente sulle buone sorti di un territorio che ha subito nel tempo gravi danni. Dalla politica e dagli eventi naturali. Dalla sua storia travagliata e dalle continue sottovalutazioni del governo centrale, così come dall’insipienza delle stesse persone che hanno ricoperto importanti ruoli politici e istituzionali.

Un amministratore regionale è per sua stessa funzione una figura che opera nell’interesse generale della Calabria e non per quello di singole sue parti. Aiello, Tallini e Caligiuri lavoreranno, ne sono sicuro, dentro una visione unitaria che rifiuta vecchi favoritismi e clientelismi allargati, tanto nocivi alla nostra terra. Questa cultura di governo è quella che i catanzaresi della provincia vogliono. E i catanzaresi del capoluogo in maggior modo. Non solo perché da noi le persone attente e responsabili hanno sempre pensato e agito secondo una visione d’insieme della Calabria. Ma anche perché da questa logica unitaria Catanzaro e provincia, con Lamezia al centro, potranno costruire le migliori condizioni per lo sviluppo. C’è una  Calabria rotta che va unita. Un territorio disseminato da mille solitudini e centinaia di separatezze. Da paese a paese, da montagna a montagna, da ogni luogo al mare, tutto qui da noi diventa lontano e irraggiungibile. Quindi estraneo. E l’estraneità, più che il senso di abbandono, è il male che ci divora. Quel sentirsi non parte del tutto ed estraneo agli altri, crea localismi ristretti e sciocchi egoismi.

 Il territorio della provincia di Catanzaro è uno strumento di unificazione della Calabria. La cerniera che riaggrega. La porta che apre tante porte. Di questo processo unificante Catanzaro città rappresenta il simbolo politico e culturale, il punto di riferimento e di sintesi di una Calabria che metta a frutto tutte le sue straordinarie risorse. Specificamente presenti nelle singole realtà, esclusivamente assegnate a ciascuna di esse. Bisognerebbe camminare con la poesia di Leonida Repaci per scoprire la grande ricchezza della Calabria. Se il governo regionale lavorerà con particolare attenzione per questo territorio, farà una cosa buona per tutti. Se darà a Lamezia gli strumenti che ancora le mancano, oltre a quelli che l’ultimo governo regionale le ha concesso, per lanciarsi su un panorama economico-industriale più impegnativo, avrà fatto un servizio a tutta la regione. Se, a partire da un provvedimento legislativo specifico, finalmente restituirà a Catanzaro la dignità, la piena funzione, il ruolo attivo di capoluogo di regione, non avrà compiuto soltanto un atto di giustizia e di riparazione morale. Avrà in particolar modo, regalato a se stessa documento prezioso di cui ha necessità: il centro attrezzato di servizi moderni, la sua guida politica, un simbolo, onore e vanto come per tutte le ragioni del mondo, della identità e della storia di un popolo dignitoso, anche se dal suo nemico interno per lungo tempo umiliato”. 

Autore

Salvatore Ferragina

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