Avversario di turno

SORA CALCIO 1907

“L’avversario di domenica ai raggi X”

PREMESSA

 

L’autobus giallo-rosso è atteso domenica al crocevia
dei ricordi. Il calendario propone un nome che racchiude in sé tutta l’amarezza
dei 12 anni di C2: Sora. La simpatica squadra ciociara, che due anni fa spezzò
a tre minuti dalla fine i sogni di rinascita di un’intera città, domenica
calcherà nuovamente il manto erboso del “Ceravolo”. Il ripescaggio non ha
lavato l’onta per la sconfitta più drammatica della storia del Catanzaro. Quel
17 giugno 2001 che invece rimane il punto più alto della storia del Sora.

La società laziale, fondata nel lontano 1907, ha
infatti raggiunto il calcio professionistico soltanto nei primi anni ’90, dopo
oltre 80 anni di dilettantismo. I fautori della storica promozione, conquistata
nel 1991-92 nella doppia finale contro il Sulmona, furono l’amatissimo mister
Di Pucchio e il bomber indigeno Luiso, ancora semisconosciuto. Dopo un anno di
assestamento (e di bel calcio), il Sora ottenne la C1 nel ’93-94 al termine di
una drammatica finale con la Turris a Perugia, vinta ai calci di rigore. Ancora
una volta gli artefici del trionfo furono Di Pucchio e Luiso, autore di 22 gol
e del rigore decisivo nella finale con la Turris.

La squadra ciociara rimase in terza serie per pochi
anni prima della sconfitta ai play-out con la Nocerina. Ma nel ’97-98 tornò
protagonista in C2, raggiungendo la semifinale play-off e perdendola col
Benevento di Passiatore. Dopo un’altra stagione anonima, il Sora dal 1999-2000
è stata sempre protagonista dei play-off o dei play-out di fine anno. Vincenti
le prime tre esperienze contro il Tempio (salvezza grazie a un gol di Campanile
al terzo minuto di recupero della gara di ritorno), contro il Catanzaro
(promozione in C1 ai supplementari), contro il Castel di Sangro (salvezza
ottenuta ancora con un gol a tempo scaduto di Zoboli). La storia recente parla
invece di una sconfitta ai play-out contro il Giulianova l’anno scorso (doppio
0-0), anestetizzata dal successivo ripescaggio che ha accomunato le sorti del
Sora a quelle del Catanzaro.

Il Sora gioca allo stadio “Claudio Tomei”, meglio
conosciuto come “Sferracavallo”, capace di 5.500 posti.

 

I PRECEDENTI

 

L’amarcord di questa partita è chiaramente legato
all’ultimo precedente, la finale play-oof del 17 giugno 2001. Dopo lo 0-0
dell’andata (con l’espulsione poi rivelatasi decisiva di Gentili), al
“Ceravolo” davanti a 20.000 spettatori il Sora rimontò il rigore di Di Corcia
con il gol di Erbini a quattro minuti dalla fine e la doppietta di Campanile
nei tempi supplementari. Ma i confronti tra le due squadre sono in tutto otto
con un bilancio di assoluta parità: 3 vittorie ciascuno e due pareggi e 8 gol
segnati per parte. A Catanzaro prima della maledetta sconfitta di due anni fa,
i giallo-rossi avevano sempre vinto, e il Sora non aveva mai segnato.

L’unico superstite di quella finale in casa
bianco-nera è il centrocampista Battisti. Tra i giallo-rossi Milone (che saltò
l’andata per squalifica), Gentili (che saltò il ritorno per l’espulsione
rimediata a Sora) e Ascoli (che però non ci sarà domenica sempre per
squalifica).

 

LA SQUADRA

 

Il Sora ha cambiato durante l’estate parecchi volti,
in considerazione della retrocessione. Il ripescaggio all’ultimo istante, così
come per il Catanzaro, ha causato difficoltà nella costruzione di una squadra
attrezzata per la C1. La società giallo-rossa tuttavia ha realizzato un
potenziamento dell’organico decisamente superiore.

L’allenatore dei bianco-neri, Lello Sciannimanico,
considerato peraltro tra i migliori della categoria, gioca con un classico
4-4-2. L’ossatura della squadra è abbastanza definita, ma probabilmente mancano
dei rincalzi all’altezza. In porta Capecchi, prelevato dal Pisa, è una
sicurezza, incalzato anche dal giovane leccese Coqu. In difesa i centrali
Mantelli e Taccola, ex Inter con numerose presenze in A e B, sono di sicuro
affidamento. Anche i centrali di centrocampo Billio (5 anni nelle Premiership
inglese e scozzese con le maglie di Aberdeen, Dundee e Crystal Palace) e
Battisti garantiscono un’indubbia esperienza. Il tandem offensivo è invece
formato da Di Domenico, 7 gol l’anno scorso, e Pasca 10 reti in C2 col Mestre.
Sicuramente l’attacco non è stellare, e sulle fasce l’infortunio di Faieta,
acquistato dal Teramo, ha lasciato scoperto il settore degli esterni, nel quale
c’è molta concorrenza.

Oltre a Coqu sono tanti i giovani di belle speranze
tra le file bianco-nere (basti pensare al barese Fumai, al leccese Morleo e al
modenese Zaaboub), forse però ancora troppo acerbi per un campionato difficile
come la C1.

Nella squadra ciociara militano anche due conoscenze
del Catanzaro: Basile, 24 presenze l’anno scorso con la maglia giallo-rossa, e
Novembrino, solo 5 partite a Catanzaro due anni fa. Soprattutto il primo ha
lasciato un ottimo ricordo tra i tifosi giallo-rossi, ma la società di Parente
e Poggi al termine della scorsa stagione non lo ha riscattato.

Formazione tipo
(4-4-2):

Capecchi;
Fumai, Mantelli, Taccola, Morleo; Zaccagnini (Zaaboub), Billio, Battisti,
Faieta; Pasca, Di Domenico.

 

VERSO CATANZARO-SORA

 

In termini di organico, come detto, il Sora ha
sofferto notevolmente il ripescaggio in C1. Dopo un ottimo pre-campionato
culminato con la qualificazione al turno successivo in Coppa Italia, la squadra
di Sciannimanico è il fanalino di coda del girone con due punti conquistati
(due pareggi casalinghi con Lanciano e Fermana) e un solo gol realizzato (da
Mantelli contro il Lanciano) in cinque partite. Tre invece le sconfitte: in
casa col Benevento e in trasferta a Crotone e a Martina. Due i rigori già
falliti da Pasca contro Benevento e Fermana.

Un gioco non troppo brillante e una buona dose di
sfortuna sono dunque le principali cause della travagliata situazione tecnica,
che potrebbe costare la panchina al tecnico bianco-nero se non dovesse cogliere
un risultato positivo domenica al “Ceravolo”. Il difficile inizio di campionato
non è aiutato dall’altrettanto difficile situazione societaria. Il sodalizio
bianco-nero retto temporaneamente dal consigliere regionale Di Stefano vive in
questi giorni la trattativa per il passaggio delle quote a Rosettano Navarra,
ex presidente del Frosinone. Ma le ultime notizie che giungono da Sora non sono
confortanti in tal senso.

Tutte queste vicende non aiutano certamente la
squadra che domenica dovrà fare a meno di Faieta infortunato (per lui menisco e
stop di tre settimane) e Zaaboub squalificato. Confermata la struttura portante
della squadra, gli unici dubbi sono legati alle due fasce. In difesa dovrebbero
agire i due giovani Fumai (a destra) e Morleo (a sinistra), mentre a
centrocampo ci dovrebbero essere da una parte Zaccagnini e dall’altra
Quaresima. Tutti questi esterni sono comunque intercambiabili, visto che
possono giocare indifferentemente sulla linea dei difensori o dei
centrocampisti.

Proprio sulle fasce, con Toledo e Ferrigno, il
Catanzaro dovrà spingere per mettere a nudo il punto debole della squadra
ciociara. Lì si può decidere la partita.

 

I TIFOSI

 

Il Sora non può contare su un foltissimo pubblico.
480 gli abbonati (100 tessere in più rispetto all’anno scorso) e circa 2000
presenze (media simile alla passata stagione) costituiscono di solito la
cornice allo stadio “Tomei”.

I gruppi principali della curva sorana sono gli
Skizzati e gli Estranei. Due i gemellaggi con Juve Stabia e Ceccano. La
rivalità più forte è quella con i cugini frusinati. Cattivi rapporti anche con
Turris, Nocerina, Trapani e con le tifoserie abruzzesi.

I rapporti con gli Ultras Catanzaro sono molto buoni
vista l’ottima accoglienza riservata loro due anni fa nella finale d’andata
(quando gli UC esposero uno striscione d’affetto per la scomparsa di Serena
Mollicone), peraltro ricambiata al ritorno nonostante……quel maledetto 17
giugno.

 

Si ringrazia

http://utenti.lycos.it/agosin

 

Ivan Pugliese

 

 

 

 

 

Autore

Redazione

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