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Infermiere del ”Pugliese” ferito. Concluse le indagini preliminari

Accuse confermate. I sostituti procuratori della Repubblica Salvatore Curcio e Paolo Petrolo non hanno dubbi e hanno emesso l’avviso di conclusione indagini nei confronti di Cosimino Abbruzzese detto “U tubu”, 60 anni, e Andrea Critelli, 30 anni. I due sono accusati di tentato omicidio aggravato mentre ad Abbruzzese sono contestati pure i reati di minacce e danneggiamento. I due, secondo l’accusa, sarebbero i protagonisti del ferimento di L.G., 32 anni, infermiere al reparto di Ortopedia dell’ospedale Pugliese, ferito a giugno del 2009 nel quartiere Santa Maria. L’agguato sarebbe avvenuto in tarda serata in via del Risorgimento, nei pressi dell’abitazione dell’uomo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, all’improvviso nell’oscurità sarebbero partiti i colpi di pistola. Pare che il feritore si trovasse alle spalle di L.G., tant’è che il bersaglio è stato colpito ad un gluteo. Stando al referto degli agenti della Squadra mobile della Questura, sul posto sono stati ritrovati sei bossoli a testimonianza del numero del numero di colpi esplosi contro L.G.. L’arma usata nell’agguato sarebbe stata una pistola calibro 6,35. L’aggressore, sparati i colpi di pistola, si sarebbe poi dileguato rapidamente, prima che sul posto giungessero i soccorritori e le forze dell’ordine. Pare che ad avvisare il “118” sia stata la stessa vittima del ferimento, che avrebbe avuto la forza di telefonare col proprio cellulare. Sul posto è giunta quindi un’ambulanza del servizio d’emergenza sanitaria, che ha trasportato l’infermiere al pronto soccorso dell’ospedale Puglise, dove sono state praticate le cure del caso. Le condizioni di L.G. sono apparse da subito non gravi. La ricostruzione del ferimento è stata effettuata dalla squadra Mobile, i cui agenti sono arrivati a Santa Maria immediatamente dopo la sparatoria. Da parte loro gli uomini della Scientifica hanno effettuato i primi rilievi, repertando una serie di elementi utili alle indagini. Da subito si è capito che l’agguato non sarebbe maturato per motivi prettamente malavitosi. Sembrerebbe piuttosto che ad originare l’aggressione siano stati contrasti per futili motivi: L.G., che viaggiava in auto, ed Abruzzese, che era invece a bordo di uno scooter, avrebbero avuto un violento scontro in mezzo alla strada, nei pressi di un passaggio a livello. Solo più tardi, secondo quanto la stessa parte offesa ha dichiarato, L.G. sarebbe stato raggiunto sotto casa dallo stesso Abbruzzese, giunto a bordo di una Bmw di colore grigio, il quale avrebbe sparato contro di lui diversi colpi, raggiungendolo al gluteo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti quell’auto sarebbe stata condotta proprio da Critelli, che ne possiede una dello stesso tipo e colore del suocero. La difesa di Critelli, però, ha sostenuto, durante l’uidienza di convalida del fermo, che tale elemento indiziario non è sufficiente a ritenere il 30enne responsabile, anche perché lo stesso L.G. ha detto di aver visto Critelli solo al momento dello scontro in strada con Abbruzzese, quando comunque il giovane sarebbe solo accorso per tentare di calmare gli animi. Tesi che ha convinto il Tdl che ha scarcerato Critelli.

 

GDS

Autore

Umberto Galati

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