Catanzaro Night News

Chi ha tempo…

Malgrado tutto, ma proprio tutto… la promozione rimane un obiettivo da raggiungere con ogni mezzo.
di Giuseppe Mangialavori

Il rispetto del tempo, l’annullamento del dire (purtroppo) di matrice calabra: “domani… da domani… anzi da lunedì…”. Un lunedì che non arriva mai. Come quel fumatore che dovrà smettere… ed intanto continua a cibarsi di nicotina o quell’obeso che senza accorgersene indossa indumenti “alla moda” per cercare di celare l’adipe che lo soffoca sempre più. Ed alla fine ci si adagia, ci si abitua all’idea, alla condizione di disagio continuo del vorrei/potrei, ma non posso (?). Un “non posso” infarcito delle peggiori scuse (vere o no che siano) che sono ostative a qualsiasi visione positiva del futuro. Lo vedi sempre più lontano come un orizzonte inarrivabile, irraggiungibile.

E quanti affetti accostati alla squadra che ami. Quanti hanno tinto d’argento i propri “sopravvissuti” capelli, quanti altri hanno visto crescere i propri bimbi nella speranza un giorno, si, un giorno.. di rivivere e far vivere certe emozioni…. E quanti altri non ci sono più e durante questo maledettissimo più che ventennio hanno assistito all’incompiuto.

Lungi da chi scrive il volere piangersi in uno scrivere vestito di litania andante, ma la rabbia e lo sconcerto avanzano prepotentemente nella consapevolezza che si rischia di buttare al macero l’ennesima occasione di acquisizione di un nanogrammo di rivalsa, di un minimo di consapevolezza e rispetto del tempo che passa inesorabilmente.

E’ calato malamente il sipario dopo la fallimentare trasferta di Scafati. E’ bastato questo (unitamente a conferenze stampa ritrattate…) per mandare in tilt  un ambiente che fino a poco tempo prima si esaltava in un primo posto conquistato con merito e grazie al lavoro esaltante di mister Auteri e di una Dirigenza che tra alti e bassi vantava il primo gradino, penalità inclusa.

In tempi passati, per un quinto posto si riempivano le navi traghetto e ci si recava ad Acireale come assatanati alla conquista della C1. Ora la depressione (comprensibilissima e giustificata) la fa da padrone e addirittura si scorgono i fantasmi. Catanzaro è questo ed altro! Ci si esalta e ci si abbatte nell’arco di ventiquattro ore ed anche di meno.

Il Catanzaro non ha un “Balotelli” poco più che maggiorenne a poter far perdere un obiettivo, patisce problematiche ben più radicate nel tempo. Storie vecchie e nuove sapute e risapute e meno conosciute. Fonti certe/veritiere e non..”mi dissi ca n’ci dissi” pronte a certificare le colpe o l’assenza delle stesse. Non è dato sapere come finirà. Nessuno di noi è un veggente e non è dato conoscere cosa ci regalerà il futuro. L’auspicio è che non arrivi a privarci di ulteriore tempo perso prospettandoci piste ancora una volta di seconda categoria con Ferrari estive… che ai primi freddi autunnali si trasformano in tristissime utilitarie “euro1”. Per non parlare della famigerata massa debitoria. Chi l’avrà prodotta? Di chi sarà la colpa? A quanto ammonterà? Quanto costa il Catanzaro? Ed intanto nell’analisi più veritiera di quello che è stato e nelle prospettive future, si perde di vista una cosa non trascurabile: il tempo che passa e la stasi totale figlia dell’antico, del peggiore dei cancri esistenti: la vanità (con “vave” al seguito)!

Progetti di cinque anni diventati prima dieci, dopo quindici, dopo ancora venti e così via. Amministrazioni che vanno e vengono pronte a fagocitare consensi senza decidere in nome di progetti pianificati seriamente, con professionalità e quindi con scadenze certe. Perché i capitalisti Catanzaresi non investono nel Catanzaro? Forse non ci credono o non sono in grado di far fruttare l’azienda Catanzaro? Perché elargiscono una tantum solo oboli caritatevoli ripulendosi alla svelta dall’averlo fatto? Perché l’intellighenzia politica e non impedisce ad esterni il coinvolgimento? Quando arriverà anche per il “nostro” Catanzaro il vero “lunedì”?

Non lo so, ma di una sola cosa sono certo: la Storia non è mai casuale. Il Catanzaro ha calcato la serie A grazie a gente appassionata ed all’apporto prezioso dell’intero territorio catanzarese (dell’allora provincia di Catanzaro) e regionale. Lo ha fatto quando forse era più difficile farlo ed ora (con tutto il rispetto del caso) devo vedere il Sassuolo lottare per la “A”? Scusatemi, ma i gioielli di famiglia fanno fatica a non fare la trottola!

Ed allora: Dirigenti, Mister, DG/DS, Tifosi tutti pensiamo al presente: un po’ di dignità, please! Andiamo in prima divisione e regaliamoci questa promozione. Facciamolo con una Società nata velocemente ma che in un modo o nell’altro può regalarci un risultato che in passato è stato affidato solo a pomeriggi romani… Non perdiamo ulteriore tempo. Mai rinviare a domani quello che puoi fare oggi, mai. Ora e subito pretendiamo e facciamo pesare il nostro pretendere. Chi ha tempo… Le opportunità vanno colte subito e quel palo alla sinistra della porta della Curva Mammì, colto ai supplementari da un certo Sabato… ne è testimone. 

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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