Catanzaro Night News

MOTEL CONNECTION CON SAMUEL DEI SUBSONICA GIOVEDI 1 APRILE PEOPLE DISCO CLUB

Continua a gonfie vele la stagione live del People Disco Club , dopo SAGI REI, GIULIANO PALMA, SERGIO CAPUTO, giovedì 1 aprile si prevede un altro sold out con la band torinese amatissima dai giovani, i MOTEL CONNECTION.

 

 

 

 

 

Nati all’inizio del nuovo millennio, i Motel Connection hanno influenzato la scena dance italiana di questi anni.

Perchè? Perche sono speciali, diversi.

Comincia tutto come un progetto part-time di Pisti, house dj, Samuel, dotato cantante di una delle più famose band Italiane degli ultimi decenni, i Subsonica, e Pierfunk, bassista dal tocco “funk”. Un collettivo di tre persone devote a creare un sound e un atmosfera speciale, a Torino, loro città natale.

Altro loro obiettivo creare un’interazione tra cultura rock e musica dance: i tre hanno affinato la loro capacità di empatia col pubblico non solo grazie ai tour di successo, ma grazie anche a Krakatoa, creatura di Samuel e Pisti che in poco tempo è diventata una delle club night più richieste e di successo in Italia.

Nei live dei Motel Connection voci, strumenti, macchine e luci si incrociano in un’interazione rara, riuscendo a parlare sia a chi è abituato a vedere solo concerti rock, sia a chi pratica con rigore l’alfabeto della club culture

Nel 2001 il regista Marco Ponti chiede al gruppo di creare la colonna sonora per il suo film “Santa Maradona”, che si scopre essere un brillante e sorprendente successo.

L’anno dopo, 2002, è il momento di “Give Me A Good Reason To Wake Up”, il loro album di debutto, accolto caldamente dalla critica e dal pubblico. 2004: Marco Ponti chiede di nuovo aiuto ai Motel Connection per la colonna sonora del suo film “A/R”. Il passo dopo è il loro secondo album “Do I Have A Life?”, uscito nel 2006.

La formula dei Motel Connection si affila ancora, si concentra sull’essenza del rhythm & Sound.

Chi sono i Motel Connection? Che cosa fanno? Possiamo dire che è elettronica. Possiamo dire che è qualcosa che ha a che fare con la club culture. Ma forse sono ancora di più.

Ultimo lavoro dei Motel Connection è H.E.R.O.I.N. e contiene dieci brani dal gusto electro che ricordano molto influenze brit-pop e indie rock. La band ha impiegato un anno per dare alla luce questo nuovo lavoro in studio che rappresenta un vero e proprio viaggio introspettivo

H.E.R.O.I.N., coprodotto da Stefano Fontana e Motel Connection, segnala un’ulteriore svolta dal punto di vista espressivo: un impatto di taglio funk, proteso verso il coinvolgimento fisico dell’audience.

Il progetto tuttavia, al di là delle caratteristiche stilistiche, vuole dare evidenza ad un concetto contemporaneo di creatività: la creatività di tutti coloro che, nella vita di tutti i giorni, danno un contributo al progresso dell’umanità, semplicemente impiegando la propria capacità di pensare-agire in modo innovativo e propositivo per risolvere le questioni critiche.

Il concetto secondo cui la creatività sia prerogativa di un’élite o di specialisti “creativi” può dar luogo a una forma di controllo sociale, escludendo tante persone dalla responsabilità ad intervenire per cambiare le cose.

L’interazione tra diverse creatività individuali attraverso la connessione, grazie alle tecnologie dell’era digitale, può stimolare una cultura diffusa – come già succede nel mondo scientifico con la condivisione della conoscenza o nel mondo informatico attraverso la logica open source – e portare, tra l’altro, a una nuova concezione della musica come codice multiplo e innovativo: una musica sociale.

Cosi ne parla Samuel,: “Volendo, è tutto riassumibile in maniera molto semplice: con Give Me A Good Reason To Wake Up i club erano un mondo che ci affascinava, un mondo di cui volevamo conoscere i segreti” racconta parlando del progetto “Con Do I Have A Life? la dimensione del club è diventata una casa abitata, un luogo di transito che conosciamo dall’interno. Con H.E.R.O.I.N. proviamo a connettere le tappe di questo nostro percorso in un linguaggio di sintesi.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Autore

Umberto Galati

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