Catanzaro Night News

Al via ciclo di seminari su prevenzione nella legislazione antimafia

con l’intervento del Procuratore della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo

 

Le misure di prevenzione e le riforme introdotte dalla legge 125 del 2008, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica, sono state al centro del seminario di apertura del ciclo di iniziative scientifiche di alta formazione, sul tema “Le misure di prevenzione nella legislazione antimafia”, promosse, nell’ambito delle attività del Master in Diritto del Lavoro, diretto dal Professor Antonio Viscomi, e della Scuola di Specializzazione per le Professioni legali, diretta dal Professor Alberto Scerbo, dall’Università Magna Graecia in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro.

Il seminario di apertura dell’iniziativa ha visto la partecipazione del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Dottor Vincenzo Antonio Lombardo.

Hanno introdotto l’intervento del Procuratore Lombardo, il Professor Viscomi e il Professor Mario Murone, docente di Diritto processuale penale presso l’Università Magna Graecia, ideatore e coordinatore del ciclo di seminari.

“Le misure di prevenzione soprattutto sull’aspetto patrimoniale, oggi, – ha dichiarato il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Lombardo – costituisce un tema di grande attualità e di ampio respiro, perché ritenuto uno degli strumenti elettivi per arginare, se non per sconfiggere, la criminalità organizzata, e, per quel che riguarda la Calabria, principalmente la ‘ndrangheta. Sostanzialmente sia il legislatore che la magistratura puntano molto su queste misure che si ritengono ancor più efficaci della repressione normalmente assicurata attraverso il processo penale in senso stretto. La criminalità organizzata – ha proseguito il Procuratore Lombardo – dispone di uno strumentario costituito da un intreccio fatto di potere armato e di potere economico, frutto dell’arricchimento illecito che le consente di tenere sotto scacco sia la società civile e talvolta, attraverso le infiltrazioni, il mondo dell’impresa e della pubblica amministrazione. Da qui – ha concluso il Procuratore Lombardo – la necessità di spezzare quest’intreccio; azione questa che può rendere così più libera l’imprenditoria sana, la società civile e i settori della pubblica amministrazione che talvolta inesorabilmente ne sono pervasi”.

Nel porgere i saluti istituzionali a tutti i partecipanti all’iniziativa, il Professor Antonio Viscomi ha sottolineato come la comunità universitaria di Catanzaro, da qualche anno, ha inteso proporre azioni formative strutturate, pre e post-laurea, sui temi connessi al contrasto della criminalità organizzata.

“L’osservazione critica ed analitica delle dinamiche sociali di questa regione – ha dichiarato il Professor Viscomi – consente di evidenziare non solo la persistenza del problema della criminalità organizzata, e dell’appendice degenerata di questa che si è soliti definire “borghesia mafiosa”, ma semmai e piuttosto l’emergere insistente di un diverso problema, quello cioè della frammentazione e frantumazione dei legami sociali di base. Credo sia ormai diventato compito urgente degli attori educativi, fra i quali anche l’università, – ha proseguito Antonio Viscomi – quello di promuovere una nuova stagione dei doveri, individuali e collettivi, oggi spesso offuscati dalla diffusa retorica dei diritti individuali e da una cultura che valorizza la centralità narcisistica del proprio io soggettivo, metro e misura con cui si giudica il resto del mondo. Anche con questa consapevolezza, il 3 marzo scorso, insieme ai rettori o i loro delegati delle università siciliane, pugliesi, lucane e calabresi, è stata testimoniata ai magistrati di Reggio Calabria vicinanza e solidarietà dopo e per i ben noti fatti accaduti ed è stato consacrato, in quella sede, l’impegno del sistema universitario meridionale di assumere in pieno questa sfida che è essenzialmente educativa. L’iniziativa che oggi prende avvio – ha concluso il Professor Viscomi – non riguarda soltanto una lezione ad alto valore professionalizzante, ma ha l’ambizione di ricordare a tutti noi il dovere di riscoprire ragione e senso del vivere in una comunità civile”.

Il Professor Murone invece ha evidenziato, vista la recentissima istituzione dell’Agenzia per l’amministrazione e la gestione dei beni confiscati, la necessità di portare nelle aule universitarie la trattazione dei temi inerenti le misure di prevenzione per l’aggressione dei patrimoni mafiosi, al fine sia di formare competenze specifiche in materia che di proporre forme di coordinamento tra i diversi istituti che si occupano dei beni confiscati. La volontà dell’Ateneo catanzarese, infatti, è quella di proporre un corso stabile di Alta Formazione sulle misure di prevenzione nella legislazione antimafia.

Il prossimo appuntamento in programma è previsto per venerdì 19 marzo, a partire dalle ore 15.00, presso l’Aula Giovanni Paolo II dell’Edificio dell’Area giuridica, economica e delle scienze sociali del Campus universitario “Salvatore Venuta”. Interverrà il Dottor Guglielmo Nicastro, Tribunale di Palermo, che tratterà il tema “L’impresa mafiosa e la gestione dei beni sequestrati”.

Autore

Umberto Galati

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