Rassegna stampa

Ingressi alla stadio, è bagarre

Il Sap punta il dito contro la società di via Lombardi per la gestione degli accessi degli agenti al Ceravolo
Massimo Poggi difende la scelta di far pagare il biglietto a tutti

da Il Quotidiano

INGRESSO allo stadio: il Sap, il sindacato non confederale della polizia alza la voce contro la società dell’Us Catanzaro e solleva venti di polemica. La segreteria provinciale catanzarese del Sap, ha infatti esternato, «lo stato di malessere e di umiliazione della categoria a seguito di una lettera dell’Us che ha comunicato a tutti gli Uffici di polizia della provincia, richiamando una nota prefettizia dell’11 aprile, che sarà consentito l’ingresso gratuito solo ed esclusivamente al personale in servizio».
«Tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine – secondo il Sap – accedono allo stadio nell’interesse dei cittadini e non è certamente una gratuità. Peraltro se in un’ottica di prevenzione, nel caso necessitino iniziative repressive, su quello che, ad oggi è un problema non solo locale, gli organi di polizia dovessero decidere di utilizzare personale di polizia giudiziaria appositamente infiltrato nei settori della tifoseria, dovrebbe necessariamente, secondo quanto espressamente dichiarato dalla società ed avallato dagli uffici prefettizi, portarne a conoscenza quella società e di conseguenza anche il personale preposto ai servizi di vigilanza interni». Per il Sap «fino a quando il problema della sicurezza all’interno degli stadi, nel corso di competizioni sportive, sarà assicurato dalle forze dell’ordine, sarà bene che si esegua con scrupolo ed attenzione la scelta del personale da impiegare nei citati servizi poiché diviene ancor più faticoso contrastare azioni di rappresaglia di una tifoseria in grado di essere avvisata per tempo di ogni iniziativa prevista, da adottare o adottata. E questo è un dato obiettivo cui va richiamata l’attenzione della società per le proprie responsabilità e che induce la nostra segreteria a rivolgersi alle massime autorità di pubblica sicurezza a che, anche alla luce dei noti ultimi accadimenti di Avellino e Trieste, venga adeguatamente valutata nella molteplicità dei suoi aspetti, la formula dell’accesso cosiddetto “gratuito” allo stadio. Un’unità operativa, in special modo se in abiti borghesi può rivelarsi indispensabile molto più del lamentato mancato introito».


Massimo Poggi difende la scelta di far pagare il biglietto a tutti

La società giallorossa, chiamata in causa dalle accuse del sindacato autonomo di Polizia, non si scompone. Nella persona dell’amministratore delegato Massimo Poggi replica: «Le accuse rivolte dal Sap sono infondate. Non ci sentiamo affatto una società ridicola. Respingiamo al mittente le accuse. Il servizio offerto dalle forze dell’ordine si rivolge a tutta la comunità e non alla società».
Riguardo al pomo della discordia vero e proprio, ovvero gli ingressi gratuiti in favore degli agenti, Poggi replica avvalendosi di un’ordinanza del prefetto dello scorso 11 aprile: «L’accesso gratuito delle forze dell’ordine alle manifestazioni sportive, è consentito soltanto al personale in servizio».
La società non ha, quindi, alcuna intenzione di piegarsi alle richieste del Sap. Sul tema l’amministratore delegato non è elusivo: «L’Us Catanzaro ha oltre dieci miliardi di vecchie lire di debiti arretrati, non può quindi permettersi di fare entrare gratuitamente allo stadio gli spettatori. Ritengo sia giusto dover pagare per assistere a uno spettacolo. A dimostrazione di ciò, c’è la convenzione speciale intercorrente tra le forze dell’ordine e questa società. Proprio alcuni agenti di Polizia hanno sottoscritto vari abbonamenti per aiutare la causa del risanamento del sodalizio giallorosso». è prevista per oggi una replica più esauriente e a mente fredda della società di via Lombardi.

Autore

God

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