Catanzaro Night News

‘Protesta contro la soppressione dei treni’

Continuano le lotte del comitato ” Franco Nisticò”
Il comitato di lotta “Franco Nisticò” annuncia la morte della ferrovia
jonica. Soppressi i treni Milano e Torino. Il funerale avrà luogo oggi,
giovedì 4 marzo alle ore 17,00, nel piazzale della stazione di Badolato
Marina. Non fiori, ma lotte e proteste. 
Le popolazioni sono invitate a
partecipare.
Con questo manifesto affisso sui muri cittadini, il comitato
di lotta per la messa in sicurezza della SS 106 e della ferrovia
jonica intitolato al compianto Franco Nisticò, aveva chiamato la
popolazione a mobilitarsi contro la decisione di Trenitalia. 
I cittadini
hanno risposto molto civilmente, dando vita ad un silenzioso corteo
aperto dallo speaker e dal carro funebre, allegoria del decesso
ferroviario per poi concentrarsi nel piazzale della stazione e in
seguito,
occupare simbolicamente per pochi minuti i binari
ferroviari.     
Franco Laganà che a nome del comitato di cui fanno parte
anche il sindaco di Davoli, Cosimo Femia, l’assessore al turismo del Comune
di Santa Caterina Jonio, Raffaelina Romeo e il vice sindaco
di Guardavalle, Pino Ussia tutti presenti all’avvenimento, ha ringraziato
i numerosi manifestanti dichiarando tra gli applausi
d’approvazione: “Della
vecchia stazione ferroviaria è rimasta solo l’insegna. I treni non si
fermeranno più. Siamo qui a manifestare contro la soppressione dei treni per
Milano e per Torino riprendendo le lotte di Franco Nisticò che aveva sempre
preso posizione contro simili provvedimenti discriminanti. Nessuno il 24
febbraio scorso – ha evidenziato Laganà – s’è alzato in Parlamento per
contrastare l’ingiusto ed ingiustificato provvedimento. I sindaci del Basso
Jonio – ha constatato Laganà con amarezza – non hanno fatto nulla, nemmeno un Consiglio per protestare. Non hanno neanche sentito il bisogno
di rassegnare le loro simboliche dimissioni come chiedeva sp esso Nisticò,
quale eclatante segnale di disapprovazione. Cosa accadrà ora? I treni si
dovranno prendere a Lamezia Terme dopo 3 – 4 ore di attesa. 
Questo è un
territorio ormai stufo di prese in giro. Una pentola a pressione che sta per
scoppiare perché la gente è esasperata. Auspichiamo una presa di coscienza da
parte di tutti anche per evitare che 100 operatori ferroviari siano messi
in  mobilità!”
Il sindaco di Soverato, Raffaele Mancini intervenendo
all’evento ha affermato: ”Avevano promesso che avrebbero trasformato
questa vecchia linea in una metropolitana di superficie con treni
veloci.
Invece il risultato è che abbiamo una ferrovia sempre
più desertificata senza che i nostri eletti nelle cariche
istituzionali facciano qualcosa. 
I presidenti della Regione e del Consiglio
dei Ministri dicano una volta per tutte cosa intendono fare di
questa
ferrovia jonica. Vogliamo essere trattati da calabresi e
da italiani!”
Ernesto Menniti che nel consiglio comunale di Badolato
ha preso il posto di Franco Nisticò, scomparso a Villa San Giovanni durante
la manifestazione “No ponte” ha asserito con rabbia: ”Siamo il sud del sud
della Calabria. 
Ci stanno togliendo il diritto alla mobilità garantito dalla
Costituzione e lo fanno sfacciatamente e volutamente
con arroganza seguendo
il loro preciso disegno d’impoverire ulteriormente quest’area del Meridione
che ancora oggi, vede i suoi figli prendere il treno per emigrare!” (Quasi
per avvalorare le parole pronunciate da Ernesto c’erano presenti tanti ex ed
attuali emigrati.
 Più
drastico il vice sindaco di Badolato, Vincenzo Piperissa: ”Dopo averci fatto
languire nella ferrovia a binario unico realizzata dai Borboni, ora ci
tolgono anche i treni che servono agli studenti e agli operai. Tale azione è
una vergogna nazionale perpetrata da Trenitalia  in nome della logica del
business ed avallata dal governo
Berlusconi in spregio ai problemi della
gente!”
PIETRO COSSARI

Autore

Umberto Galati

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