Catanzaro Night News

Barletta Catanzaro: il testo del sindaco Olivo inviato a Maroni

Illustrissimo Signor Ministro,

prendendo spunto dall’importante compito che si prefigge l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, ossia favorire la migliore attuazione delle disposizioni in materia di prevenzione e contrasto della violenza in occasione di eventi sportivi, vorrei parteciparle alcune brevi riflessioni sollecitatemi da una incomprensibile ed inverosimile determinazione adottata dall’Osservatorio nella riunione dello scorso 24 febbraio, presieduta dal dr. Pietro Ieva. Mi riferisco all’attribuzione di “partita ad alto rischio” imputata all’incontro di calcio di Lega Pro Seconda Divisione, Barletta-Catanzaro, prevista per domenica 7 marzo, che impedisce ai tifosi calabresi di assistere alla partita.
Il motivo per cui la determinazione appare indecifrabile è dovuto al fatto che fra i supporters delle due squadre esiste un’amicizia sportiva storica, suggellata da decenni di partecipazione in cui le due tifoserie gareggiano vicendevolmente nello stimarsi e nell’accogliersi, con ciò fornendo un esempio assai positivo e davvero raro nell’attuale panorama calcistico nazionale.
In questa prospettiva appare addirittura diseducativo, o quanto meno beffardo, interrompere una scia positiva che vede protagoniste due città, due squadre e due tifoserie che hanno dato sempre una prova tangibile di quel perfetto ambiente sportivo e di fair play cui tutti tendiamo e verso il quale, l’Osservatorio in primis, dovrebbe mostrare attenzioni. Ecco perché si resta attoniti di fronte a tale inaspettato divieto imposto ai tifosi del Catanzaro, già pronti a trascorrere una giornata di festa e di turismo con le proprie famiglie e con i propri figli in terra pugliese. Ma contestualmente la determinazione dell’Osservatorio colpisce anche i tifosi del Barletta che attendono la partita del 7 marzo con la consueta ospitale e fraterna amicizia.
Pur ribadendo la validità che ha l’Osservatorio nel monitorare fenomeni di violenza ed esaminarne le problematiche, credo sia da condividere la riflessione che lo stesso non debba essere percepito solo come un organismo repressivo ma possa svolgere anche una funzione educativa incoraggiando modelli positivi e ponendoli all’attenzione dell’opinione pubblica. C’è un momento nel quale occorre giustamente mostrare severità; c’è un momento in cui bisogna promuovere gli esempi positivi che si dovessero ravvisare nell’ambiente calcistico.
La “punizione” inflitta ai catanzaresi dall’Osservatorio potrebbe risultare addirittura un clamoroso autogoal delle istituzioni poiché interrompe non già un incontro fra tifoserie gemellate, atteso e sportivamente goduto, ma pure la possibilità di offrire e sottolineare a tutti come debba realmente intendersi una giornata positiva di sport. In altri termini oscura nell’ambiente sportivo un modello che dovrebbe invece essere incoraggiato.
Illustrissimo Ministro, alla luce delle riflessioni sopra esposte e riconoscendole una sensibilità politica e culturale, la invito a rivedere la determinazione assunta, nella convinzione che non si tratta banalmente di una “partita vietata”, bensì di un modello di fair play consolidato nel tempo che, da questa determinazione, rischia di essere irresponsabilmente demolito, con ciò danneggiando lo sport e i valori che esso propone.

                                                                                            

 Il Sindaco

On. Rosario Olivo

Autore

Salvatore Ferragina

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