La Striscia

Il Catanzaro fa tredici

Corapi e Mosciaro su rigore stendono la Vibonese alla sagra del goal sprecato

 

E sono tredici!

Bisognava assolutamente vincere dopo la delusione di Castellammare e vittoria è stata. Non era facile per una serie di motivi; le assenze di due giocatori cardine, il fatto che la Vibonese nei suoi precedenti al “Ceravolo” si era sempre battuta allo spasimo e la delusione di domenica potevano giocare un brutto scherzo alle Aquile di Auteri. Ma fortunatamente tutto è andato come doveva andare. Vibonese battuta con il più classico dei punteggi e Catanzaro di nuovo in vetta aspettando domani Cisco Roma – Juve Stabia.

Nessuna sorpresa all’ingresso in campo delle squadre. De Franco sostituisce Di Maio, Lodi prende il posto di Bruno. C’è una discreta cornice di pubblico, circa tremila spettatori, e di questi tempi non sono pochi. Nessuna traccia dei tifosi della Vibonese, tranne tre o quattro soggetti sistemati in curva Mammì senza nessun stendardo. Due striscioni degli Ultras: uno d’incoraggiamento alla squadra e uno per ricordare il compianto Massimiliano Citriniti, assassinato alle “Fornaci” un anno fa.

Inizia la partita e subito si nota la diversa caratura delle due squadre. La Vibonese deve impegnarsi al massimo per uscire indenne per la quarta volta dal “Ceravolo”. Attacchiamo stranamente nel primo tempo sotto la Mammì”, si gioca a una porta, le assenze al Catanzaro sembrano non pesare, alla Vibonese si.
Dopo 12 minuti giocati nella metà campo avversaria è naturale che il Catanzaro passi in vantaggio e lo fa con il misto “Iniesta-Xavi” giallorosso, ovvero Ciccio Corapi, il quale con un sinistro da fuori, dopo un rimpallo fra Mosciaro e Pascuccio, riprende il pallone e con un sinistro fulmina l’estremo difensore rossoblu.

Il Catanzaro non molla la presa e continua a rimanere nella metà campo avversaria, Corapi gioca che è una bellezza. Montella, malmenato domenica dal difensore Gritti, dimostra di essere in forma quando si può giocare al calcio. Longoni e Mosciaro sono un pò meno brillanti. L’argentino, però, quando ha la palla fra i piedi inventa giocate di categoria superiore. Mosciaro porta a due le reti del Catanzaro su calcio di rigore, assegnato per un fallo su Montella. Il centravanti, probabilmente per il gran correre su tutto il fronte d’attacco, spreca fra il primo e il secondo tempo occasioni facilissime, le cosiddette palle a “mbuttare”. Anche Longoni nel primo tempo divora un goal.

La ripresa non ha storia. Alla Vibonese non può bastare il solo Riccobono per impensierire il Catanzaro che continua senza forzare più di tanto a creare almeno dieci palle goal. Al festival delle occasioni mancate partecipano un pò tutti, compresi i difensori e compreso De Franco che comunque se l’è ben cavata con l’insidioso Omolade, uscito fra gli sportivi applausi del pubblico del Ceravolo. Le altre annotazioni tecniche da segnalare sono l’esordio di Berger (non giudicabile), l’ammonizione di Mosciaro che gli costerà la squalifica e la standing ovation concessa da Aueteri a Ciccio Corapi. Oggi, goal a prescindere, ancora una volta migliore in campo.

Signori e signori, il Catanzaro c’è. La società ha qualche evidente problema e sicuramente il comunicato di oggi contro il Comune per la gestione dello stadio è un segnale che non può essere trascurato. Le voci ricorrente in merito alla questione sono diverse l’una dall’altra, così come sono diverse le voci riguardanti la pratica ricapitalizzazione.

Di certo c’è che questa sarà una settimana importante. Il Catanzaro è primo in classifica e lo è per meriti acquisiti sul campo: rimane favorito per la vittoria finale. Molti dovranno spiegare chi veramente vuole bene al Catanzaro, chi veramente vuole vincere questo campionato e chi veramente ha altri interessi per non vincerlo. Non meravigliamoci di quanto suddetto: Catanzaro è così e già nel primo anno dopo il Lodo Petrucci, nel rush finale, accadde qualcosa di strano, così come l’anno scorso nella finale play off.

Per bruciare tutto quello che è stato fatto di buono basta un attimo, per rincorrere e raggiungere il traguardo basta solo un pò di buona volontà. Tanto, comunque andrà, almeno sul campo Aiello, Auteri, Pitino e la squadra questo campionato lo hanno già vinto. Vinciamolo anche noi, perché il treno dopo tanti anni di C2 non sappiamo più quando ripasserà. Lo capissero i tifosi, i politici e gli imprenditori di questa città.

Svoltiamo. Non facciamoci del male! Forza Aquile.

SF

Autore

Salvatore Ferragina

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