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Lido-Settingiano: ferrovia a rischio, ecco i primi responsi

Forse necessari nuovi carotaggi. Intanto pende una richiesta di proroga delle indagini
Arrivano le prime risposte dal superconsulente della Procura: accettabile nelle strutture portanti, la percentuale di cemento nella mescola utilizzata invece per la realizzazione delle banchine laterali è piuttosto bassa. Il responso è stato consegnato nei giorni scorsi al pm Gerardo Dominijanni, titolare del fascicolo sul presunto utilizzo di cemento depotenziato per la realizzazione della tratta ferroviaria fra Settingiano e Catanzaro Lido.

La consulenza è stata affidata nei mesi scorsi al prof. Stefano Caramelli, docente dell’Università di Pisa, che ha incentrato l’attenzione soltanto su una parte della tratta. Il responso parla di presunte problematiche alle banchine laterali, che potrebbero risultare inadeguate in caso di particolare pressione.

Da qui la convinzione, da parte della Procura, della necessità di effettuare nuovi sondaggi anche in altre tratte della linea ferrata; in questo senso sarà ampliato l’incarico affidato al prof. Caramelli, che dovrà quindi ripartire con nuovi carotaggi.

La Procura della Reoubblica ipotizza i reati di frode nelle forniture, falso e attentato alla sicurezza dei trasporti. Gli avvisi di garanzia – complessivamente 18 – sono stati emessi la scorsa estate nei confronti dei titolari delle ditte che hanno realizzato il tratto della linea ferroviaria, dei fornitori e di altre persone coinvolte nei cantieri.

Già nei mesi scorsi, dopo i risultati dei primi esami, i tecnici incaricati dalla Procura della Repubblica e gli esperti delle Ferrovie dello Stato avevano indicato una serie di limitazioni alla velocità ed al peso dei convogli per consentire il transito in sicurezza.

I provvedimenti erano stati presi dopo che il procuratore capo della Repubblica Vincenzo Antonio Lombardo aveva comunicato la presunta presenza del cemento depotenziato alla Prefettura che, a sua volta, aveva poi allertato l’azienda ferroviaria per i provvedimenti del caso.

L’inchiesta era stata già chiusa l’anno scorso ma è stata riaperta dopo l’arrivo di una seconda consulenza, giunta fuori termine, che ha comunque consentito di “rispolverare” il fascicolo precedentemente archiviato. Già questa consulenza avrebbe evidenziato una mancata corrispondenza tra la tipologia di materiale che doveva essere impiegato secondo i capitolati d’appalto e quello effettivamente utilizzato nella costruzione di alcuni punti della tratta ferroviaria.

Adesso arriva la conferma, anche se limitatamente alle banchine, dallo studio del prof. Caramelli. Bisognerà ora ampliare il raggio delle verifiche e stabilire l’esatta portata della situazione che, al momento, va naturalmente presa con le molle.

Intanto la Procura della Repubblica ha già chiesto nelle score settimane una proroga di sei mesi per effettuare le indagini preliminari. L’istanza, firmata dal pm Dominijanni, è stata trasmessa all’ufficio gip del Tribunale che a sua volta ha ritenuto necessario fissare un’udienza camerale convocando le parti – accusa e indagati – per lo scorso 4 gennaio.

L’udienza è stata tuttavia rinviata al prossimo al 19 aprile a causa di difetti di notifica ad alcuni degli indagati. Che sono: Salvatore Mazzei, Eugenio Sgromo, Sebastiano Sgromo, Cesare Ammirato, Giuseppe Lobello, Michele Fiumarelli, Francesco Carè, Aristodemo Busillo, Francesco Ferdinando Crocetto, Pasquale Petrocelli, Filippo Salvadori, Giancarlo Romani, Francisco Daniel Muratore, Cosma Costruzioni srl, Euro Bitume sas, Impianti Due Mari spa, Corace scarl. La Procura ha infine individuato la presunta parte offesa nella società per azioni Italferr.

La linea ferroviaria Catanzaro Lido-Settingiano, 14 km inaugurati nel 2008, è costata circa 200 milioni di euro.

Autore

Umberto Galati

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