Boom, boOM, BOOM…Catanzaro!

Un Catanzaro stellare espugna Foggia

Giù il cappello, questo si che è calcio! Chi sono costoro? Sembravano chiedersi ieri gli sportivissimi Foggiani che popolavano lo Zaccheria. E alla fine gli stessi supporters Dauni, a omaggiare di applausi lo squadrone giallorosso. Si : “Squadrone”. Forza, eleganza, potenza, disciplina e quell’essere cinici, che non guasta mai. Insomma un Catanzaro da 10 e lode e ci scappa anche il bacio in fronte. Dire che lo avevamo già detto, dopo il 2-2 casalingo ottenuto contro il Benevento e il Sig. Mazzoleni di Bergamo, sarebbe superfluo. Eppure, quegli applausi a fine gara avevano già fatto presagire ciò che poi sarebbe accaduto. D’accordo la sfortuna, d’accordo l’arbitro, ma non sempre queste due componenti possono tarpare le ali! E le Aquile ieri allo Zaccheria hanno fatto vedere cose eccellenti. Il Catanzaro si è presentato con un 5 – 4 – 1 di partenza, pronto a cambiare in fase di attacco, ma altrettanto pronto a ricomporsi in fase difensiva. Tutti gli undici atleti si sono dati una mano e le personalità più forti si sono unite in una miscela sinergica esplosiva. Massima determinazione, assenza di nervosismo e diligenza nell’applicare i dettami del profeta “Pierino la peste” che dalla panchina (sempre in piedi) e con il suo consueto (elegantissimo) stile casual, godeva di tanta bellezza. Qualche volta il focoso Mister giallorosso varcava la perimetria consentita al tecnico e solo l’intervento dell’arbitro lo riportava dentro i confini consentiti dal regolamento.
Insomma un’orchestra che ha svolto egregiamente il suo compito. E i musicisti già dall’inizio della gara sembravano accordare gli strumenti : prima al 5’ Ferrigno, poi al 7’ Corona impegnavano Rossi. Il tifo dei supporters di casa allo Zaccheria continuava a risvegliarsi all’11’ dopo un tiro di De Zerbi (ottima la risposta a pugni chiusi di Lafuenti), ma al 17’ subiva il primo stop. Sulla fascia sinistra Dei e Toledo dialogano che è una bellezza, il brasiliano (spina nel fianco insieme a Ferrigno) salta con forza ed eleganza il diretto marcatore e fa partire un preciso traversone che trova pronto Ferrigno per l’uno a zero. La tifoseria ospite (300 unità) sistemata in curva nord esplode ed esplode lo stesso marcatore che, peraltro, già la scorsa stagione e per di più sotto la stessa curva sud, aveva segnato ai Dauni. E adesso? Sembrano chiedersi tutti. Il Catanzaro si porterà in difesa a tentare di gestire l’uno a zero. Forse il Foggia rimetterà in parità le sorti della gara subito. Niente affatto. Il Catanzaro continua ad attaccare come se stesse perdendo per tre a zero. Dopo due minuti appena, un’azione corale trova il suo epilogo in un tiro di Ascoli (alto di poco sulla traversa). Allora questi fanno sul serio! – dice qualcuno in tribuna stampa! La concretezza che era mancata contro il Benevento viene ottimizzata al 37’ del primo tempo quando Corona fa vedere un po’ del suo repertorio… : pallonetto a scavalcare il diretto marcatore e tiro al volo con un fendente preciso ed elegante a scavalcare Rossi. Due a zero e palla al centro. Lo Zaccheria? Diventa una bolgia giallorossa. Altro che samba! Altro che tarantella! Le ugole dei supporters giallorossi sembrano triplicarsi. Ora basta! Pensano in tanti. Ed invece no. Proprio no. Il Catanzaro continua ad attaccare e solo l’onnipresente Brutto, a conclusione del primo tempo, tenta di impensierire Lafuenti che con un ottimo intervento mette in angolo sopra la traversa. Finisce il primo tempo e da ogni dove in tribuna stampa si sente bisbigliare. Tutti si guardano increduli e gli stessi sportivissimi fans presenti, fanno i complimenti ai tifosi Catanzaresi presenti in tribuna. Ma, tutti pensano, il secondo tempo sarà un’altra musica. In effetti il secondo tempo inizia con uno scontato, quanto fisiologico atteggiamento votato all’attacco da parte del Foggia che vede premiati i suoi sforzi al 61’ : Brutto viene atterrato in area da Briano. De Zerbi va sul dischetto, ma il tiro dell’attaccante rossonero finisce al lato. Lo stesso De Zerbi batte il rigore in due tempi ma fallisce ugualmente la realizzazione con Lafuenti che già si era “tuffato” a protezione della parte sinistra della propria porta. Finisce qui la verve rossonera con una rimonta che non si concretizza. Marino inserisce Greco al posto di Pellicori ed è proprio Greco che al 91’, su suggerimento dell’onnipresente Brutto, che dimezza le distanze. Mancano ancora quattro minuti dei cinque di recupero concessi dal Sig. Marelli di Como. Tutto lo Zaccheria sembra credere in un miracolo. Palla al centro Corona prende palla e cosa fa? Ma costui è pazzo? Tutti ci chiediamo. Invece di passare direzione difesa e fare possesso palla, solo soletto si dirige verso Rossi. Nessuno osa fermare la punta giallorossa. Starà scherzando? E no. Corona non scherza mai. Con accelerazioni e slalom ubriacanti, come si trattasse di una nuova danza ritmica, la punta giallorossa elude i vari interventi dei suoi marcatori e arrivato in area di rigore viene fermato con un fallo. E’ rigore sacrosanto e Marelli di Como non esita a concederlo. Lo stesso bomber realizza sotto la curva nord ubriaca di felicità giallorossa. E’ il tre a uno finale. Per gli ospiti è festa grande. Catanzaro perfetto, cinico e dalla grande personalità La stessa grande personalità di mister Braglia. Gruppo unito che, certamente darà molte soddisfazioni ai propri innamorati.

Giuseppe Mangialavori

Autore

Giuseppe Mangialavori

Scrivi un commento