La Striscia

SAN VALENTINO E’ GIALLOROSSO

Nella giornata dell’amore Longoni e Di Maio stendono il Vico Equense

 

Era dal lontano 22 novembre (1-4 al Gela) che il Catanzaro plasmato da Aiello, Auteri e Pitino non vinceva in trasferta. Possiamo dire che oggi i tre, insieme a tutti i ragazzi della rosa, hanno volutamente aspettato il giorno di San Valentino per regalare una nuova vittoria (la quinta fuori casa) ai pochi tifosi che hanno seguito la squadra in trasferta, (circa 120), a quelli che la seguono in casa (in media 2000), ai tanti che la seguono senza venire (parecchi), e, perché no, anche a quei pochi che “sparlano” (pochi) ma che incidono. Speriamo che questo segno “2” d’amore possa servire per risvegliare gli animi sopiti e quell’orgoglio di tifare Catanzaro adesso che si è ormai giunti al rush finale.

Fatta questa premessa veniamo ora alla partita. Dopo tanti anni ci ritroviamo a rigiocare al “Liguori” di Torre del Greco, questa volta non contro i locali della Turris ma contro il Vico Equense. Il terreno rispetto agli anni passati è cambiato: il sintetico di ultima generazione ha preso il sopravvento sul terreno in erba che trovammo tanti anno orsono quando giocavamo contro i corallini.
Si parte e la prima sorpresa nel solito 3-4-3- di Auteri è che il magiaro Orozs (bene fino a quando la squadra ha giocato) parte titolare al posto di Montella che, nella fase di riscaldamento, accusa qualche fastidio muscolare. Poco male perché il Catanzaro parte come al solito e dimostra di essere la capolista. Invade la metà campo degli uomini di Ferraro che schiera gli azzurri-oro campani con il 3-5-2.
L’inizio degli uomini di Auteri è devastante: possesso palla, pressing e azioni manovrate frastornano gli avversari. Il goal di Longoni, con un destro radente che s’infila alla destra del portiere, è solo logica conseguenza di una netta superiorità, che continua per tutto il primo tempo con occasioni a raffica create grazie a un’organizzazione di gioco di categoria superiore. Al gioco dei giallorossi partecipano tutti ma, vuoi per imprecisione (Mosciaro) vuoi per sfortuna (clamoroso il palo di Longoni), il Catanzaro non riesce a chiudere la partita. Nel primo tempo rischiamo solo una volta di capitolare su una rara azione dei campani ma Vono è pronto.

La ripresa inizia con gli stessi effettivi, ma l’allenatore locale indovina un cambio che ci mette in difficoltà. Entra Donnarumma che, schierato largo a sinistra, costringe Di Cuonzo sulla difensiva. Per la prima volta l’ex primavera juventino va in difficoltà. Prima Vono salva il pareggio, poi non può nulla su un’azione nata da calcio d’angolo: la conclusione da due passi di Esposito, che appoggia in rete in netta posizione di fuorigioco, è imparabile.
In questi primi dodici minuti succede di tutto. L’arbitro, come spesso accade in certi ambienti, fischia a senso unico. E quando Ciano sfiora in area il neo entrato Donnarumma, non ci pensa un attimo ad assegnare un calcio di rigore perlomeno dubbio. Il gelo che ci aveva accompagnato sull’A3 passa sulla schiena dei tifosi giallorossi presenti. Ma questa volta la dea bendata si ricorda di noi: il pallone ben indirizzato all’angolo sulla destra di Vono, che aveva intuito la traettoria, si stampa sul palo.

A questo punto il Catanzaro vuole tornare a giocare, ma l’arbitro non ci fischia nulla a favore. Avversari e componenti della panchina iniziano a ricordarci quanto sia difficile giocare in certi campi del girone meridionale della quarta serie. Loro giocano duro e spezzettano con tanti falli il gioco, specialmente quando il Catanzaro potrebbe rendersi pericoloso. Il primo cambio di Auteri è Donati per Benincasa. Poi entra Montella per Orozs, che non era più quello pimpante del primo tempo, e Corapi va a sinistra. Proprio dal destro del Ciccio giallorosso parte il cross giusto su azione d’angolo. La palla calciata lunga sul secondo palo è troppo bella per non essere insaccata da Di Maio, che colpisce di testa e scavalca il portiere e un difensore appostato sulla linea di porta.

Nei restanti minuti il Catanzaro controlla, passando a un più prudente 4-4-2 con l’entrata di Lodi. I falli e le provocazioni continuano ma non accade più nulla, tranne una grande azione di Donati che, dopo i primi minuti di spaesamento, dimostra di saperci fare. Montella potrebbe segnare il terzo goal ma è contrastato dall’avversario a due passi dalla porta. Dopo ben sei minuti di recupero l’arbitro fischia la fine.

Cinquantuno punti, più tre sulla vespe stabiesi che ci aspettano domenica prossima al “Menti”, tornando alle otto righe iniziali di questa striscia direi che è il caso di ricordarvelo. Signori NOI SIAMO IL CATANZARO, siamo la capolista ed è giunto il momento di abbandonare questa categoria.

Tutti a CASTELLAMARE DI STABIA.

Autore

Salvatore Ferragina

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