Catanzaro Night News

CNC: e ora Alfano sia conseguenziale

 

Nel ribadire il nostro plauso al senatore Speziali che ancora di recente ha sollecitato la definizione della Scuola di Magistratura attraverso la richiesta di una visita a Catanzaro di Luigi Birritteri (capo dipartimento dell’organizzazione giudiziaria), invitiamo l’intera deputazione calabrese a vigilare sulla vicenda. Infatti l’impegno assunto al Dicastero di Via Arenula dal ministro Alfano il 29 ottobre scorso, davanti ad una folta e qualificata rappresentanza politica proveniente da Catanzaro e dalla Calabria, deve essere onorato senza ulteriori snervanti attese. Dal Ministero non ci attendiamo ulteriori rassicurazioni, ma solo che inizino i corsi per le “toghe”. D’altra parte il serio intento di ristabilire la giustizia e la nostra gratitudine per chi si è adoperato a sposare questa nostra battaglia ci inducono a richiedere al ministro un’azione consequenziale, ovvero un decreto che metta finalmente nero su bianco quanto dichiarato, al fine di autorizzare l’insediamento della Scuola. E’ d’obbligo altresì sottolineare l’immediata efficacia esecutiva della sentenza amministrativa di primo grado emessa il 24 marzo scorso dal TAR Lazio, tuttora sussistente: l’effetto conseguente immediato è il ripristino del Decreto interministeriale Castelli-Tremonti del 30 gennaio 2006, che dunque deve essere applicato. In tal senso appaiono incomprensibili gli ulteriori rinvii. Infatti rileviamo – per averlo letto persino su L’Eco di Bergamo del 29 novembre scorso – che è inutile ricorrere al solito brutto vizio del compromesso all’italiana per salvare capre e cavoli, nella fattispecie anche Benevento. In questa faccenda di malapolitica l’elemento abusivo non è Catanzaro bensì la città sannita, per essere stata scelta da Mastella con una inusitata partigianeria, nel disprezzo del nostro territorio. Dunque Alfano non dovrebbe temere di scontentare i sanniti, i quali con la Scuola di Magistratura non c’entrano nulla. Dovrebbe esclusivamente far partire i corsi nelle tre sedi (Bergamo, Firenze, Catanzaro). Creare una quarta sede a Benevento e tergiversare in attesa di qualche soluzione inventata da Tremonti per coprire le spese di questa quarta inutile sede, in realtà significa concludere la vicenda “a tarallucci e vino”, come scrivono appunto i giornalisti bergamaschi, i quali non fanno altro che registrare l’anomalia di un eventuale deleterio spezzatino della Scuola. Scrivono ancora da Bergamo: “La classica soluzione all’italiana che non scontenta nessuno, tranne forse il cittadino medio che proprio fa difficoltà a capire come in questi momenti di crisi si possano moltiplicare le istituzioni e non contenerle. E solo per la mancanza di coraggio di dire un semplice monosillabo a qualcuno (a Mastella ieri, alla De Girolamo oggi): NO”.

Fabio Lagonia

Presidente Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”

Autore

Salvatore Ferragina

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