Catanzaro Night News

Giuliana Loiodice a Catanzaro

 

Sabato 23 gennaio alle ore 18,00 presso la biblioteca comunale F. De Nobili”, nell’ambito delle attività culturali proposte dall’Assessore Antonio Argiro, L’Amministrazione Comunale del Comune Capoluogo, ha l’onore ed il piacere di ospitare, Giuliana Loiodice, attrice che ha contribuito, con il suo impegno professionale, alla scrittura di pagine della storia del teatro e della recitazione.

Compagna del celebre attore calabrese Aroldo Tieri, per chi non ricordasse la sua lunga carriera, basti qualche accenno. Esordì in tv a diciannove anni, sostituendo all’ultimo momento Monica Vitti nello sceneggiato “L’imbroglio”. Successivamente si affermò tra le migliori giovani attrici della tv nella parte dell’antagonista-vittima in “Una tragedia americana”. Seguirono notevoli prove in “Minna di Barnheim”, “Peppino Girella”, “La Luna è tramontata” e soprattutto in “Il conte di Montecristo”, dov’era la protagonista femminile, Mercedes. Parallelamente ai ruoli drammatici, volle anche provarsi con buoni risultati nel varietà televisivo (“Johnny”, accanto a Johnny Dorelli). Nel 1964 ha condotto con Mike Bongiorno il Festival di Sanremo.

Negli anni Settanta si è rivolta quasi totalmente al teatro collaborando assieme al marito, Aroldo Tieri, e solo saltuariamente s’è riproposta in tv. Al cinema è stata tra i numerosi interpreti de “La dolce vita” di Federico Fellini e di molti altri film, fino ad avere una rinata notorietà negli anni Novanta con “La vita è bella” di Benigni e “Fuori dal mondo” di G. Piccioni, “Il mare non c’è paragone” di Eduardo Tartaglia (2001). Nel 2002 è anche nella fiction “Perlasca, un eroe italiano”. Nel 2004 ha ricevuto un Premio Gassman speciale per meriti artistici e nel 2007 l’abbiamo ritrovata in “Southwest”, regia di Rosalia Polizzi.
Memorabile la sua recente interpretazione ne “Le Conversazioni di Anna K.” Di Ugo Chiti – il testo è vincitore del 49° Premio Riccione per il Teatro – che ha riscritto e rivisto le Metamorfosi di Kafka “servendosi” di una Giuliana Loiodice capace di trasformare, ad ogni replica, il proprio personaggio in una creazione artistica.

La presenza dell’attrice Giuliano Loiodice, nella Città di Catanzaro, è per la presentazione del volume “AROLDO TIERI – Una vita per lo spettacolo”, a cura di Antonio Panzanella.

Nel corso della serata saranno proiettate alcune immagini di Film dello stesso Tieri, e l’attrice Giuliana Loiodice, sarà madrina d’eccezione per la neonata scuola teatrale catanzarese, “ TEATRO di CALABRIA AROLDO TIERI”.

La stessa attrice, in serata, alle ore 21.00, sarà ospite anche presso l’auditorium Casalinuovo in occasione della rappresentazione della Tosca, organizzata dall’associazione culturale Frenèsia, nell’ambito dell’iniziativa “Lirica per tutti”.

Assessore alla Cultura Antonio Argirò

Aroldo Tieri

La scelta di intitolare il laboratorio teatrale ad Aroldo Tieri non è casuale. Pronunciare il suo nome significa, infatti, evocare buona parte dello spettacolo italiano degli ultimi sessanta anni. Bisogna aver avuto la fortuna di imbattersi nel suo Leone Gala, nel suo Misantropo o nel suo Arcetri, per capire l’eleganza e l’aplomb da gentiluomo vecchio stampo che lo hanno caratterizzato, e che inducono ad annoverarlo fra i padroni di casa del teatro italiano. Talento duttile e trasversale, passato dal teatro al cinema, dalla tv alla radio, Tieri nasce a Corigliano Calabro, Cosenza, nell’estate del 1917. Il padre Vincenzo è un noto drammaturgo, giornalista, critico teatrale, nonché fondatore del Corriere del teatro. Le conversazioni che il giovane Aroldo intrattiene in casa, con il padre, lo inducono a iscriversi all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, a Roma. Ottenuto il diploma nel 1937, esordisce nella Francesca da Rimini di D’Annunzio. Dal ’38 al ’41 recita in testi di Shakespeare, Puget, Testoni e Lodovici per la Compagnia dell’Eliseo. Contemporaneamente si dedica al cinema, nel 1939 è diretto da Mattoli in Mille km al minuto, poi da Carmine Gallone in Manon Lescaut. Così, in pieno regime fascista, arriva a ritagliarsi un proprio ruolo macchiettistico in numerose commedie dei telefoni bianchi, interpretando il fidanzato geloso, e lavorando per numerosi registi (Zampa, Alessandrini, Bonnard, Mastrocinque, C. L. Bragaglia).

Nel dopoguerra torna al teatro, comparendo nelle commedie impegnate e leggere di Pirandello, Salacrou, Barry e Greene, e nel teatro di rivista di Garinei e Giovannini, al fianco di Totò, Gino Cervi, Walter Chiari ed Anna Magnani. Tra gli anni ’50 e ’60 é ancora la volta del cinema, per cui arriverà ad interpretare oltre cento film con registi del calibro di Corbucci, Steno, Monicelli, Germi, Soldati, Costa, Bianchi, facendo spesso da spalla a Totò. Agli anni ’50 risale anche l’esordio televisivo, con gli sceneggiati Foresta pietrificata, Le avventure di Nicola Nickleby, Canzonissima edizione 1960/61, cui segue l’approdo alla radio con i radiodrammi Racconti Romani, dall’opera di Moravia, e il programma Gran Varietà, dove, insieme alla moglie Giuliana Loiodice, interpreta la coppia romantica, colta e snob di Leonida ed Esmeralda.
A partire dal 1965 forma la Compagnia Tieri-Lojodice e torna definitivamente al teatro proponendo, per oltre trent’anni, un repertorio nutrito e raffinato. I grandi classici di Shakepeare, Molière, Pirandello e Shaw mettono in luce il suo talento poliedrico e con la sua interpretazione di Arcetri in Un marito di Svevo del 1984, si procura il Premio Armando Curcio cui segue il Premio Renato Simoni alla carriera. L’ultima apparizione in scena risale al 1999 con L’amante di Marguerite Duras, mentre nel 2001 è preso in considerazione da Benigni per il ruolo del Giudice in Pinocchio, personaggio poi interpretato da Corrado Pani.

ll sintetico resoconto di una carriera così ricca e variegata non basta a rendere ragione di quel “protagonista capace di calamitare gli occhi e i sensi di chi lo guarda”, che rappresenta la figura dell’attore secondo Aroldo Tieri e da lui perfettamente incarnata.

Autore

Salvatore Ferragina

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