Catanzaro Night News

CNC: Superprefetto e Consiglio dei Ministri in Calabria. Ma dove?

La
scelta di tenere una seduta del Consiglio dei Ministri in Calabria in
relazione ai fatti di Rosarno è apprezzabile: il Governo vuole dare
un segnale che lo Stato, nella nostra regione, c’è. Su questo
aspetto però dobbiamo sottolineare un elemento solo apparentemente
marginale che attiene alla supposta presenza dello Stato in Calabria,
presenza da intendersi in senso lato. Andiamo al sodo: dove si
svolgerà questa seduta del Consiglio dei Ministri? La risposta
normale è Catanzaro, ma siccome di normale in Calabria non vi è
nulla, giovedì scorso abbiamo preventivamente scritto agli uffici
ministeriali chiedendo lumi.

Dapprima
come associazione e successivamente come movimento civico, da oltre
dieci anni il nostro sodalizio lamenta le anomalie presenti sul
territorio calabrese non riferibili soltanto al “disordine”
imposto dalla criminalità organizzata ma anche a quello
istituzionale creato – negli ultimi 40 anni – dallo Stato in
Calabria. Si tratta in entrambi i casi di debolezze che, pur con le
debite proporzioni, influenzano i calabresi in modo negativo. Per
quanto attiene la ‘ndrangheta siamo convinti che l’aggressione al
patrimonio sia lo strumento di contrasto più incisivo. Per quanto
riguarda invece il “disordine” istituzionale vigente nella nostra
regione la soluzione sarebbe molto più banale se solo i poteri
romani decidessero di intervenire una volta per tutte ed in modo
corretto anziché fomentare essi stessi l’eterna anomalia
campanilistica calabra.

Per
esempio sono anni che al Prefetto di Reggio Calabria vengono
attribuiti da Roma (in modo provvisorio viene detto!) i poteri
appartenenti al Prefetto di Catanzaro. Ci spieghiamo meglio: se
l’art. 10 della legge 5 luglio 2003 n. 131 recante “Disposizioni
per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla legge
costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3” afferma che il Prefetto
preposto all’ufficio territoriale del Governo avente sede nel
capoluogo di regione svolge le funzioni di rappresentante dello Stato
per i rapporti con il sistema delle autonomie, cioè coordina tutte
le prefetture presenti in regione, ci sembra contraddittorio che il
Governo affidi invece tali funzioni ad un prefetto diverso da quello
avente sede nel capoluogo di regione. In tal caso è paradossalmente
lo Stato che incoraggia il “disordine”, e che associa questa del
Prefetto alle tante altre “deportazioni” di competenze e funzioni
del capoluogo verso lo Stretto.

Infine,
ritornando alla seduta del Consiglio dei Ministri prevista per fine
mese in Calabria, crediamo che questa si debba fare nella sua sede
istituzionalmente consona, cioè Catanzaro. Anche in questo caso non
vorremmo invece assistere ad un ulteriore comportamento anomalo e
scorretto. Dimostri, lo Stato, di essere presente anche sotto il
profilo del rispetto istituzionale per la città capoluogo di
regione.

Movimento
Civico “CatanzaroNelCuore”

Il
Direttivo

Autore

Salvatore Ferragina

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