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DEA UNIVERSITARIA” INTERVIENE SULLA POSSIBILE ISTITUZIONE DEL CORSO DI LAUREA IN

 

La lettura del comunicato, apparso nei giorni scorsi tra le pagine dei più importanti quotidiani locali, sottoscritto da chi vorrebbe l’ istituzione di un Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’ Università della Calabria non può che suscitare un senso di simpatia nei confronti di coloro i quali si sono spinti a sottoscrivere un documento anacronistico e quanto mai decontestualizzato dalla realtà storica presente.

 

Certo, sbandierare la richiesta di aprire un Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia a Cosenza avrà sortito l’effetto di aizzare qualche autoctono ben pensante e di indurre qualche indigeno politicante a sfregarsi le mani in vista delle imminenti elezioni, ma la realtà, cari miei Professori, Dottori e chi più ne ha più ne metta, è ben diversa.

Già, perché sottoscrivere un documento in cui si giustificherebbe l’apertura di una Facoltà di Medicina e Chirurgia nella Città Brutia adducendo motivazioni elementari come la migrazione studentesca o belle parole sulla formazione, equivale a confessare la propria incapacità di comprendere che la solfa sta cambiando.

Forse si offenderanno i “sessantto-tardi”, i provvidi campanilisti e gli arrivisti dell’ultima ora, ma l’Università nella sua essenza ontologica non è un volano di sviluppo; non deve servire a rimpinzare le tasche di affittacamere, pizzicagnoli e panettieri. Allo stesso tempo sono finiti gli anni dell’Università fai da te, della presunzione che “Io, Memmeta e Tu” possiamo dispensare sapere nello sgabuzzino di casa. Si sono visti i risultati del laissez-faire: un’Università agli ultimi posti in qualsiasi settore scientifico disciplinare.

È giunto il momento di una presa di coscienza da parte di Docenti e Studenti, affinché comprendano che gli Atenei devono sorgere con competenze specifiche evitando la parcellizzazione delle Facoltà e cercando di creare dei progetti organici che possano fruttare risultati di ampio respiro.

Lo so, molti non si sono ripresi dall’onda lunga del Sessantotto, molti altri non ancora ripresisi dalla sbornia degli “scippi” storici al capoluogo (“RAI, ndr”) e vogliono giocare di nuovo al pirata Morgan e sperare di farla franca.

Sappiate che gli Studenti e la Calabria non si faranno fare fessi ancora.

Gli Studenti di oggi sanno che per formarsi da Medici occorrono le strutture e le competenze; serve un Ateneo tecnologicamente all’avanguardia che fornisca loro laboratori, reparti, Docenti ed un ensemble tecnico-amministrativo integrato e rodato che riesca a spingere formazione e ricerca a livelli sempre più alti.

Il Campus di Germaneto fu costruito da un uomo lungimirante, il compianto Prof. Salvatore Venuta, che aveva ben capito l’importanza dell’organicità dei saperi all’interno di una Università, infischiandosene coraggiosamente del numero di iscritti. L’Ateneo “Magna Græcia” nasce da un sogno e da un progetto di razionalizzazione delle risorse, senza la presunzione e l’ottusità di voler garantire, con i miseri mezzi a disposizione, un’offerta pletorica con centinaia di corsi dal titolo “Scienze di…”.

L’Ateneo “Magna Græcia”di Catanzaro fornisce saperi integrati: Biotecnologie, Informatica Biomedica, Professioni Sanitarie, Sociologia ad orientamento sanitario, Veterinaria, Medicina e Chirurgia e la secolare Giurisprudenza; il tutto in una struttura avveniristica (alla faccia di chi dice il contrario o semplicemente non vuol vedere).

Il Medico per formarsi ed emergere ha bisogno di integrare studio, ricerca e pratica in un contesto fatto di figure professionali che lo possano supportare, in un Ateneo che abbia l’esperienza ed i mezzi necessari a garantire la qualità.

Per concludere, invitiamo i sottoscrittori del documento sopra citato a fare un passo indietro e ad ammettere che questa volta hanno “toppato”.

Cari Signori, voi non siete al servizio della Unical spa o srl, ma siete al servizio della cittadinanza dell’intera Calabria e dell’Universitas Studiorum intesa come societas di Magistri e Scholari, intesa come contratto secondo il quale “due o più persone si obbligano a mettere insieme cose ed opere per il conseguire un fine lecito di comune utilità”.

“IDEA UNIVERSITARIA”

MOVIMENTO “GOLIARDICO” U.M.G.

Rodolfo Maduri, Coordinatore Area Medico Scientifica

Autore

Salvatore Ferragina

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