Catanzaro Night News

CNC: PEPPE SCOPELLITI, IL GAFFEUR CHE ATTIRA GAFFEURS

Continua senza sosta l’imbarazzante scia di gaffes di Peppe Scopelliti, che appare sempre più inadeguato a rappresentare la regione Calabria. L’ultima “perla” del sindaco reggino riguarda l’opinione espressa in merito ai fatti di Rosarno: secondo lui la ‘ndrangheta non c’entra nulla! E infatti gli investigatori starebbero seguendo due piste:  Cappuccetto Rosso e Biancaneve!
Qualche settimana fa, il solito Peppe, avevo espresso soddisfazione per la ripartizione del fondo ministeriale per la sicurezza urbana e la tutela dell’ordine pubblico, che assegna alla Calabria risorse per oltre dieci milioni di euro:  una soddisfazione, la sua, molto di parte giacché nella suddivisione di tali fondi al comune “amico”di Reggio sono stati concessi ben novecentomila euro, mentre al capoluogo di regione sono destinate le briciole, ovvero centomila euro. Scopelliti ha dichiarato, con la sua solita faziosità, che questi finanziamenti “faranno sentire più sicure le comunità”. A noi invece sembra di sentire più sicura la sua inidoneità alla candidatura regionale.
Ma queste sono solo le ultime, in ordine cronologico, delle sue gaffes. E’ importante rammentare tutte le altre. Quando si iniziò a parlare di elezioni regionali ebbe a dire – in modo assai infelice – che avrebbe accettato di candidarsi alla presidenza solo qualora questa avesse portato un beneficio alla sua Reggio! Dunque, nella sua logica faziosa, gli altri territori della Calabria sono luoghi non degni di attenzione? E che dire della dichiarazione – anche questa molto avventata – rilasciata in seguito ai rilievi della Mare Oceano quando espresse un “sospiro di sollievo” sol perché si scoprì che in fondo al mare di Cetraro non giaceva la Cunsky ma la Catania, con ciò sorvolando colpevolmente sul problema ambientale esistente sul nostro territorio?
E che dire ancora della “classe” manifestata allorquando, pochi mesi fa, invitava a prendere a calci nel sedere il suo avversario politico?
Ma Scopelliti è inadeguato sostanzialmente perché affetto da un eccesso di municipalismo che gli impedisce di guardare oltre Gallico e che anche di recente ha creato scontri con Catanzaro quando ha preteso, e tuttora pretende, di erodergli ruoli e funzioni tipicamente afferenti al capoluogo di regione: solo per citare le ultime rivendicazioni basti ricordare la vicenda della Direzione Regionale del Lavoro, quella delle Dogane, il Competence Center delle Poste.  E che dire ancora di come egli guardi male la richiesta di un distaccamento del Reparto Mobile della Polizia di Stato nel capoluogo? E del misterioso dirottamento del raduno nazionale dei Carabinieri già previsto a Catanzaro nella prossima primavera e fatto miracolosamente spostare in riva allo Stretto? Per non parlare della sua atavica allergia verso Catanzaro, che gli impedisce di riunire il PDL regionale nel capoluogo.
C’è poi il problema palesato dalla Corte dei Conti, ripreso dai media nazionali, in cui non sembrerebbe proprio che sia un amministratore virtuoso come vuol far credere. Ma non vogliamo cavalcare quest’onda, sebbene la vicenda Italcitrus e le decine di milioni di debiti del suo Comune di cui leggiamo sulle cronache locali, ci inquietano non poco.
Infine c’è l’adesione del duo Mastella-Nucara alla candidatura di Peppe Scopelliti. E’ del tutto evidente che se il sindaco reggino accetta l’appoggio di colui il quale (Mastella)  ha derubato la Calabria della sede meridionale della Scuola di Magistratura, e se accetta l’appoggio di chi (Nucara) sparla continuamente per delegittimare lo status di Catanzaro, probabilmente c’è un problema in più. Uno dei tanti che rendono effettivamente inadeguato Peppe Scopelliti a candidarsi alla presidenza della nostra regione, che ha bisogno di uomini-regione, e non di campanilisti. E infine abbiamo scoperto che Giacomo Mancini junior, in un patetico momento nel quale voleva esaltare la candidatura di Scopelliti, ha dichiarato di commuoversi e inginocchiarsi al cospetto della lapide che ricorda i fatti di Reggio degli anni ’70, e subito dopo pensava suo nonno, Giacomo Mancini senior, definendolo “statista del fare”. Noi altri invece, oltre a ricordare che quella fu una rivolta sbagliata fomentata da motivazioni inconsistenti, ci “commuoviamo” ogni qualvolta percorriamo l’orribile autostrada A3, il cui tracciato completamente errato fu voluto proprio da Mancini senior. E ancora oggi i calabresi e gli italiani ne pagano le gravi conseguenze. E ora questi gaffeurs vorrebbero governare la Calabria? 

 

    Fabio Lagonia  –  Presidente  Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”

Autore

Salvatore Ferragina

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