La Striscia

Vittoria sofferta ma MERITATISSIMA

Lucas Longoni e Ciccio Corapi mettono le cose a posto. Catanzaro 2 Cassino 1

Poco pubblico al Ceravolo ma questa volta non c’è nessun discorso filosofico da fare. Vento gelido, freddo siberiano e pioggia: tanti che conosco personalmente non sono venuti e possono essere capiti.

Si parte, siamo circa in millecinquecento fra curva, tribune e distinti.

E’ la prima delle due partite in casa e bisogna assolutamente vincere per mantenere il primo posto, per scacciare alcuni fantasmi dovuti alle turbolenze post natalizie ma anche per fare un regalo ad Aiello affinché qualcuno possa accompagnarlo in questa sua impresa e qualcun altro possa finalmente sparire.
E’ anche la partita dove bisogna zittire assolutamente alcune voci fastidiose che, fin quando arrivano da innocenti tifosi scottati da tante schifezze viste nel corso degli anni, possono anche essere comprese. Quando invece arrivano da redazioni di città “poco amiche” di Catanzaro (sportivamente parlando) non possono e non devono turbare un ambiente fragile con insinuazioni di bassa lega. Ricordo che se il girone della Lega Pro meridionale è stato escluso dal circuito delle scommesse significa che tutti e nessuno possono essere dentro situazioni poco chiare. L’ennesimo scoop prima di una partita importante ha solo il sapore di un prurito che può essere risolto con grandi dosi di pasta fissan. Mi chiedo infine: ma le altre corregionali, su cui erano stati sollevati dubbi, hanno avuto lo stesso trattamento riservato al Catanzaro?

Spero tanto che la società si faccia sentire e rispettare. Società, fra l’altro, che annovera fra i suoi dirigenti il presidente dell’Ordine dei Giornalisti.    

Neanche il tempo di mettere la palla al centro e si capisce subito che Auteri ha caricato a dovere i ragazzi. Con il campo pesante è necessario aggredire subito prima che diventi una risaia. E allora subito all’attacco con il solito 3-4-3, con Montella in panchina e con il piccolo ma grandissimo Corapi (a mio avviso oggi il migliore in campo) nel mezzo, Benincasa spostato come al solito a sinistra.

L’assedio verso la porta del Cassino è immediato. Nonostante il terreno insidioso maciniamo gioco e occasioni a raffica, ma vuoi per imprecisione, vuoi perché a volte si vuole arrivare con la palla dentro la porta, la palla non vuole sapere di entrare. Anche per la bravura (o qualcos’altro) del portiere avversario. Ci provano quasi tutti nel primo tempo. Un Catanzaro che gioca così, anche su un campo come quello di oggi, non lo vedevamo da anni: grazie Auteri.

Finisce il primo tempo e il dato più clamoroso è che il risultato è fermo sullo 0-0. Abbiamo contato almeno sette occasioni da goal chiarissime e il fatto che il prato, dalla parte dove attaccava il Cassino, è verde è la conferma che si è giocato a porta romana.

La ripresa è terrificante, pronti… via, e il Cassino sfiora il goal. Sul conseguente angolo batti e ribatti in area e Bardeggia infila Vono da due passi. Cose da pazzi. Nei cinque minuti successivi i laziali possono addirittura affossarci. Solo un grande Vono ci salva dalla capitolazione. Nel giro di cinque minuti per due volte il giovanissimo portiere giallorosso neutralizza due conclusioni di Croce, giunto in area solo soletto.

A questo punto bisogna svegliarsi. Lo capisce il poco pubblico ma lo intuisce soprattutto il mister. Se il bel gioco non paga e non riesci a segnare con azioni corali, serve altro. Occorre il colpo di classe, il tiro da fuori. Chi ci pensa? Lucas Longoni, con un fendente di destro di rara bellezza che s’infila alle spalle di Amadio. Dagli spalti un urlo liberatorio: finalmente lo abbiamo bucato. “Pigghia chistu mò, u tarallu on ti funziona”, sono stati i commenti più sentiti.

Ora bisogna vincere com’è giusto che sia: è vero che la palla è rotonda e tutto può accadere, ma non dopo aver giocato ad una porta. A questo punto, è il migliore in campo a ricordarsi che lui, cresciuto nel quartiere marinaro di Catanzaro, sa giocare anche sulla spiaggia (lo ricordiamo al beach soccer). Con quel terreno, che oggi somigliava sempre di più alla costa che dal Corace arriva a Giovino, bisogna tirare da lontano.   

Al minuto 72 il piccolo centrocampista da trenta metri lascia partire un siluro che piega le mani al portiere del Cassino. Ciccio Corapi corona una bellissima prestazione, avendo giocato anche per Bruno non al meglio per l’infortunio subito.
Nei minuti finali, sostituiti Longoni e Caputo, che oggi in campo ha fatto proprio poco (forse le sirene della Cisco si sono fatte sentire). Al loro posto entrano Montella, pienamente recuperato, e Basile che rafforza la cerniera di un centrocampo che ha ormai dato tutto. Il Cassino è più fresco e non serve rischiare.

Termina la partita, siamo in testa con 41 punti e domenica aspettiamo il Manfredonia in casa. Qualche nuovo (giovani) potrebbe già arrivare in settimana e qualche vecchio importante potrebbe anche partire. Questo Catanzaro tecnicamente non teme nessuno. Con il gruppo si può andare avanti tranquillamente nonostante il chiacchiericcio di chi non è tifoso del Catanzaro. E proprio ai tifosi giallorossi mi rivolgo: IGNORATELI, il Catanzaro è il CATANZARO.

SF

Autore

Salvatore Ferragina

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