WHY NOT: “SUPERTESTE” CHIEDERA’ RICUSAZIONE GUP CATANZARO

(AGI) – Catanzaro, 17 dic. – Caterina Merante chiedera’, tramite il suo difensore Alessandro Diddi, la ricusazione del giudice dell’udienza preliminare Abigail Mellace, titolare del procedimento scaturito dall’inchiesta “Why not”, su presunti gravi illeciti nella gestione dei fondi pubblici in Calabria. E’ stato lo stesso avvocato Diddi a rendere nota l’intenzione della sua cliente, oggi, nel corso dell’udienza preliminare durante la quale il penalista ha chiesto al giudice Mellace di sapere se le notizie pubblicate nei giorni scorsi dall’Espresso siano vere, oppure se si tratta di mere calunnie e diffamazioni. Sul settimanale, in un articolo a firma di Riccardo Bocca, sono stati sollevati dubbi sulla assoluta serenita’ del giudice Mellace nella conduzione del procedimento, considerato che, secondo quanto scritto dal giornalista, nel corso delle perquisizioni a carico dell’imprenditore Antonio Saladino, ex leader della Compagnia delle opere in Calabria e principale indagato di “Why not”, “e’ stato sequestrato il biglietto da visita di Mottola con i numeri del telefono fisso e di quello cellulare”. Il riferimento e’ a Maurizio Mottola di Amato, titolare della societa’ Impremed srl, e marito del giudice Mellace. Lo stesso Mottola, e’ ricordato nell’articolo, era stato indagato nell’inchiesta su presunti illeciti connessi all’assegnazione dell’appalto del servizio di lavanderia e sterilizzazione all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro (fu assolto nell’ottobre del 2005 al termine del giudizio abbreviato). (AGI)

Autore

Salvatore Ferragina

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