Il Rompicalcio

Campioni d’Inverno

Catanzaro tre volte in testa a metà stagione, due volte anche all’arrivo. Adesso tocca ad Auteri andare fino in fondo. Ma serve la benzina
È bastata la sconfitta della Cisco Roma a Siracusa per incoronare il Catanzaro Campione d’Inverno con una giornata d’anticipo. Sarà sufficiente un pareggio contro il Melfi per essere sicuri di non dover dividere lo scettro con la Juve Stabia (comunque seconda per aver perso lo scontro diretto). Un successo indubbio per questa squadra, costruita in fretta e furia da Pitino e Aiello e guidata meravigliosamente da Gaetano Auteri. Ma guai a considerarlo un punto d’arrivo. È solo un traguardo volante. Per arrivare alla maglia rosa finale servono gambe, muscoli, cuore, cervello. E naturalmente i giusti ritocchi d’organico e il sostegno dei tifosi che comincia ad arrivare.

TRE VOLTE CAMPIONI D’INVERNO – Come sempre sono i numeri e i raffronti storici a dare l’idea della cavalcata giallorossa. Negli ultimi 25 anni solo due volte il Catanzaro è stato Campione d’Inverno, ma in entrambi i casi a pari merito: col Giugliano nella stagione 2001-02, sotto la guida di Bitetto, e col Palermo proprio 25 anni fa, con GB Fabbri allenatore. Nel primo caso il Catanzaro finì subito la “benzina”, chiudendo sesto senza centrare neanche i play-off. Nel secondo caso vinse trionfalmente il campionato, affiancato ancora dal Palermo. Con Braglia e Tobia, invece, i giallorossi arrivarono al giro di boa in rincorsa, prima di sprintare nel girone di ritorno e chiudere al primo posto. Restando ai campionati professionistici e tornando più indietro nel tempo, solo un’altra volta il Catanzaro fu Campione d’Inverno: con Pasinati nella stagione ’58-59, anche in quel caso a pari merito (col Cosenza). A fine campionato i giallorossi staccheranno il Cosenza di un punto e voleranno in serie B.

RECORD DI PUNTI – Un Catanzaro così non si era mai visto. In nessuna serie. I punti sono 35, sarebbero 38 senza penalizzazione. E manca ancora una giornata. Alla fine del girone d’andata Bitetto aveva collezionato 34 punti (4 effettivi in meno e con una gara in più) mentre Provenza, Braglia, Lavezzini e Fabbri si erano fermati a 33 (-5 con una gara in più). La mitraglia giallorossa ha prodotto 35 gol in queste 16 partite. Per trovare un dato del genere bisogna tornare ai tempi dei pionieri, agli anni ‘40. Il più vicino ad Auteri è ancora Bitetto con “soli” 27 gol. Altri termini di paragone ancora più espliciti sono i 39 gol di Provenza e i 34 di Domenicali, ottenuti però in una stagione intera! Per non parlare dei 50 gol realizzati complessivamente in 84 partite di B (2004-2006).

COLLETTE E/O PROGETTI – Fin qui i numeri. Ad Aiello vanno i meriti per i risultati straordinari dal punto di vista tecnico e per gli sforzi sul piano organizzativo e gestionale in direzione dell’auspicata normalità. Ma questa normalità oggi non c’è. Lo dice lo stesso Aiello a chiare lettere nella sua intervista odierna al quotidiano Calabria Ora: «Se verranno aiuti concreti da parte di chi vuole bene al Catanzaro potremo uscire senza difficoltà da tutte le problematiche che hanno investito negli ultimi anni questa squadra». E se non dovessero arrivare? Il presidente giallorosso garantisce fino alla fine di questa stagione. Ma la prossima estate che ne sarà del Catanzaro? Se dovesse centrare la promozione in C1, con quali risorse si andrebbe ad affrontare quel campionato? Ci si dovrebbe affidare ancora al capezzolo pubblico? Quand’è che il Catanzaro di Aiello e Auteri potrà camminare con le sue gambe? Non servono le processioni alla corte di un ex presidente (che ci regalò la C2 a vita) se l’inchino non è accompagnato da un progetto serio e pulito. Che risvegli un’imprenditoria cittadina (e non) intorpidita, storicamente avvezza a qualche isolata regalia ma troppo restia a investire per conseguire un utile economico e un ritorno di immagine. Aiello può farlo. Può dimostrare la sua onestà e le sue capacità, ritagliandosi una cornice pregiata nella storica pinacoteca giallorossa.

NAVIGAZIONE A VISTA – In attesa di un progetto, «per il mercato bisogna vedere quale sarà la situazione societaria tra un paio di settimane. Al momento non abbiamo grandi risorse che ci permettano di investire. Possiamo dire di essere in una fase di stand by e quindi non sappiamo ancora i tipi d’intervento che potremo andare a fare, o se ne faremo. La squadra comunque è già al completo e in grado di arrivare dove si vuole arrivare». È una triste ammissione, quella del Presidente Aiello. Onesta ma triste. Si naviga a vista. E invece i rinforzi sono necessari (come ampiamente spiegato da Salvatore Ferragina su UsCatanzaro.net), soprattutto se l’obiettivo è quello (e non potrebbe essere altrimenti) di vincere il campionato. Come abbiamo già scritto più volte, con questi numeri sarebbe delittuoso non arrivare a vestire la maglia rosa finale. Dopo aver stravinto tanti traguardi volanti, fermarsi alle prime asperità o, peggio, piantarsi sotto il triangolo dell’ultimo chilometro (i play-off) sarebbe deleterio per questo gruppo di ragazzi, per il presidente Aiello, per l’intera tifoseria che sta spendendo (a fatica) le sue ultime briciole di passione.

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Redazione

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