ULIXES: LA ZTL NON E’ SOLO UNO SPAZIO FISICO

Non abbiamo dimenticato quel caldo pomeriggio di giugno di due anni fa, quando in una seduta consiliare aperta al pubblico si discuteva di Ztl. Un consiglio ricco di interventi, la maggior parte dei quali divenuti una “divertente” occasione per sfogare rabbie represse, attacchi gratuiti e pareri strumentalizzati. Quel pomeriggio di giugno sembrava l’incredibile grottesca rappresentazione di una sceneggiatura tragica, di cui tutti conoscevano trama e battute. Dalle parole e dalle illazioni emergeva che la questione Ztl non era il tema essenziale del dibattito ma il contorno strumentalizzato di questioni politiche poco vicine alla realtà economico-sociale ed ai cittadini.
Quella campagna no-Ztl era guidata da una sparuta rappresentanza, priva di una visione generale e collettiva della città, come invece deve essere in questi casi. Già, generale e collettiva perché un elemento di modernità e progresso così importante e caratterizzante non può essere condizionato da interessi particolari e mediocri.
A distanza di circa due anni il caso sembra aver trovato una svolta; la Ztl del capoluogo di regione potrebbe finalmente partire, dopo l’installazione degli appositi  strumenti di controllo. Potrebbe essere la fine del caos urbano, di autovetture di ogni tipo che oltrepassano spavalde il centro storico nelle ore di punta, superando come birilli i pedoni o le altre automobili.  Diciamo finalmente, pur riconoscendo l’oggettiva e ardua condizione logistica di questa città.
Ma ecco che ritornano gli interessi particolari e le proteste strumentali di chi non vuole andare avanti e preferisce in questo come in altri settori bloccare il naturale sviluppo della città.
Oggigiorno è pressoché anacronistico ed illogico pensare che una città capoluogo, dalle solide radici storiche e che rivendica il proprio ruolo per l’intero territorio regionale, non sia in grado di impadronirsi di un proprio boudoir urbano. Di una propria agorà, spazio di progresso socio-culturale ma anche di sviluppo economico.
L’isola pedonale è un bene per la città perché non rappresenta solo un luogo fisico ma è un luogo dello spirito, dove si rafforza il senso si appartenenza dei singoli alla comunità e si evolve l’idea stessa di cittadinanza nel capoluogo.
ASSOCIAZIONE UNIVERSITARIA CALABRESE ULIXES
 

Autore

Salvatore Ferragina

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