Rassegna stampa

Catanzaro, tolleranza zero

da Gazzetta dello Sport

CATANZARO – E’ una sconfitta che non è piaciuta. Nelle dichiarazioni di dirigenti e tecnici, è riassumibile la seguente considerazione: “Il Catanzaro può perdere la gara, ma non la faccia.” In pratica, non è stato assolutamente gradito che la squadra, com’era avvenuto nella serata di Coppa con il Taranto, abbia terminato in 9. Il dirigente generale Gianni Improta, offre il pensiero della società: “Chi ha sbagliato pagherà. La società applicherà, entro le previsioni regolamentari, le previste sanzioni. I nostri giocatori devono mettersi in testa che il Catanzaro ha compiuto importanti sacrifici, prima per far fronte, in pochi mesi, ai gravosi impegni di bilancio, poi per creare le condizioni finanziarie necessarie per il ripescaggio e seguire tutte le fasi con pressante attenzione, infine per allestire una squadra competitiva. A questo s’aggiunga l’apporto e l’attesa di un’ineguagliabile tifoseria come quella giallorossa, che non può essere delusa. Non si possono compromettere speranze e sacrifici, con atteggiamenti che non sono da Catanzaro.” A proposito della ripetitività delle espulsioni, Improta continua: “In effetti, Ferrigno è stato già espulso e squalificato per le gare di Coppa, come ora gli succederà per quelle di campionato. Allo stato, gli è concesso solo d’allenarsi. Mi spiace evidenziare che è ancora toccato a lui, perché stiamo parlando di un giocatore che fornisce un alto rendimento e s’è dimostrato tante volte prezioso. Biancone, poi, è stato altrettanto ingenuo, perché gli avversari, che non potevano tenerlo in campo, lo hanno provocato per farlo sbattere fuori dall’arbitro. E’ stato, ripeto, un autentico danno, perché si stava comportando benissimo.” Il direttore generale cerca e non trova motivazioni: “Non riesco a comprendere le ragioni di tanto nervosismo. La società è presente, ai giocatori non manca niente, tutto fila liscio. Sono stati irritati dal comportamento dell’arbitro, che avrebbe negato un rigore? Non deve rientrare nel nostro stile, reagire e pronunciarci sull’operato degli arbitri. Poi, se ogni volta che non siamo d’accordo con i direttori di gara ci facciamo sbattere fuori, mai finiremmo in 11. A questo punto, mi potrei nuovamente spogliare e giocare io, per offrire un rendimento maggiore, perché certamente, come ho dimostrato in carriera (mai espulso), giocherei perlomeno tutta la partita.” Chi, invece, non ha in passato tenuto come Improta un comportamento esemplare, ma giunge ora alle stesse conclusioni, è l’allenatore Piero Braglia: “Anch’io non capisco i motivi di tanto nervosismo. Non esiste nessuna giustificazione. I nostri sono giocatori cui la società sta vicina e che non sono oppressi dal sottoscritto. Ne continueremo a parlare fra noi, perché non son cose che si devono ripetere. Biancone, però, è alla sua prima espulsione in carriera.” Sulla gara, il tecnico riferisce: “Abbiamo subito 2 gol da polli, ma eravamo riusciti a pareggiare con merito e, sino a quando siamo stati in 11, la partita l’abbiamo fatta noi. Non dimenticate, infine, che nel secondo tempo, nonostante tutto, abbiamo avuto 2 occasioni clamorose. E’ questa una categoria diversa dalla C2, che non perdona tanto facilmente.” La sconfitta di domenica, la conseguente esigenza di non compromettere il programma della settimana, la lunghezza della trasferta di metà settimana a Melfi, indurrà la società a ricorrere per l’ultima di Coppa ai rincalzi guidati dall’allenatore Franco Cittadino.

Salvatore Blasco

Autore

God

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