Il Rompicalcio

Officina ’29

Auteri alla guida di una fuoriserie. Ma servono i pezzi di ricambio…
29 è il numero della cabala giallorossa. 29 è il numero-record di punti raggranellati dal Catanzaro di Auteri. Un risultato clamoroso dopo 12 giornate se non ci fosse stata la penalizzazione. Un’ipoteca sul campionato se non ci fosse un lotto di concorrenti più che mai agguerrito. Tre sono i punti (virtuali) in più che questo Catanzaro ha rispetto a quello di Provenza. Staccati tutti gli altri: a questo punto del campionato, Braglia, Bitetto e Ballacci avevano collezionato 5 punti in meno, Seghedoni e i ragazzi della prima promozione in A addirittura 8 in meno (riscrivendo le classifiche con i tre punti a vittoria).

GRIGLIA DI PARTENZA – Il duello per la pole position prosegue e lo scontro diretto si avvicina. Gela e Catanzaro proseguono la loro marcia forzata in vista del big match del 22. Un ritmo che, nonostante penalizzazione e passi falsi, ha già fatto il vuoto. In scia sono rimaste solo due delle favorite per la vittoria finale: Juve Stabia e Cisco Roma. La classifica continua ad essere abbastanza simile a quella dello scorso anno. Ma il Gela di Provenza non sembra al livello del Cosenza di Toscano. Il grave infortunio di Cunzi ha tolto al tecnico salernitano uno degli uomini migliori, capace di segnare e dare verve alle manovre offensive. Un Gela roccioso ma con poca fantasia e una qualità di organico che non sembra all’altezza delle rivali.

FUORISERIE GIALLOROSSA – Il Catanzaro di Auteri, invece, sembra una macchina perfetta. Il pareggio di Aversa è un piccola deviazione casuale dopo l’incidente di Isola. Ma i meccanismi sono ben oliati, la carrozzeria è resistente, la messa a punto ottima, il telaio originale. E il pilota-Auteri continua a sciorinare prodezze in attesa del sorpasso. L’ultima invenzione del tecnico di Floridia è lo spostamento di Corapi in mezzo al campo al fianco di Bruno. Dopo aver giocato (bene) da terzino contro la Scafatese, il folletto giallorosso ha sciorinato un’altra buona prestazione da interno. Esperimento frutto dell’emergenza ma riuscito a pieno, che aggiunge ulteriore qualità tecnica al centrocampo. Da rivedere contro avversari più forti tecnicamente, ma soprattutto fisicamente.

PEZZI DI RICAMBIO – A proposito di emergenza, le uniche componenti che sembrano mancare al box giallorosso sono i pezzi di ricambio. Nelle ultime due partite, oltre al portiere di riserva, sulla panchina del Catanzaro si sono alternati sette ragazzi giovanissimi, cresciuti nel vivaio o importati nelle precedenti gestioni: Basile, Capicotto, Ferrara, Gigliotti, Gaglione, Sorrentino e il più esperto De Franco che esordì già in serie B nell’ultima trasferta a Bologna. La loro età media è di 20 anni. A parte De Franco che vanta una comparsa in B e nove in C2, gli altri sei giocatori hanno collezionato meno di 400 minuti nei campionati professionistici. Perlopiù spezzoni di partita. Il ricorso al vivaio è un motivo di vanto per ogni squadra calcistica. A patto che non si trasformi in debolezza.

TEMPO DI ROTTAMAZIONE – Mentre si profila un campionato duro e lungo, la rosa del Catanzaro si va assottigliando giornata dopo giornata. Cardascio è un pregiato mobile d’antiquariato, ormai tarlato e dimenticato in cantina. Forgione è un ruscello d’acqua nel deserto. Mancinelli è un’aspirina quando Vono ha il raffreddore. Di Meglio è finito in naftalina dopo aver fatto sbloccare l’attacco dell’Isola Liri nell’unica apparizione da titolare. Unniemi è un pendolino sfrecciato da Catanzaro e già ripartito verso nuove stazioni. La rosa del Catanzaro è ridotta a 14-15 elementi più i ragazzi. Con Benincasa, Corapi e Ciano in veste di tappabuchi di lusso. Per ora va bene così, ma è chiaro che serve altro per puntare al traguardo massimo.

IL COSTRUTTORE – E qui entra in scena il costruttore Aiello. Bravo nella scelta degli ingegneri Pitino e Ceravolo. Bravo nella scelta del pilota Auteri. Il riassetto della scuderia è ancora under construction. Ci sono ancora tecnici incapaci del passato, in grado di inserire granellini di sabbia nei fragili ingranaggi della vettura. Il mercato di gennaio sarà un pit stop importante. L’entusiasmo della città e della tifoseria va (ri)conquistato. Non si può più pretendere di averlo a priori. Servono urgentemente pezzi di ricambio: un motore affidabile al centro del campo, uno stantuffo sulla corsia sinistra, un difensore di scorta. A quel punto sarebbe solo il campo a decidere se il Catanzaro potrà vedere per primo la bandiera a scacchi. Sempre che il serbatoio sia pieno di benzina.

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Redazione

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