Passato e futuro negli scatti di Gianni Berengo Gardin

Il grande autore della fotografia italiana ha incontrato all’Università Magna Graecia di Catanzaro studenti, appassionati e professionisti del mondo della fotografia. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del concorso fotografico promosso in preparazione al Forum multidisciplinare “De Senectute” dedicato a tutti gli aspetti della terza età

“La memoria ha bisogno di bei ricordi e il trascorrere del tempo immortalato negli scatti fotografici di grandi maestri come Gianni Berengo Gardin diventa occasione per rivolgere uno sguardo al passato, proiettandosi nel futuro, perché non si ha futuro senza conoscere il passato”: con queste parole è stata presentata l’iniziativa che ha visto protagonista  il più grande fotografo italiano del Novecento, Gianni Berengo Gardin, all’Università Magna Graecia nell’ambito del concorso fotografico UniverCity Photo Challenge “Le tracce del tempo: i luoghi ed i volti”.

La presenza di Gianni Berengo Gardin, che da oltre cinquant’anni racconta con sguardo partecipe la trasformazione del nostro Paese e della società contemporanea, è andata così ad arricchire ed impreziosire l’iniziativa promossa dall’Ateneo catanzarese in collaborazione con l’azienda del settore “Cinesud Srl” di Francesco Mazza, in preparazione al grande Forum “De Senectute”, dedicato a tutti gli aspetti inerenti la terza età, che si svolgerà nel prossimo mese di dicembre.

Hanno introdotto i temi dell’incontro di Gianni Berengo Gardin con studenti, appassionati e professionisti del mondo della fotografia, il Professor Stefano de Franciscis, coordinatore scientifico del “De Senectute”, l’Assessore comunale alle Politiche Sociali Nicola Ventura, e Francesco Mazza.

Il Professor Stefano de Franciscis ha delineato, presentando il forum scientifico dedicato agli anziani che “devono essere visti come una risorsa e non un peso”, l’importanza di coniugare scienza, arte, cultura, territorio per un percorso di crescita e di arricchimento che deve partire proprio dalle aule universitarie, “quella cultura che mette in collegamento idee e uomini”. L’Assessore Nicola Ventura, mettendo in risalto come l’età geriatrica sia ormai di difficile inquadramento temporale citando la frase che “l’uomo è vivo finché è uomo del suo tempo e non della sua età”, ha sottolineato come, grazie al rapporto di collaborazione stabilito con l’Ateneo, si stia lavorando concretamente per Catanzaro Città Universitaria, attraverso anche iniziative simili e tante altre in cantiere. L’Assessore ha parlato anche della volontà di trasformare la struttura di Via Acri in una casa dello studente per gli iscritti a Medicina.

Francesco Mazza ha apprezzato “’l’idea di andare oltre la cruda scienza e di unire questa alla fotografia perché attraverso questo tipo di sinergie si possono diffondere meglio il concetto di arte, scienza e cultura e si può costruire una strada verso un domani migliore”.

Gianni Berengo Gardin ha immortalato, infatti, la storia d’Italia in oltre un milione di scatti, prediligendo il bianco e nero, in parte per una questione generazionale, ma anche perché secondo lo stesso Gardin “il colore distrae il fotografo e chi guarda”. E nell’occasione sono stati presentati anche i migliori scatti del grande maestro che raccontano la storia del nostro Paese, nella realtà e semplicità della vita. Ne è seguito un incontro-dibattito aperto e un seminario che ha trattato gli aspetti fondamentali dell’utilizzo della luce per le foto di ritratti: la gestione dell’illuminazione nei suoi aspetti più nascosti; le modalità di uso della luce naturale e delle luci guidate per ottenere ritratti di qualità; gli autoritratti; la profondità di campo.
“E’ importante – ha detto Gianni Berengo Gardin – che l’Università si apra al mondo della fotografia. Ho guardato subito a quest’iniziativa con particolare attenzione perché rappresenta anche una sfida proporre ai giovani alternative culturali, come potrebbe essere quella di invitarli a fotografare gli anziani e le tracce del tempo che scorre. A dimostrazione di quest’apertura del mondo accademico alla fotografia vorrei ricordare la laurea honoris causa che mi è stata conferita nel maggio scorso in Storia e critica dell’arte dall’Università statale di Milano. La fotografia è un impegno serio – ha evidenziato Gianni Berengo Gardin – anche se oggi con il digitale è molto più semplice. Fotografi non si nasce, ma lo si diventa attraverso una meticolosa applicazione e uno studio attento negli anni”.
Il suo modo caratteristico di fotografare, il suo occhio attento al mondo e alle diverse realtà, dall’architettura al paesaggio, alla vita quotidiana, gli hanno decretato il successo internazionale e lo rendono un fotografo molto richiesto anche nel mercato della comunicazione d’immagine.

Berengo Gardin ha esposto le sue foto in centinaia di mostre che hanno celebrato il suo lavoro e la sua creatività in diverse parti del mondo: il Museum of Modern Art di New York, la George Eastman House di Rochester, la Biblioteca Nazionale di Parigi, gli Incontri Internazionali di Arles, il Mois de la Photo di Parigi.

Il 18 ottobre 2008 gli è stato assegnato il premio Lucie Award alla carriera, la massima onoreficenza per la fotografia che è stata data a grandi maestri come Henri Cartier-Bresson, Gordon Parks, William Klein e Wily Ronis. Gianni Berengo Gardin ha pubblicato oltre 200 libri di fotografia.

Autore

Salvatore Ferragina

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