Il Pungolo: La diffida resta in piedi

SCUOLA SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA – NUOVA DICHIARAZIONE DELL’AVV. FRANCESCO PITARO (PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE IL PUNGOLO PER CATANZARO)

“Dopo i proclami di vittoria, formulati dall’intera comunità catanzarese, a seguito dell’annuncio dei nostri politici intervenuti all’incontro con il Ministro Alfano, si insinua qualche dubbio sul totale impegno del Ministro della Giustizia a causa di un comunicato, spuntato sul sito ministeriale, in cui si rileva che il Ministro ha dato incarico al fine di ‘recuperare in toto tutte le sedi, compresa anche la prevista sede di Benevento, già logisticamente attrezzata …’. Se tale annuncio vuol dire che la sede di Catanzaro non sarà la sede unica e principale della Scuola Superiore della Magistratura nel distretto meridionale ma che accanto ad essa sorgerà a Benevento una sede distaccata e/o sdoppiata della detta Scuola, ciò significherà svilire, ancora una volta, il ruolo della nostra città e disconoscere la sentenza del TAR Lazio e il provvedimento ministeriale che ha individuato in Catanzaro l’unica e principale e primaria sede della Scuola Superiore della Magistratura per il Sud. Ed allora, il Pungolo per Catanzaro, che solo una settimana fa ha notificato, per il tramite degli Ufficiali Giudiziari addetti alla Corte d’Appello di Catanzaro, un Atto di Diffida anche al Ministro Alfano, in ordine alla mancata istituzione della Scuola di Magistratura, non arretra nemmeno di un centimetro rispetto a quell’atto di diffida che rimane in piedi in attesa (a proposito entro quanto tempo?) che il Ministero dia il via alle operazioni amministrative per la effettiva istituzione, con ruolo unico e primario, della Scuola in città. Se così non sarà il Pungolo per Catanzaro, a tutela del ruolo di Catanzaro, e in qualità di ente esponenziale di interessi collettivi, anche facendo rete con le associazioni catanzaresi, che già hanno dato piena adesione, andrà fino in fondo, anche attraverso la instaurazione di un giudizio, affinché venga data esecuzione alla sentenza del TAR Lazio e al provvedimento ministeriale e affinché Catanzaro non esca, ancora una volta, con le ossa rotte dalla paventata ‘soluzione condivisa’ che già qualche settimana fa aveva ventilato il Ministro Alfano”.

Autore

Salvatore Ferragina

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