ASSEMBLEA GENERALE DEL COISP A CATANZARO

Il Segretario Generale Franco Maccari: “Qui il prossimo Consiglio Nazionale. E intanto viviamo una criticità destinata ad aumentare di mese in mese, ma noi vigiliamo e interveniamo”

 

Il prossimo Consiglio Nazionale del COISP si terrà a Catanzaro. La notizia è stata resa nota ufficialmente oggi nel corso dell’assemblea con il Segretario Generale del Sindacato indipendente di Polizia, Franco Maccari, che si è tenuta nella Questura del capoluogo di regione, e alla quale hanno preso parte anche Giuseppe Brugnano, Responsabile politico Ufficio Stampa COISP nazionale, Leonardo Cortese, Segretario Generale del COISP Calabria e Luigi Sinopoli, Segretario Generale del COISP di Catanzaro. Una riunione molto affollata, a testimonianza, fra l’altro, della crescita costante che il COISP sta registrando di mese in mese. “E’ vero – ha confermato Maccari rispondendo alle domande dei giornalisti -, la nostra è una realtà in grande espansione, grazie soprattutto alla dinamicità di colleghi come quelli di Catanzaro, che con grande passione portano avanti iniziative e idee inarrestabili, proprio come la nostra indipendenza!”.

Ma la visita del Segretario Generale è stata finalizzata soprattutto al confronto con i Poliziotti in merito a problematiche e tematiche sindacali di stringente attualità, “perché – ha spiegato Maccari – questo è un momento particolarmente difficile nel Paese, che peraltro prelude ad ulteriori peggioramenti del sistema sicurezza, e noi dobbiamo non solo vigilare ma anche pensare alle strategie ed alle proposte più opportune per tutelare tutti i colleghi e l’intero comparto di nostra competenza”.

Un momento difficile in cui, tanto per fare un esempio, “nei prossimi quattro anni – ha detto il leader del Coisp – assisteremo all’uscita dagli organici della Polizia di Stato di circa 4.000 unità, ed all’ingresso di circa 800. E’ la prima volta, almeno negli ultimi vent’anni, che con i nuovi ingressi non si riuscirà a coprire le carenze che si genereranno per le fisiologiche perdite di uomini. E tutto questo mentre, incredibilmente, il ministro Maroni dice che è tutto a posto, che non ci sono carenze di alcun genere, sconfessando ciò che affermano praticamente tutte le sigle sindacali! Ma è l’evidenza dei fatti a dimostrare la verità – ha aggiunto Maccari -, se la situazione rimarrà questa si dovranno chiudere gli uffici, ed è giusto che sia così perché, se non si possono garantire i servizi, è inutile prendere in giro i cittadini. Né si può pensare di aumentare ulteriormente il carico di lavoro dei Poliziotti che già sono in sofferenza, perché nel corso degli anni i compiti a noi riservati sono aumentati sempre di più, ed ancora aumenteranno, se solo si pensa che il conflitto sociale è destinato ad aumentare, non fosse altro per gli effetti della crisi economica”.

“Ebbene – ha aggiunto Maccari -, noi siamo convinti che bisogna cambiare modo di fare Sindacato, e che bisogna riportare al centro dell’attenzione la persona, e le sue esigenze di salute e di sicurezza prima di tutto, oltre che le sue giuste istanze economiche. Solo in seconda battuta viene la struttura. Mi rendo conto che persino i colleghi, dediti al lavoro e indomiti di fronte alle difficoltà operative che li assillano, spesso preferiscono battere i pugni per ottenere i mezzi necessari a garantire servizi di portata titanica, piuttosto che pensare alle esigenze personali. Ma il Sindacato deve tutelare loro, e per noi è prioritario che agli uomini ed alle donne della Polizia di Stato sia garantita anzitutto la sicurezza e la salute. Solo dopo verrà il resto. Perché voler garantire la sicurezza concretamente, e non solo con operazioni di facciata, vuol dire questo, vuol dire progettare e realizzare cose ed attività che possano funzionare davvero. E’ chiaro che importa, ma tutto sommato poco, se non ci sono i soldi per farci avere divise fiammanti, ma il discorso cambia se non scarseggiano i proiettili per le pistole o se le auto di servizio non possono essere mandate a fare le riparazioni necessarie”.

“Siamo stufi di dover lottare con interlocutori politici che nella migliore delle ipotesi ignorano le necessità del comparto, e nella peggiore vogliono prenderci in giro coscientemente. E’ bene che si sappia che i Poliziotti italiani aspettano oggi, alla fine del 2009, il pagamento delle indennità di risultato della seconda metà del 2008. E’ bene che si sappia che a dicembre scadrà un contratto di lavoro che, in realtà, non è mai stato rinnovato, e che quindi è quello già scaduto nel 2007! E’ bene che si sappia che non facciamo ostruzionismo ad ogni costo, siamo i primi pronti a confrontarci anche con chi la pensa diversamente, ma gli insulti all’intelligenza nostra ed alla dignità di tutti i Poliziotti proprio non li accettiamo. Aspettiamo solo che tagli, e riduzioni di costi, e quant’altro ci vengano proposti nell’ottica di una ampia razionalizzazione del sistema, degli uffici, e dei servizi, programmata però sulla base delle reali esigenze del territorio e della gente che, nonostante tutto e tutti, continuiamo a difendere strenuamente ogni giorno”.

Autore

Salvatore Ferragina

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