L’Associazione Il Pungolo diffida le Istituzioni per la Scuola di Magistratura

Citati Il Presidente del Consiglio dei Ministri,  il Ministero della Giustizia in persona del Ministro in carica p.t., il Ministero dell’Economia e delle Finanze in persona del Ministro in carica

> L’Associazione “Il Pungolo per Catanzaro” (attraverso l’avvocato Francesco Pitaro suo Presidente) INVITA E DIFFIDA  Il Presidente del Consiglio dei Ministri,  il Ministero della Giustizia in persona del Ministro in carica p.t., il Ministero dell’Economia e delle Finanze in persona del Ministro in carica p.t., a dare corretta e  totale esecuzione, nel termine di 60 (sessanta) giorni dal ricevimento del presente atto, alla sentenza N. 3087/2009 del TAR Lazio e, pertanto, ad istituire realmente ed effettivamente in Catanzaro la Scuola Superiore della Magistratura.
> L’associazione il Pungolo per Catanzaro  INVITA E DIFFIDA  il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministero di Giustizia in persona del Ministro in carica p.t. e il Ministero dell’Economia e delle Finanze in persona del Ministro in carica p.t., nel termine di legge, a dare corretta e totale esecuzione al provvedimento-decreto del Ministero della Giustizia del 27 Aprile 2009, che è efficace ed esecutivo, e a porre in essere ogni condotta amministrativa ed eventuali necessari procedimenti amministrativi e ad adottare ogni atto o provvedimento amministrativo diretto ad istituire effettivamente in Catanzaro la sede della Scuola Superiore della Magistratura.
> Con avvertenza che, in mancanza, decorso il termine assegnato, sarà adita la competente Autorità Giudiziaria al fine di ottenere l’esecuzione e/o ottemperanza del giudicato-sentenza del TAR Lazio N. 3087/2009 e/o al fine di ottenere, nel caso di provvedimento negativo o di silenzio-rifiuto, la condanna della Presidenza del Consiglio dei Ministri e/o del Ministero della Giustizia e/o del Ministero dell’Economia e delle Finanze a porre in essere ogni atto e iniziativa procedimentale e provvedimenti amministrativi al fine di dare esecuzione al decreto del 27 Aprile 2006 del Ministero della Giustizia e di istituire in Catanzaro la sede della Scuola Superiore della Magistratura anche attraverso la nomina di un Commissario ad acta.
> Con riserva, pure, di chiedere il risarcimento di tutti i danni subiti dalla comunità e/o dall’Associazione istante, in qualità di ente esponenziale degli interessi collettivi dei propri associati, derivanti dalla condotta omissiva e contra legem degli organi amministrativi e dalla illegittima ed ingiusta mancata realizzazione della Scuola Superiore della Magistratura in Catanzaro”.
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> SI TRASMETTE INTEGRALMENTE L’ATTO ATTO STRAGIUDIZIALE DI  DIFFIDA E MESSA IN MORA
> NOTIFICATO IL 19/10/2009  AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI ON.LE SILVIO BERLUSCONI; AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA IN PERSONA DEL MINISTRO IN CATICA P.T. ON.LE ANGELINO ALFANO; AL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE IN PERSONA DEL MINISTRO IN CARICA P.T. ON.LE GIULIO TREMONTI

ATTO STRAGIUDIZIALE DI DIFFIDA E MESSA IN MORA

L’Avv. Francesco Pitaro (CF. PTRFNC73M09C352F) nella qualità di Presidente dell’Associazione Il Pungolo per Catanzaro (CF. 97055510792), con sede in Catanzaro, elettivamente domiciliato presso lo Studio Legale Pitaro in Catanzaro alla Via F. Acri N. 88
PREMESSO
-che l’Associazione Il Pungolo per Catanzaro è associazione radicata nella città di Catanzaro e nella Provincia di Catanzaro e conta ad oggi circa quattrocento iscritti;
-che l’Associazione è nata il 31/7/2007 ed ha sede nella città di Catanzaro e si propone di valorizzare Catanzaro anche sotto il profilo economico, culturale e imprenditoriale attraverso la proposizione e organizzazione di iniziative dirette a tal fine;
-che, più precisamente, l’attività dell’associazione è diretta a valorizzare Catanzaro e a svolgere iniziative dirette a fare crescere e sviluppare, sotto ogni profilo, anche culturale, Catanzaro e a valorizzare il proprio ruolo di Capoluogo di Regione e di città principale della regione;
-che alla luce di tali connotazioni e degli scopi tipici dell’Associazione è di tutta evidenza l’interesse ad agire dell’Associazione Il Pungolo per Catanzaro in ordine ai fatti che più avanti saranno esposti trattandosi di ente esponenziale degli interessi collettivi dei propri associati;
-che con d.lgs. 26/2006 il Legislatore ha istituito nel nostro ordinamento la Scuola Superiore della Magistratura;
-che la Scuola Superiore della Magistratura ha finalità giuridiche e culturali e formative tra cui la formazione degli uditori giudiziari, l’aggiornamento dei magistrati (anche stranieri) e la promozione di iniziative e scambi culturali;
-che più precisamente ai sensi dell’art. 2 d.lgs. 26/2006 “La Scuola è preposta: a)alla formazione e all’aggiornamento professionale dei magistrati ordinari; b)all’organizzazione di seminari di aggiornamento professionale e di formazione dei magistrati e, nei casi previsti dalla lettera n) di altri operatori; c)alla formazione iniziale e permanente della magistratura onoraria; d)alla formazione dei magistrati titolari di funzioni direttive e semidirettive negli uffici giudiziari; e)alla formazione dei magistrati incaricati di compiti di formazione; f)alle attività di formazione decentrata; g)alla formazione, su richiesta della competente Autorità di Governo, di magistrati stranieri in Italia o partecipanti all’attività di formazione che si svolge nell’ambito della Rete di formazione giudiziaria europea ovvero nel quadro di progetti dell’Unione Europea e di altri Stati o di istituzioni internazionali, ovvero all’attuazione di programmi del Ministero degli affari esteri e al coordinamento delle attività formative dirette ai magistrati italiani da parte di altri Stati o di istituzioni internazionali aventi ad oggetto l’organizzazione e il funzionamento del servizio giustizia; h)alla collaborazione, su richiesta della competente autorità di Governo, nelle attività dirette all’organizzazione e al funzionamento del servizio giustizia in altri paesi; i)alla realizzazione di programmi di formazione in collaborazione con analoghe strutture di altri organi istituzionali o di ordini professionali; l)alla pubblicazione di ricerche e di studi nelle materie oggetto di attività di formazione;m)all’organizzazione di iniziative e scambi culturali, incontri di studio e ricerca, in relazione all’attività di formazione; n)allo svolgimento, anche sulla base di specifici accordi o convenzioni che disciplinano i relativi oneri, di seminari per operatori della giustizia o iscritti alle scuole di specializzazione forense; o)alla collaborazione alle attività connesse con lo svolgimento del tirocinio dei magistrati ordinari nell’ambito delle direttive formulate dal Consiglio superiore della magistratura tenendo conto delle proposte dei consigli giudiziari”;
-che dalla semplice lettura dell’art. 2 d.lgs. 26/2006 si evince la intensità giuridico-culturale e formativa dell’attività cui è preposta la Scuola Superiore della Magistratura;
-che all’art. 1 comma 5 del d.lgs. 26/2006 è stato prevista la individuazione di tre sedi della Scuola Superiore della Magistratura per i tre distretti territoriale d’Italia (Nord, Centro e Sud);
-che il d.lgs. 26/2006 ha attribuito la competenza ad individuare le dette tre sedi della Scuola Superiore della Magistratura al “Ministro della Giustizia di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze”;
-che con decreto del Ministro della Giustizia del 27 Aprile 2006 è stata correttamente individuata in Catanzaro la Sede della Scuola Superiore della Magistratura relativamente al distretto territoriale Sud;
-che tale decreto di istituzione della Scuola superiore della Magistratura è stato per Catanzaro un giusto e congruo riconoscimento per la esistenza di Uffici Giudiziari di particolare rilevanza (Corte d’Appello, TAR, Commissione Tributaria Regionale), il suo posizionamento territoriale-geografico, la sua vicinanza ad ogni tipo di collegamento viario e per la dotazione di immobili presso cui ospitare la sede della Scuola Superiore della Magistratura;
-che a seguito del detto atto-decreto ministeriale è sorta nella città di Catanzaro, nella provincia di Catanzaro e nell’intera regione calabrese e in      tutti i cittadini   e nell’intera comunità catanzarese e calabrese   (società civile ed associazioni)  grande
 entusiasmo e ciò perché Catanzaro avrebbe ospitato una Istituzione-Scuola Superiore della Magistratura di grande rilievo giuridico-culturale e ciò avrebbe dato lustro al capoluogo di regione ed esaltato il proprio ruolo all’interno della regione Calabria e dell’intero Meridione;
-che a seguito del detto atto-decreto ministeriale è sorta una legittima aspettativa e un concreto affidamento da parte della città di Catanzaro, della provincia di Catanzaro, della regione Calabria e dei cittadini e della comunità catanzarese e calabrese in ordine alla effettiva e reale realizzazione ed istituzione della sede della Scuola Superiore della Magistratura in Catanzaro;
-che tale istituzione e realizzazione oltre che dare lustro, sotto il profilo giuridico-culturale, alla città di Catanzaro e alla sua provincia e all’intera comunità di cittadini, ha inoltre determinato un forte e legittimo affidamento in ordine alle conseguenze economico-imprenditoriali che la istituzione della Scuola Superiore della Magistratura avrebbe certamente determinato dovendo Catanzaro accogliere per l’intero anno uditori giudiziari e magistrati (anche stranieri) per i quali organizzare corsi di formazione e aggiornamento oltre che per tutte le ulteriori attività giuridiche e culturali che la Scuola Superiore della Magistratura per legge si propone di realizzare;
-che, pertanto, si è determinato una legittima aspettativa ed un concreto e reale affidamento sul fatto che la città avrebbe dovuto accogliere ed ospitare centinaia di uditori e magistrati con evidenti conseguenze positive, sotto il profilo economico-imprenditoriale, per la città e la provincia e l’intera comunità (ristoranti, alberghi e tutte le strutture ricettive di ogni tipo);
-che, del tutto inopinatamente e illogicamente, con il decreto N. 26 del 30 Novembre 2006, il Ministro della Giustizia, spinto evidentemente da ragioni politico-campanilistiche, ha spostato la sede meridionale della Scuola Superiore della Magistratura da Catanzaro a Benevento;
-che tale atto-decreto ministeriale ha, pertanto, improvvisamente e immotivatamente cancellato Catanzaro e la sua storia e la sua conquista e senza alcuna congrua ragione giuridico-amministrativa ha sostituito Catanzaro con Benevento;
-che avverso il decreto ministeriale N. 26/2006 è stato proposto ricorso al TAR Lazio (RG.N. 1083/2007) e il TAR Lazio con sentenza N. 3087/2009 del 24/3/2009 ha annullato il decreto ministeriale impugnato nella parte in cui illegittimamente ed immotivatamente ha spostato la sede della Scuola Superiore della Magistratura da Catanzaro a Benevento;
-che a seguito della detta sentenza, che è immediatamente esecutiva, ha riacquistato totale e completa efficacia ed esecutività il decreto del Ministero della Giustizia del 27 Aprile 2006 con cui correttamente è stata indivuata in Catanzaro la sede della Scuola Superiore della Magistratura per il Meridione;
-che la sentenza N. 3087/2009 è immediatamente esecutiva ed obbliga ex lege le Amministrazioni e, pertanto, il Ministero della Giustizia, a dare esecuzione alle statuizioni contenute nella stessa sentenza emessa dal TAR Lazio e ad adottare ogni condotta ed atto e provvedimento al fine di istituire realmente la Scuola Superiore della Magistratura a Catanzaro;
-che la sentenza predetta ha ridato giuridica efficacia ed esecutività ed obbligatorietà giuridico-amministrativa al provvedimento-decreto del Ministero della Giustizia del 27 Aprile 2006 con cui è stata individuata la sede della Scuola Superiore della Magistratura in Catanzaro;
-che i provvedimenti amministrativi, e pertanto il decreto ministeriale del 27 Aprile 2006 con cui è stata individuata in Catanzaro la sede della Scuola Superiore della Magistratura, sono dotati ex lege (L. 241/90) dei caratteri di esecutorietà ed efficacia ed esecutività;
-che, pertanto, il decreto ministeriale del 27 Aprile 2006, che ad oggi è in piedi e pienamente efficace ed esecutivo, obbliga le Amministrazioni e il Ministero della Giustizia a porre in essere ogni iniziativa procedimentale e ogni atto e provvedimento diretto a istituire realmente la Scuola Superiore della Magistratura in Catanzaro;
-che, purtuttavia, ad oggi, nonostante siano decorsi numerosi mesi dalla adozione della sentenza del TAR Lazio N. 3087/2009 il Governo, il Ministero della Giustizia e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ingiustamente e illegittimamente, non hanno dato esecuzione alla sentenza N. 3087/2009 e al decreto del Ministero della Giustizia del 27 Aprile 2006 e ad oggi, conseguentemente, non è stata istituita la Scuola Superiore della Magistratura in Catanzaro né è stato adottato, alla luce delle recenti dichiarazioni pubbliche rese dall’attuale Ministro della Giustizia, alcun atto diretto a istituire concretamente la Scuola Superiore della Magistratura in Catanzaro;
-che, pertanto, da un canto vi è la sentenza del TAR Lazio N. 3087/2009 e il decreto del Ministero della Giustizia del 27 Aprile 2006, che sono efficaci ed immediatamente esecutivi, e dall’altro vi è la condotta totalmente omissiva e inadempiente del Governo e del Ministro della Giustizia e del Ministro dell’Economia e delle Finanze che non hanno dato esecuzione alla sentenza del TAR Lazio e al decreto del 27 Aprile 2006 e non hanno istituito la Scuola Superiore della Magistratura in Catanzaro;
-che la condotta del Governo e del Ministero della Giustizia si pone con tutta evidenza in violazione della statuizione contenuta nella sentenza del TAR Lazio N. 3087/2009 e in violazione del decreto del 27 Aprile 2006 emesso dal Ministero della Giustizia;
-che la condotta omissiva e inadempiente e illegittimamente elusiva, posta in essere dal Governo e dai Ministeri, oltre che violare la sentenza N. 3087/2009 del TAR Lazio e il decreto ministeriale del 27 Aprile 2006, viola il diritto pieno e totale nonchè l’interesse netto e concreto e reale ed attuale della città di Catanzaro e dell’intera comunità catanzarese alla effettiva e reale istituzione della sede della Scuola Superiore della Magistratura;
-che tale condotta omissiva e illegittima e in violazione finanche di una sentenza emessa dal TAR Lazio determina conseguentemente un evidente danno alla città di Catanzaro e alla sua comunità che non può usufruire di tutti i benefici (culturali e giuridici ed economici e imprenditoriali) che sarebbero derivati dalla istituzione della Scuola Superiore della Magistratura in Catanzaro;
-che tale danno diviene, con il passare del tempo, e con il rafforzamento dell’affidamento che l’intera comunità pone sulla realizzazione della Scuola Superiore della Magistratura, sempre più forte e concreto ed economicamente importante;
-che la condotta del Governo e del Ministro della Giustizia e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che non danno esecuzione al provvedimento giurisdizionale del TAR Lazio ed al provvedimento-decreto ministeriale del 27 Aprile 2006, oltre che essere con tutta evidenza illegittima, è davvero stucchevole giacchè a tenere la condotta omissiva sono i massimi organi istituzionali e amministrativi dello Stato Italiano che, tra i propri compiti istituzionali, hanno proprio quello di garantire il rispetto delle regole e l’esecuzione dei provvedimenti amministrativi e il rispetto e l’applicazione delle sentenze dei Tribunali della Repubblica d’Italia;
-che la situazione descritta è ormai divenuta insostenibile e Catanzaro e la sua comunità non possono accettare che, in violazione delle leggi e della sentenza del TAR Lazio N. 3087/2009 e del decreto ministeriale del 27 Aprile 2006,  il Governo ed il Ministero, contravvenendo ai propri obblighi giuridici, assumano condotte omissive e dilatorie dirette, evidentemente, a non istituire in Catanzaro la dovuta Scuola Superiore della Magistratura;
-che la città e la comunità catanzarese, in relazione alla presente vicenda, è ormai stanca di ascoltare inutili e sterili dichiarazioni di politici che non hanno portato alcun beneficio alla comunità e non hanno portato ad oggi alla istituzione in Catanzaro della Scuola Superiore della Magistratura;
-che la comunità catanzarese e Il Pungolo per Catanzaro pretendono solo e soltanto che si dia esecuzione alla sentenza predetta e al provvedimento ministeriale efficace ed esecutivo e che, pertanto, una buona volta, nel rispetto delle leggi e della legalità, sia istituita la Scuola Superiore della Magistratura e a Catanzaro non venga illegittimamente sottratta una conquista giuridico-culturale alla stessa dovuta e riconosciuta pure da una sentenza del TAR Lazio;
-che, si rileva ad ogni buon fine, il presente atto vale anche quale atto di diffida e messa in mora ai sensi degli artt. 90 e 91 RD 642/1907 al fine di ottenere la esecuzione della sentenza del TAR Lazio N. 3087/2009.
Tanto premesso e alla luce di quanto esposto, l’Associazione Il Pungolo per Catanzaro, in persona del suo Presidente in carica p.t. Avv. Francesco Pitaro, ut supra elettivamente domiciliato,
INVITA E DIFFIDA
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministero della Giustizia in persona del Ministro in carica p.t., il Ministero dell’Economia e delle Finanze in persona del Ministro in carica p.t., a dare corretta e  totale esecuzione, nel termine di 60 (sessanta) giorni dal ricevimento del presente atto, alla sentenza N. 3087/2009 del TAR Lazio e, pertanto, ad istituire realmente ed effettivamente in Catanzaro la Scuola Superiore della Magistratura;
INVITA E DIFFIDA
 il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministero di Giustizia in persona del Ministro in carica p.t. e il Ministero dell’Economia e delle Finanze in persona del Ministro in carica p.t., nel termine di legge, a dare corretta e totale esecuzione al provvedimento-decreto del Ministero della Giustizia del 27 Aprile 2009, che è efficace ed esecutivo, e a porre in essere ogni condotta amministrativa ed eventuali necessari procedimenti amministrativi e ad adottare ogni atto o provvedimento amministrativo diretto ad istituire effettivamente in Catanzaro la sede della Scuola Superiore della Magistratura.
Con avvertenza che, in mancanza, decorso il termine assegnato, sarà adita la competente Autorità Giudiziaria al fine di ottenere l’esecuzione e/o ottemperanza del giudicato-sentenza del TAR Lazio N. 3087/2009 e/o al fine di ottenere, nel caso di provvedimento negativo o di silenzio-rifiuto, la condanna della Presidenza del Consiglio dei Ministri e/o del Ministero della Giustizia e/o del Ministero dell’Economia e delle Finanze a porre in essere ogni atto e iniziativa procedimentale e provvedimenti amministrativi al fine di dare esecuzione al decreto del 27 Aprile 2006 del Ministero della Giustizia e di istituire in Catanzaro la sede della Scuola Superiore della Magistratura anche attraverso la nomina di un Commissario ad acta.
Con riserva, pure, di chiedere il risarcimento di tutti i danni subiti dalla comunità e/o dall’Associazione istante, in qualità di ente esponenziale degli interessi collettivi dei propri associati, derivanti dalla condotta omissiva e contra legem degli organi amministrativi e dalla illegittima ed ingiusta mancata realizzazione della Scuola Superiore della Magistratura in Catanzaro.
Catanzaro, 15/10/2009
Avv. Francesco Pitaro

 

 

RELATA DI NOTIFICA
L’anno 2009, il giorno ____ del mese di Ottobre, su istanza dell’Avv. Francesco Pitaro, nella qualità di cui in atti, io sottoscritto Aiut. Uff. Giud. Addetto all’Ufficio Notifiche presso la Corte d’Appello di Catanzaro ho notificato copia conforme dell’atto che precede a:
-Presidenza del Consiglio dei Ministri, in persona del Presidente in carica p.t., Piazza Colonna N. 370 (Palazzo Chigi) – 00187 Roma ivi spedendola in plico chiuso racc. a.r. come per legge

 

 

 

-Ministero della Giustizia, in persona del Ministro in carica p.t., Via Arenula N. 70 (Palazzo Piacentini) – 00186 Roma ivi spedendola in plico chiuso racc. a.r. come per legge

 

 

 

-Ministero dell’Economia e delle Finanze, in persona del Ministro in carica p.t., Via XX Settembre N. 97 – 00187 Roma ivi spedendola in plico chiuso racc. a.r. come per leg

Autore

Salvatore Ferragina

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