Intervento di Vito Bordino (UDC) su crisi Amc

Chiedo un’azione strategica di rilancio dell’Amc e faccio appello al senso di responsabilità dell’Amministrazione comunale per risolvere lo stato di crisi, in cui ormai da tempo versa l’azienda dei trasporti nella nostra città>. E’ quanto dichiara il vicesegretario regionale dello Scudocrociato Vito Bordino, intervenuto in merito alle criticità organizzative ed economiche del servizio dei mezzi pubblici di circolazione. <La minaccia all’occupazione, il blocco dei turn over, la crisi di liquidità, sono problematiche – sottolinea -, che richiedono una risposta seria e tempestiva da parte del Comune. Una risposta che deve essere filtrata attraverso un’attenta indagine di mercato ad ampio raggio, che miri alla conoscenza più puntuale delle esigenze di mobilità dei cittadini e a privilegiare il mezzo pubblico piuttosto che quello privato e che, di conseguenza, punti alla rivalutazione della società partecipata, comparando le potenzialità espresse a livello organizzativo dall’azienda cittadina con il trasporto pubblico urbano esistente nelle altre città. Una politica del trasporto pubblico urbano moderna e innovativa, quindi, che avevo avviato nella mia pur breve esperienza di guida dell’ Azienda di mobilità cittadina circa dieci anni fa>. <L’Amc non ha liquidità – prosegue -, non riesce a pagare gli stipendi ai propri dipendenti. E, nonostante ciò, si troverà a ricorrere all’assunzione di nuovo personale in vista di nuovi autobus a metano necessari per rendere maggiormente fruibile la circolazione. Questo è certamente necessario, ma vanno create le condizioni per coniugare le nuove necessarie assunzioni con le settanta unità lavorative attualmente in servizio con un contratto part-time per una retribuzione pari a settecento euro mensili. Non sarebbe più opportuno trasformare il rapporto di lavoro in full-time e al tempo stesso ricorrere a nuove assunzioni?>. <E’ evidente, però, che tutto ciò comporta una nuova e innovativa politica del trasporto pubblico in città, che assolva al compito di garantire la tranquillità ai dipendenti e le aspettative dell’utenza. Ben vengano forma societarie nuove, ma che non siano soltanto formali e rituali, bensì siano accompagnate da una strategia di rilancio serio e lungimirante del trasporto pubblico urbano, che tenga conto delle valide professionalità interne, probabilmente finora poco valorizzate. Bisogna invertire l’attuale logica che va a scapito del personale dipendente e pregiudica la qualità del servizio>. <Il controllo messo in atto dai mezzi pubblici di circolazione – aggiunge Bordino – è inesistente e di fatto provoca grosse perdite economiche, che potrebbe essere risolto trasformando il rapporto di lavoro in un full-time, oltre a ricorrere a nuove assunzioni. Esistono undici unità lavorative addette al controllo, i cui turni si dividono per tre giorni, e non potrebbe essere altrimenti visti i contratti part-time, per un totale di tre verificatori a turno, di cui un’unità in ufficio. Le perdite dell’azienda potrebbero essere limitate qualora ci fossero maggiori controlli sugli autobus recuperando somme dai biglietti mai acquistati da tanti utenti, oltre ovviamente ad ottimizzare la qualità del servizio>. <E’ chiaro -conclude il vicesegretario regionale dell’Udc – come le modalità con cui viene, attualmente, impiegato il personale addetto al controllo risultino carenti rispetto alle effettive esigenze, tenuto conto sia delle corse che dovranno essere intensificate per garantire una facile mobilità sia dell’estensione territoriale cittadina>.

 

Ufficio stampa
 
                                                    Vito Bordino – vicesegretario regionale UDC –

 

Autore

Salvatore Ferragina

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