Pontegrande – Via Genovesi: i cittadini non dimentichino

Nota di Danilo Grande dei Giovani MPA

Periodo preelettorale, cominciano le “tournèe” dei personaggi di spicco della vita politica di quartiere che colgono l’occasione per presentare agli elettori fogli e foglietti magari timbrati dal Comune per prendersi il merito di qualche opera realizzata o in procinto di esserlo. Si parla di via Genovesi nel quartiere Pontegrande, per questa frazione il comune nel aprile 2006 ha previsto un progetto di circa 500 mila euro per il rifacimento della rete idrica e recupero delle acque reflue da collegare alla rete urbana e la conseguente eliminazione della fogna a cielo aperto che da sempre scorre nelle vicinanze delle abitazione site nella suddetta via. Considerata la conformazione territoriale della zona, i lavori prevedevano l’installazione di alcune pompe per la risalita dei reflui che potevano essere così immessi nella condotta comunale ed essere depurata, depuratori permettendo naturalmente. Gli abitanti della via nel 2002, subirono gravi disagi oltre che rischi igienico-sanitari quando per una infiltrazione di fogna dai rubinetti dell’acqua iniziò a scorrere  liquido di colore scuro e male odorante, era fogna. Trascorsi giorni da questo “spiacevole inconveniente” sempre durante lo stesso anno, la prima azione fu la sostituzione parziale della condotta idrica, giusto per fermare in qualche modo i dissapori tra gli abitanti. Dopo ben quattro anni gli amministratori riuscirono a trovare i soldi per l’assegnazione dell’appalto, mentre per l’inizio dei lavori ce ne vollero altri due; si giunse a giugno 2008, iniziano i lavori della durata di circa tre mesi. Ad ottobre dello stesso anno, la strada resa praticamente impraticabile visti i lavori cominciava ad essere un problema. La mancanza di asfalto sulla carreggiata e le forti piogge invernali la rendevano un pericolo. Se ne resero conto anche i vigili del fuoco quando giunsero sul posto per una fuga di gas e l’autobotte, vista la mole, sprofondò nel terreno ingrandendo ancora di più il solco creatosi. La ditta che compì i lavori, li concluse con un asfalto del tutto provvisorio e  consegnò i lavori, pare a causa dell’esaurimento delle risorse economiche. Se i lavori siano stati portati a compimento o meno è una domanda che i residenti neanche hanno il bisogno di porsi. La risposta loro ce l’anno ben visibile. Non è stato completato affatto. Tutto ciò per anticipare una semplice realtà, cioè che ad accaparrarci i meriti siamo bravi tutti. Non si capisce perché, ma qui nella nostra città i lavori non vengono mai conclusi nel modo previsto e si finisce sempre per asfaltare subito prima di dover sostituire una tubatura per poi ritrovare la strada con le solito buche e dossi. Si raggiunge sempre lo stesso finale, cioè si tenta di recuperare, mettendoci una pezza sopra anche quando il vestito è ormai da buttare. Il tutto per evitare ulteriori mormorii pensando che la gente non si accorga della realtà dei fatti. L’asfalto è pessimo, i muri di cinta in alcuni punti non superano neanche i 40 centimetri di altezza. Lo sanno bene i genitori che hanno bambini piccoli, ma la ciliegina sulla torta, la rete fognaria rimane quella precedente cioè scarica nel terreno; le pompe per la risalita dei reflui, ammesso che siano state installate, non sono neppure collegate alla corrente elettrica, sotto gli occhi di tutti vi è un grosso tubo per  i cavi, da collegare alla cabina che smista l’elettricità che è diventato tana per molti topi. Che dire ne godono i gatti randagi almeno. Un muretto di appena 25 cm è stato costruito al bordo di un pozzo per le acque piovane così basso e immediatamente dopo una curva in cui fatica a passare due macchine con direzione opposta, se non è un pericolo questo! Il mal tempo continua a portare sporcizia su tutta la sede stradale e le griglie per la raccolta delle acque piovane spesso viene otturata da terra ed erbaccia. Le condizioni del posto non sono delle migliori ma a marzo 2010 ci saranno le elezioni, vedremo chi avrà il coraggio di prendersi il merito ancora una volta per un’opera realizzata e mai conclusa come tutte le altre! O per meglio dire vediamo chi avrà il coraggio di fare propaganda. Un messaggio è mia intenzione rivolgerlo anche nei confronti dei residenti: forse, quando gli amministratori si avvicinano tutte le brutte esperienze passate vengono dimenticate dagli elettori di via Genovesi; forse, ci si ricorda della festa organizzata nel quartiere limitrofo oppure non si può proprio fare a meno di votare un parente; la realtà dei fatti è sotto gli occhi di tutti. I rischi di epatite, i vigili del fuoco che portarono l’acqua con l’autobotte sono stati momenti indimenticabili, la speranza è che il clientelarismo non vinca ancora, dopo tutto il voto al parente non vale più della salute propria e dei propri figli.

 

Danilo Grande
GIOVANI MPA – Catanzaro

Autore

Salvatore Ferragina

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