Iinsufficienza tricuspidalica: svoltosi seminario scientifico

I nuovi protocolli diagnostici-terapeutici per il trattamento dell'insufficienza tricuspidalica secondaria sono stati illustrati nel corso del seminario scientifico che si è svolto nei giorni scorsi  all’Università Magna Graecia di Catanzaro, nell’ambito della sesta edizione dei “Seminari di medicina e chirurgia cardiovascolare della Magna Graecia”.
L'iniziativa,  organizzata dall'Unità Operativa di Cardiochirurgia, diretta dal Professor Attilio Renzulli, patrocinata dall’Ateneo catanzrese e dall'Azienda Ospedaliera Mater Domini, si è articolata in due sessioni di lavoro.
La sessione mattutina, moderata dai Professori Ciro Indolfi ed Attilio Renzulli, si è focalizzata sulla diagnostica e sulle indicazioni chirurgiche, mentre la sessione pomeridiana, moderata dal Professor Pasquale Mastroroberto e dal Dottor Mauro Cassese, ha riguardato la tecniche chirurgiche per la valvulopatia tricuspide.
Ha introdotto i lavori del seminario la Dottoressa Caterina De Filippo, direttore sanitario dell’Azienda Mater Domini, che ha illustrato i progetti e le attività svolte, discutendo anche di riduzione dell’emigrazione sanitaria, costi, reti integrate di servizi in ambito cardiochirurgico.
Un saluto ai partecipanti all’iniziativa scientifica è stato portato anche dal Presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, che, soffermandosi sul lavoro svolto dall’Ateneo in questi anni per quanto riguarda la formazione,la didattica, la ricerca, l’aggiornamento continuo in ambito medico, ha evidenziato la necessità, quando si parla di sanità, di ragionare in termini di rete e di integrazione per realizzare un modello assistenziale uguale per tutti, combattendo concretamente l’emigrazione sanitaria. Annunciando l’attivazione di un osservatorio provinciale sulla sanità, affinché la sanità sia una “fabbrica di salute e non di consenso”, il Presidente della Provincia ha rimarcato come la sfida sia quella di vedere crescere e consolidare sempre più il Campus con tutte le sue attività di formazione e di ricerca, vero investimento per il futuro.
“La patologia della valvola tricuspide – ha detto il Professor Renzulli – è stata spesso dimenticata perché per lungo tempo le affezioni alla valvola tricuspidale erano secondarie allo scompenso e quindi non venivano trattate in prima istanza. Col tempo si è visto invece che riparando o sostituendo con successo le valvole di sinistra, l’aortica e la mitrale, comparivano poi questi vizi tricuspidali che erano quelli che condizionavano la qualità di vita del paziente. Pertanto si è manifestata l’esigenza di diagnosticare precocemente la disfunzione di questa valvola e quindi di correggere il vizio tricuspidale insieme a quello mitralico e insieme a quello aortico eventualmente. 
I nuovi protocolli – ha rimarcato il Professor Renzulli -  prevedono, infatti, una diagnosi di insufficienza tricuspidale non solo legata al rigurgito e alla quantità del rigurgito ma soprattutto associata alla dilatazione dell’anello tricuspidale. Tutto questo fa sì che su un numero maggiore di paziente questa patologia venga diagnosticata precocemente e trattata in prima istanza con un intervento chirurgico che richiede poco tempo, un rischio molto basso ma che  migliora la qualità di vita”. 
Sono stati proposti casi clinici per la diagnosi e la terapia chirurgica, i risultati a lungo termine della Chirurgia mitralica isolata e della Chirurgia tricuspidale, i nuovi orientamenti per l'intervento di riparazione della valvola tricuspide, le strategie chirurgiche nei reinterventi coronarici.
Per quanto riguarda le tecniche chirurgiche l'attenzione si è focalizzata sulla chirurgia mininvasiva delle valvole atrio-ventricolari, sulla chirurgia della tricuspide nel congenito adulto e sull'annuloplastica tricuspidale sottodimensionata nella patologia dilatativa del ventricolo destro.
Sono intervenuti il Professor Francesco Grigioni dell’Università di Bologna, il Dottor Alessandro Mazzola dell’Unità Operativa di Cardiochirurgia di Teramo, il dottor Carmine Mignosa dell’Unità Operativa di Cardiochirurgia dell’Ospedale San Vincenzo di Catania, il Dottor Maurizio Braccio del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, e l’equipe medica della Cardiochirurgia dell’Azienda Mater Domini diretta dal Professor Renzulli. La segreteria scientifica e organizzativa è stata curata dal Dottor Francesco Cirillo.

Autore

Salvatore Ferragina

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