SCUOLA DI MAGISTRATURA: nota di Cimino

IL COMUNE SIA  ALLA  TESTA DI UN MOVIMENTO DI LOTTA  / CONSIGLIO  COMUNALE APERTO DAVANTI A MONTECITORIO”
Testo integrale della dichiarazione diramata dal capogruppo di Nuova Alleanza per Catanzaro; Franco Cimino.

<Può capitare che, a Catanzaro e su Catanzaro, la città più abbandonata e meno protetta d’Italia, che tutti abbiano ragione, aiutai anche da questo strano bipartitismo in cui è davvero difficile individuare differenze e diversità. E capiterà, pertanto, che infine ad avere ragione sarà Clemente Mastella, il quale da ministro del centrosinistra ha trasferito la Scuola di Magistratura nella sua Benevento e ora, da esponente del centrodestra, la trattiene nella stessa città, nonostante la sentenza del Tar Lazio abbia annullato quella sua prima abominevole decisione.
Avranno ragione, soprattutto, i parlamentari della nostra regione, i quali, imposti sempre da questo strano bipartitismo senza voto di preferenza, a turno stanno in silenzio quando governa il proprio schieramento, oppure fanno finta di protestare quando, come nell’ultima dichiarazione del ministro Alfano, si apprende che la scuola di Magistratura resterà dove attualmente comincia a muovere i primi incerti passi. Pochi ormai ricorderanno che i due ultimi presidenti del Consiglio hanno dichiarato il loro amore per noi. Il primo, Romano Prodi, definendo la Calabria figlia prediletta, il secondo, Silvio Berlusconi, dichiarando proprio a Catanzaro, nell’ultima campagna elettorale, che ci avrebbe restituito immediatamente quanto scippato. Lasciamo che questi due inganni si mescolino all’acqua passata delle tantissime menzogne consumate spudoratamente a danno della Calabria e del capoluogo. Ciò che non possiamo, però, far passare oggi è il gioco al ribasso, la trattativa che i “pestati” fanno dopo aver preso le botte, ovvero la diplomazia degli affamati che mendicano il tozzo di pane invece che ribellarsi agli affamatori. Chiedere che al posto del mal tolto sia assegnata a Catanzaro una quarta scuola o una succursale di quella principale, ovvero che con l’intera Sicilia del ministro Alfano ci si distribuisca un qualcosa che con la principale abbia una lontana attinenza, non rende giustizia né onore ai calabresi e ai catanzaresi e chiaramente si appalesa come un altro subdolo inganno. Catanzaro, per il suo ruolo, la sua storia e la sua cultura, sicuramente non l’accetterà. Vuole la Scuola di Magistratura. Adesso. E per via politica e non giudiziaria. E con essa vuole un riconoscimento legislativo, che conferisca al Capoluogo quei benefici, quelle norme, quei progetti e quelle risorse che insieme possano difenderne il suo ruolo e le sue prospettive. Tutto questo si chiama “Legge per Catanzaro capoluogo” e, in sua attesa, incontro con il Governo nazionale per definire molte cose rimaste a lungo sospese. Tra queste: la sede Rai, la Corte d’Appello, l’utilizzazione degli immobili e delle aree dismesse dallo Stato, la classificazione di Prefettura e Questura, l’Università, il porto, l’area metropolitana con Lamezia, la sede comunale, la messa in sicurezza del suo territorio, la valorizzazione del teatro Politeama quale strumento culturale a disposizione di tutto il Mezzogiorno e, non per finire, i necessari incentivi economici per lo sviluppo. Dinanzi a queste necessità c’è davvero qualcuno che voglia battersi con decisione per i diritti di Catanzaro, Città-Regione e per la Regione? Se c’è, e soprattutto se ne ha il coraggio, sottoscriva un patto per Catanzaro e si rechi a Roma per manifestare davanti al Parlamento e Palazzo Chigi fino a quando chi ne ha il dovere non ci avrà ricevuto. Capisco che un esercito, anche piccolo, in cammino abbia necessità di essere guidato. Speriamo che questa guida sia il Comune, attraverso una riunione urgente del suo Consiglio comunale, allargato alle varie rappresentanze elettive, da tenersi, magari, proprio a Roma davanti a Montecitorio.>

Autore

Salvatore Ferragina

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