La Striscia

FORTUNATI E BELLI; il Catanzaro passa a Vibo

Primo tempo di sofferenza ripresa da prima della classe

Per la quarta volta nella sua storia il Catanzaro si reca nella vicina Vibo Valentia per disputare una sfida valida per un campionato professionistico e per la quarta volta, risultato a prescindere, possiamo affermare che è stata un’autentica giornata di sport.
 Non c’erano dubbi che non accadesse questo, da sempre Vibo è stata una roccaforte giallorossa che ha gioito come noi catanzaresi per le imprese del Catanzaro che tutti ricordiamo e sofferto nei momenti di buio e quando parliamo dei cosiddetti tifosi della provincia, non possiamo non ricordare Vibo e il suo circondario.
Com’era prevedibile il Catanzaro sembrava giocasse in casa, infatti, almeno il 90% del pubblico aveva un vessillo giallorosso e prima della partita era facile incontrare tifosi con la sciarpa rossoblù al collo camminare insieme ai tifosi giallorossi. Nulla da dire, sono queste le giornate di sport cui vorremmo sempre assistere, che diventano ancora più perfette se condite da una bella e sofferta vittoria come quella di oggi.
Il settore destinato a noi tifosi ospiti era stracolmo, ma anche in tribuna la maggioranza era catanzarese, bisogna dire che sarà stato che in trasferta ci si esprime meglio ma oggi sono da elogiare i ragazzi della curva che per novanta minuti hanno sostenuto i ragazzi in campo spronandoli e trascinando nell’entusiasmo del sostegno anche i tifosi solitamente più tranquilli.
In campo le due squadre sono scese con i due moduli annunciati, il 3-4-3 per i ragazzi di Auteri e il canonico 4-4-2 per la truppa di Galfano.
La partita ha avuto tutti i connotati del derby, dove la squadra inferiore tecnicamente triplica le forze per battere quella favorita.
Nella prima frazione di gioco la Vibonese non ha badato a fronzoli, gli hipponici hanno aggredito a tutto campo i portatori di palla del Catanzaro sin dalle retrovie e non poche sono state le difficoltà soprattutto per gli uomini del centrocampo, soprattutto Bruno addetto alla costruzione e Lodi e Benincasa al contenimento.
Le difficoltà del Catanzaro sono state accentuate anche da alcuni errori nell’impostazione della manovra e così la Vibonese è riuscita a costruire tre nitide palle goal nella prima mezz’ora di gioco.
La prima occasione di Riccobono, che da due passi colpiva la traversa interna con palla che rimbalzava sul campo, era frutto di una bella ripartenza nata grazie all’ossessivo pressing dei vibonesi. La seconda occasione, ancora una volta una traversa interna per merito del colored Omolade, nasceva dalla fascia destra (sinistra per il Catanzaro in fase difensiva) dove più volte il peperino Riccobono si faceva trovare libero e metteva contemporaneamente in difficoltà Benincasa che ha problemi nell’offendere e nel difendere contemporaneamente, Di Maio che ha un altro passo rispetto all’ex vigorino e lo stesso Lodi che non scalava mai la posizione per tappare le falle quando Benincasa si sganciava. L’ultima occasione dei rossoblù nasceva sempre dalla solita fascia e questa volta era bravissimo Vono, perfetto anche nelle altre situazioni quando è stato chiamato in causa a salvare i giallorossi dalla capitolazione.
Nei primi quarantacinque minuti, sebbene il predominio rossoblù, il Catanzaro ha anche avuto le sue buone occasioni per passare, ci ha provato prima Mosciaro con un forte tiro risultato impreciso e Gimmelli con un colpo di tacco che se realizzato potevamo definirlo eurogol.
Nella ripresa scende in campo un altro Catanzaro. La Vibonese che aveva sprecato tantissimo in termini d’energia cominciava ad allungarsi e i giallorossi attraverso un possesso palla perfetto cominciavano a costruire gioco e iniziavano a dimostrare tutto il loro potenziale.
Il tridente d’attacco supportato anche dal lavoro dei centrocampisti e dagli esterni che avevano avanzato la loro posizione iniziava a carburare e le azioni in velocità e quel gioco brioso che ha fruttato tanti punti in questo inizio di campionato ricominciavano a vedersi.
La logica conseguenza era lo splendido goal in mezza rovesciata di Max Caputo, servito, da un assist di testa, si chiamava “ponte” nel calcio di una volta dell’ottimo Di Cuonzo che raccoglieva una pennellata di Montella.
Come al suo solito il Catanzaro passato in vantaggio non si chiudeva e continuava a giocare, poteva anche raddoppiare ma Longoni, subentrato a Montella sprecava dopo una bellissima azione personale, l’inserimento di Unniemi per Benincasa e di Basile per Caputo, nel finale garantivano al Catanzaro forza e freschezza per contenere gli sterili attacchi degli avversari.
Della Vibonese nella ripresa c’è poco da segnalare, tranne una punizione dal limite “regalata” dall’arbitro per fallo su Di Mauro e sprecata dal temutissimo (però è un bel giocatore) Riccobono.
Finendo possiamo affermare che la macchina Catanzaro per quanto attiene il progetto tecnico va avanti e più che la classifica guarderei a ciò che si riesce a vedere sul manto erboso, il Catanzaro del secondo tempo ha ricordato un altro grande Catanzaro, quello di G.B.Fabbri, la speranza è che questo Catanzaro sia supportato da chi di dovere…da una SOCIETA’, perché, come suol dirsi, la squadra c’è e il pubblico ha dato qualche segnale di risveglio.
SF
  

Autore

Salvatore Ferragina

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