INCONTRO A CASTROVILLARI PER DIRE NO ALLA CENTRALE DEL MERCURE

DE MAGISTRIS (IDV): NON SI ASCOLTA LA VOCE DEI CITTADINI FRUSTRANDO GRAVEMENTE IL VALORE DELLA DEMOCRAZIA

E’ questa la Calabria alla quale bisognerebbe dare voce e che, invece, viene appositamente ignorata per evitare che si inneschino circuiti virtuosi che significherebbero, per la solita borghesia mafiosa, la perdita dei benefici e della capacità decisionale riservata a pochi, soliti, noti. La vicenda della Centrale del Mercure, come molte altre nella regione, rappresenta una grave frustrazione del valore della democrazia. Ma serate come questa sono incoraggianti e straordinarie, e tutti noi che abbiamo veramente a cuore la Calabria dobbiamo unirci sempre di più per difendere la nostra bellissima terra, e per pretendere il rispetto dei diritti di tutti”.

Così Luigi de Magistris, europarlamentare di Italia dei valori, ha iniziato, ieri sera a Castrovillari (Cs), il proprio intervento conclusivo dell’incontro sul tema “Centrale del Mercure. Legalità, ambiente, salute”, organizzato dall’associazione ambientalista “Il Riccio” e dall’associazione “Solidarietà e partecipazione”. Una lunga ed articolata serata nel corso della quale i relatori hanno affrontato e sviscerato ogni aspetto legato alla possibile riattivazione della grande centrale Enel, che sorge a cavallo di Calabria e Basilicata, proprio all’interno del Parco del Pollino, motivando sul piano giuridico, economico e sociale il netto “no” che la comunità dice all’ipotesi di riavviare la mastodontica struttura a biomasse. Al microfono si sono alternati Mariella Ieno, dell’associazione “Il Riccio”; Ferdinando Laghi, medico all’ospedale di Castrovillari e membro di “Associazione e partecipazione”; gli avvocati Enzo Bonafine, del Comitato salute ambiente Pollino-Rotonda, e Marcello Nardi, del Forum ambientalista Calabria; il sindaco di Rotonda Giovanni Pandolfi. Davanti a centinaia di cittadini, alla fine, hanno sfilato anche numerosi rappresentanti di altre associazioni, comitati e categorie, che hanno elencato una triste serie di gravi problematiche che insistono su altre zone del territorio, portate all’attenzione di tutti per una sana e solidale condivisione di battaglie che accomunano i calabresi nel tentativo di difendere le proprie istanze.

“Anche io credo che questa centrale non di deve fare – ha detto de Magistris -. Pensare ad una centrale nel cuore di un Parco Nazionale è veramente assurdo. Ho ascoltato con grande rispetto anche le argomentazioni di chi ritiene che sia un’opera da riattivare, ma alla fine mi sono convinto che il rapporto costo-benefici non sia vantaggioso per la cittadinanza, come anche voi sostenete. E, per me che presiedo la Commissione controllo sui bilanci dell’Unione europea, questo è fondamentale poiché il nostro compito è proprio verificare se anche i soldi che provengono dall’Europa vengono spesi per opere che migliorano le condizioni di vita delle comunità. Lo faremo, anche qui in Calabria, dove nei prossimi mesi giungeremo per sentire non solo i rappresentanti istituzionali, ma anche, in maniera non mediata, i cittadini che sono portatori delle vere esigenze del territorio. Al di là degli aspetti di antigiuridicità che possono connotare vicende come queste, e rispetto ai quali vi invito a percorrere con fiducia le strade che portano alla magistratura ordinaria, che mi auguro sia sempre più attenta e disposta ad approfondire tematiche così delicate come quelle ambientali, vi dico che le questioni che oggi affrontiamo sono tutte politiche”.

“E’ fin troppo evidente – ha spiegato l’europarlamentare -, guardando ai risultati di una gestione scellerata dell’emergenza ambientale in Calabria negli ultimi dieci anni, che i gravi problemi calabresi non sono stati risolti e neppure affrontati in maniera seria e mirata al bene comune. Le vere risposte sarebbero quelle incentrate sulla valorizzazione dell’economia del territorio, nel rispetto delle sue peculiarità. Penso alle piccole medie imprese, al turismo, all’artigianato, all’agricoltura e, ovviamente, all’energia pulita, ma pulita veramente e non che crei ulteriori impoverimenti della natura. Ma così facendo si restituirebbe alla comunità un’autonomia ed una possibilità di sviluppo che non consentirebbe più ai pochi ricchi ‘prenditori’ di mantenere i propri benefici, di gestire lo scarno mercato del lavoro e, dunque, di controllare il voto. Il settore dell’ambiente, come anche quello dell’edilizia, rappresentano più di tutti l’intreccio di interessi insani che accomuna criminalità, affaristi senza scrupoli, i soliti professionisti e quella parte della politica collusa con i poteri forti. Ma i cittadini onesti sono di più – ha concluso de Magistris – e, anche grazie alla grande opportunità rappresentata dall’Europa, devono farsi sentire, e vigilare. Chi non persegue i vostri interessi, ma solo i propri, deve temere la costante pacifica rivoluzione che sta avanzando ogni giorno di più”. 

Autore

Salvatore Ferragina

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