SCUOLA: dichiarazione dell’Assessore Danilo Gatto

“ISTITUTI COMPRENSIVI IN QUASI TUTTI I QUARTIERI, UNA SCELTA CHE CAMBIA PROFONDAMENTE IL PANORAMA CITTADINO”
Testo integrale della dichiarazione diramata dall’assessore  alla pubblica istruzione, Danilo Gatto

<In questi giorni d’inizio anno scolastico diverse novità hanno accompagnato l’apertura delle attività: a Catanzaro l’istituzione di Istituti Comprensivi in quasi tutti i quartieri, una scelta che cambia profondamente il panorama cittadino e anche il modo di lavorare e di programmare, della quale forse ancora poco ci si è  resi conto. Una scelta obbligata come si sa dal governo, che aveva solo ed esclusivamente l’intento di risparmiare, ma che a Catanzaro ha seguito dei criteri di carattere territoriale e didattico (i poli di quartiere, la verticalità e continuità fra i vari ordini scolastici) che, oltre a rendere disponibili e meglio utilizzati gli spazi esistenti, dalle aule ai refettori che stiamo creando o rendendo agibili – dei pochi esistenti non ve n’era a norma neanche uno, dicasi uno, con buona pace dell’ex assessore ai lavori pubblici che ce ne chiede conto!!! – ha salvaguardato i posti di lavoro, in alcuni casi ne avrebbe addirittura creati in più, se contemporaneamente non fossero intervenute altre misure del duo Gelmini-Tremonti a peggiorare la situazione: dal taglio degli organici, a quello del personale ATA, alla riduzione del sostegno per i disabili e il contemporaneo aumento del numero degli alunni per classe.
E così numerose famiglie si sono trovate in estrema difficoltà, ma accanto a loro pari difficoltà hanno incontrato gli insegnanti, a partire dai precari che sono stati espulsi dopo anni, a quelli rimasti che hanno visto aumentato pesantemente il proprio carico di lavoro, ai collaboratori costretti a gestire in meno unità scuole molto più grandi, ai dirigenti che non sanno più dove reperire personale e risorse necessari.
Per non parlare dei comuni (e delle Provincie, evidentemente) per i quali è uno stillicidio quotidiano la richiesta di interventi per un’edilizia scolastica vecchia di trent’anni quando va bene, e mai ripensata, e di forniture di arredi e sussidi, oltre che di servizi nuovi per i quali ci vorrebbero altre risorse inesistenti.
Ed è proprio su quest’ultimo punto che si sono registrate le novità più deprimenti, in alcuni casi assolutamente sconfortanti. In molte scuole di Catanzaro (ma come risulta da un’inchiesta di Repubblica anche nel resto d’Italia, oltre che in altre amministrazioni dello Stato) le insegnanti stanno chiedendo ai genitori degli oboli (da 1 a 10 euro!) per l’acquisto di carta igienica e detersivi in quanto nessuno (magari il Comune) ne manda. Ora è bene dire che a seguito della legge 23/96, è da dodici anni che i comuni non hanno più la responsabilità della fornitura dei materiali di consumo e pulizia (limitata ai soli uffici, ovvero segreterie e presidenze), così come non hanno più le competenze sui bidelli, i custodi, etc. Da oltre un decennio quindi, in particolare con l’autonomia, le scuole devono provvedere da sé con i fondi che manda il Ministero.
Ed è proprio questo il punto: ormai si pensa alle scuole non più come a un servizio pubblico, ma come ad aziende che devono stare sul mercato da sole, trovare da sé i fondi, le risorse, finanche il personale per i servizi necessari alla propria sopravvivenza, altrimenti chiudere. È per questo che in gran parte si sono trasformate in “progettifici”, perché nel dis-ordinamento attuale è l’unico sistema per acquistare qualche attrezzatura, arrotondare lo stipendio, mandare avanti un servizio.
Ultimamente il Ministero ha mandato un vademecum su come comportarsi per la pandemia in corso: molte misure igieniche, lavarsi spesso le mani. Ma con che cosa? Invece di mandare circolari, la Gelmini mandasse il sapone, o desse più soldi alle scuole, evitando a tutte le istituzioni queste figuracce. I quattrini non mancano, stiano certi: li hanno pagati le migliaia di professori mandati a casa da questo governo, i comuni ai quali sono state tagliate le risorse, le regioni meridionali alle quali sono stati sottratti miliardi di fondi FAS.
Noi la nostra parte la faremo comunque, cercando anche di supplire alle carenze altrui laddove sarà possibile >.

Autore

Salvatore Ferragina

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