Petrusinu Ogni Minestra: garantire 365 giorni l’anno la sicurezza nei quartieri

Nota dell’Associazione  Petrusinu Ogni Minestra

La “normalità” che negli ultimi periodi si “respira” nei quartieri a sud di Catanzaro non dev’essere un “diritto” momentaneo ma dev’essere garantita 365 giorni all’anno, altrimenti non ha alcun senso sistemare per qualche settimana presidi dell’Arma dei Carabinieri per portare qualche giornata di serenità. La nostra Associazione, vuole esprimere il proprio ringraziamento – e crediamo che lo stesso sentimento lo provano la maggior parte dei catanzaresi – verso gli uomini delle forze dell’ordine che hanno fatto ritornare “normali” alcuni quartieri del Capoluogo. La malavita Rom ha, infatti, negli ultimi tempi fatto un salto di “qualità”, tant’è che finito il tempo dei furti di auto con la richiesta estorsiva del cosiddetto “cavallo di ritorno”, e si è passati allo spaccio di droga, al racket e al traffico d’armi. Un vero e proprio clan mafioso che rischia di rendere invivibile Catanzaro, una città da sempre riconosciuta per essere un’isola felice nel panorama italiano. Evidentemente, proprio questa tranquillità che regnava nel Capoluogo e le contestuali scellerate scelte clientelari della politica locale hanno creato quell’humus malefico che ha permesso ad ampi gruppi di etnia Rom, grazie al supporto della malavita locale, di diventare un vero e proprio cancro sociale. E viste le dimensione che la problematica ha assunto, ben vengano i presidi delle forze dell’ordine, ma solo se sono costanti per tutti i giorni dell’anno. Sappiamo, infatti, che i reparti dell’Arma dei Carabinieri, oggi impiegati nelle zone a “rischio”, presto lasceranno la periferia di Catanzaro. E’ quindi necessario pensare ad un “turn over” con altri corpi delle forze dell’ordine, in particolare, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza. E’ veramente incredibile come la scelta del Governo centrale, di impiegare in diverse città italiane, l’esercito per presenziare il territorio, non ha tenuto in considerazione Catanzaro. Sarebbe opportuno, proprio per il ruolo che la città e il territorio hanno nel panorama regionale, richiedere l’istanza di un battaglione dell’esercito presso la Caserma Pepe – Bettoja, che oggi pur essendo sede del Comando Regionale Calabria, non ha uomini e reparti utili allo scopo. Da parte loro, anche gli enti locali dovranno fare il proprio dovere, pensando ad un programma di recupero per le famiglie Rom e in particolare per i bambini che devono in qualche modo essere “depurati” dall’ambiente in cui gioco forza vivono. Inoltre, da parte del Comune, è necessario un piano di recupero edilizio della zona; una maggiore manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione (la luce nelle ore notturne potrebbe essere un deterrente agli atti delinquenziali) e una nuova sistemazione delle famiglie rom nelle case popolari, evitando di collocare in intere palazzine nuclei di tale etnia. Sarebbe,infatti, più utile frammentare questi gruppi “disperdendo” le singole famiglie nei diversi fabbricati popolari, spezzando quindi quel blocco granitico che permette alla malavita Rom di avere nei quartieri a sud, delle vere e proprie cittadelle dell’illegalità.      

Associazione Culturale

Petrusinu Ogni Minestra

Catanzaro

Autore

Salvatore Ferragina

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