Comunicato SPI-Cgil: conferenza stampa

Sarà presentata la proposta di legge di iniziativa popolare promossa da Cgil, SPI-Cgil, AUSER, FLC-Cgil per il Diritto all’apprendimento permanente

Sarà presentata domani all’Università della Calabria (sala Stampa, ore 9,00) la proposta di legge di iniziativa popolare promossa da Cgil, SPI-Cgil, AUSER, FLC-Cgil per il Diritto all’apprendimento permanente. Saranno presenti i massimi esponenti delle organizzazioni promotrici per segnalare all’opinione pubblica calabrese l’importanza dell’iniziativa e la necessità, attraverso la raccolta delle firme, di una adesione e un sostegno quanto più ampi possibile.

La proposta di legge è volta a riconoscere e garantire ad ogni cittadino il diritto all’apprendimento lungo tutto il corso della vita. L’Italia è il paese dove il 5% della popolazione trova difficoltà a leggere e scrivere una frase semplice, più d’un terzo non è in grado d’usare lo scritto e il semplice calcolo numerico per affrontare e risolvere le banali incombenze quotidiane e un numero di cittadini assai inferiore alla media europea possiede istruzione e abilità necessarie per essere autonomi e autosufficienti nella società d’oggi.
E’ un problema che nel nostro Paese, per ampiezza e profondità, assume il carattere  d’una vera e propria emergenza. Tanto più grave e pericolosa per il futuro della società italiana, dati il silenzio e l’inconsapevolezza che avvolgono questo tema. Eppure ormai è accertato, sia in campo teorico sia nei molteplici studi empirici di livello internazionale, che per realizzare una crescita economica durevole, l’accumulazione dei capitali non è sufficiente se non s’accompagna allo sviluppo delle conoscenze e delle competenze tecnologiche, non più limitate a quanti lavorano, ma a tutta la popolazione. Non solo: è accertato anche il nesso funzionale tra l’alfabetizzazione di base diffusa e la qualità degli studi superiori di qualunque livello.
La scuola italiana, e ancor più la scuola calabrese come ricordava il vicepresidente Cersosimo, è scadente perché vive in un contesto di bassa cultura di fondo dal momento che da cinquant’anni  in Italia si vende lo stesso numero di copie di giornali , che solo nel 25 % delle famiglie circolano più di cento libri e che il numero di collegamenti Internet è il più basso d’Europa. I tagli alla scuola, quindi, sono dissennati appunto perché agiscono su un corpo già debilitato e l’unico senso che in tale politica si può riconoscere è quello perverso di depauperare l’intelligenza del paese, peraltro già assai provata. Perciò non è più trascurabile l’importanza della circolarità fra cultura di base diffusa, qualità della istruzione e formazione nei diversi gradi scolastici e sviluppo economico e sociale. Ma c’è di più; l’allungamento della vita media allunga il periodo di vita dall’uscita dalle istituzioni scolastiche e dal lavoro esponendo il sapere, a suo tempo acquisito, ad un forte indebolimento con il rischio di una vera e propria dealfabetizzazione.
La proposta di legge d’iniziativa popolare che verrà presentata domani interviene su questo ventaglio di problemi provando a definire principi, logiche ed obiettivi fondamentali d’un sistema di educazione degli adulti di cui il nostro Paese è privo e in attuazione, fra l’altro, dell’art. 3 della Costituzione. In sintesi, è la proposta d’un quadro di riferimento alla stessa azione programmatica e legislativa delle Regioni e indica la necessità di incontro e dialogo tra soggetti, esperienze e politiche che seppure agenti nello stesso campo, si svolgono in ambiti spesso distinti e distanti, comunque non comunicanti. In Calabria è un lavoro ed un impegno imperativi, ma possibili. Confortano l’interesse, l’entusiasmo e la gioia d’imparare degli anziani calabresi che, come ad Acquaformosa, hanno difeso dalla chiusura la scuola dei nipoti e la propria, tornandovi ad imparare a leggere e scrivere.

 

Autore

Salvatore Ferragina

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