Call Center: PhoneMedia UGL contraria ad accordo del 21 luglio

PhoneMedia  soliti “prenditori” che umiliano una già martoriata Regione.

UGL Telecomunicazioni Calabria

contraria alla firma di accordo del 21 Luglio

Gli accadimenti di questi giorni, ai quali come Ugl Telecomunicazioni non possiamo restare insensibili, anche se non coinvolti, ci impongono di effettuare alcune considerazioni, senza voler entrare nel merito di quanto accade fra le OO.SS. alle prese con le solite querelle che evidenziano un’ unità sindacale virtuale, motivo di indebolimento per i  lavoratori chiamati a sostenete vertenze contrattuali, ma ci preme focalizzare il metodo ormai adottato dalle Aziende in un settore  a rischio quale quello dei Call Center e, in particolare nelle telecomunicazioni dove la crisi si  avverte e si accentuata anche nelle aziende leader.

Tale situazione, avvalora e trova giustificazione a quanto andiamo a sollecitare da circa un anno, a mezzo stampa, alla Regione Calabria nelle figure del Governatore e dell’ Assessore al Lavoro, circa la  istituzione di un Osservatorio in Calabria che abbia il compito di sovrintendere e controllare quanti usufruiscono di fondi regionali al fine di sviluppare occupazione nella nostra regione.

La vicenda PhoneMedia di Catanzaro è indicativa e rafforza la rivendicazione, in quanto assistiamo ad un imbarbarimento nel quale a rimetterci sono solo ed esclusivamente i lavoratori che rischiano di andare ad alimentare il già folto numero di precari.

Bisogna avere il coraggio di denunciare un’ Azienda che ha usufruito di fondi regionali, che la vincolavano a garantire nel tempo, i livelli occupazionali.

Ai più sfugge che la fonte principale di occupazione per i giovani in Calabria risultano essere i Call-Center , con circa  10.000 addetti dei quali solo il 15% sono regolarmente stabilizzati secondo quanto stabilito dal CCNL di settore.

Con l’Osservatorio l’Ugl Telecomunicazioni, vuole realizzare uno “strumento” preposto a vigilare, affinché tutti si attengano alle regole contrattuali e legislative, facilmente esportabile anche in altri settori, con la super visione della Regione, dell’Ispettorato del Lavoro e delle parti sociali.

Uno strumento indispensabile per porre fine alle facili illusioni che si originano nei tanti giovani in cerca di una prima occupazione, ma sopratutto a tutela di quelle Aziende sane che in Calabria sono come le mosche bianche, rischiando con propri capitali e traguardando un servizio fornito ai committenti di alta specializzazione (a seguito di corsi di formazione ai quali sottopone i lavoratori), senza prescindere da un piano industriale che ponga basi solide sul fare e non sull’avere.  

Oggi, la politica, dimostra sempre più di essere lontana ed assente dalle tante vicende che riguardano il mondo del lavoro in Calabria, latita anche in circostanze come questa, nella quale deve chieder conto a quanti scendono al Sud per svuotare le casse pubbliche con il miraggio di creare sviluppo.

Questi atteggiamenti peraltro vanificano lo sforzo verso una ripresa economica sia del territorio interessato che della Regione, ripercuotendosi su migliaia di famiglie che si vedono scippare dell’ unica fonte di reddito.

Noi siamo vicini e solidali ai lavoratori, pronti a dare il nostro contributo verso soluzioni che possano salvaguardare i posti di lavoro, ma inflessibili e schivi da collusioni nei confronti dei soliti “prenditori” che umiliano una già martoriata Regione.

A breve ufficializzeremo un incontro con la Regione prima che la disperazione possa tradursi in atti sconsiderati .   

 

Coordinatore Regionale

 Ugl per i Call Center

                                                                                                                             Guglielmo Nucci

Autore

Salvatore Ferragina

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