Istituti di credito continuano ad adottare regole ferree

riceviamo e pubblichiamo

Si continua a leggere che il peggio della crisi finanziaria ed economica nel nostro paese è passato, che stiamo superando questo periodo difficoltoso, ma i piccoli imprenditori e gli artigiani, oggi più che mai, stanno subendo oltre la crisi, anche le “angherie” degli Istituti di credito, già con l’accordo interbancario, cosiddetto  Basilea 2 , l’accesso al credito si è reso problematico per tanti piccoli imprenditori e visto il periodo, il Governo Nazionale ha finanziato con soldi pubblici molti Istituti di credito tra i quali, anche Istituti che con i consigli dei vari responsabili di agenzie hanno fatto perdere a tanti concittadini i risparmi di una vita, tali finanziamenti dovevano servire per dar modo che gli stessi rendessero meno difficoltoso l’accesso al credito aiutando famiglie ed imprenditori a superare questo periodo.

Nonostante il Ministro Tremonti ha più volte ricordato agli Istituti di credito il fine dei finanziamenti ottenuti, continuano ad adottare le regole ferree da loro imposte rendendo sempre più difficoltoso il proseguo della vita imprenditoriale ai propri clienti, addirittura negando loro l’utilizzo della liquidità di titoli versati fino all’ultimo giorno della cosiddetta valuta, causando spesso dei seri problemi solo per non anticipare per qualche giorno tale valuta.

È inaccettabile che gli Istituti di credito usano due pesi e due misure, al nord Italia applicano condizioni molto più vantaggiosi agli imprenditori locali rispetto ai nostri imprenditori, oltre a creare difficoltà, tali squilibri fanno lievitare i costi dei prodotti e sono i cittadini stessi a pagare le conseguenze.

Voglio anche ricordare che molti Istituti di credito, essendo chiamati in giudizio per anatocismo dai propri clienti o ex,  sono stati condannati dalla Giustizia a restituire denaro trattenuto in modo illegale.

Invito il Ministro Tremonti a far verificare dagli organi preposti che i finanziamenti erogati vengano utilizzati per il fine preposto e non per il fine di un gruppo ristretto appartenente al potere forte.

 

 

Massimiliano Giglio PSE

Autore

Francesco Vallone

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