Ma l’ex Ospedale Militare ?

riceviamo e pubblichiamo

In data 19 marzo 2008 perveniva agli organi di stampa una comunicazione del movimento civico Catanzaro nel Cuore in cui si faceva riferimento ad una pressante sollecitazione che il suddetto movimento faceva nei confronti del Ministro della Difesa, indirizzata al prof. Arturo Parisi, perché si definisse concretamente la procedura per riaprire l’Ospedale Militare regionale, e di cui si riferiva per aver ricevuto positivo riscontro con missiva datata 7 marzo 2008.
Nella stessa veniva allegata un’esauriente e sintetica scheda informativa con la quale il ministro confermava la riapertura della struttura pur senza fornire una data precisa.
Il ministro Parisi informava che, nell’ambito di un progetto di dettaglio finalizzato al ripristino funzionale delle infrastrutture già sede dell’Ospedale Militare di Catanzaro, in data 23 gennaio 2008 veniva sottoscritto un protocollo d’intesa tra il Ministero della Difesa e la Regione Calabria al fine di sviluppare il programma per la realizzazione dei Reset Centre della Difesa.
Si trattava di strutture di nuova concezione istituite in seguito allo studio di un gruppo di lavoro appositamente nominato dal Ministero per esplorare e individuare le migliori soluzioni anche rispetto agli immobili ed alle risorse umane e finanziarie già disponibili. Pertanto, alla luce di questo nuovo programma di sviluppo messo in campo dagli uffici della Difesa, era intenzione realizzare le sopra menzionate strutture a carattere extra ospedaliero.
I Reset Centre rientravano nel novero delle strutture che sarebbero state distribuite sul territorio nazionale e destinate ad attività di riabilitazione – a carattere intensivo ed estensivo, a ciclo diurno, continuativo e ambulatoriale – in favore dei soggetti indicati nel Decreto interministeriale Salute-Difesa del 31 ottobre 2000.
Quella dei Reset Centre era un servizio su cui il Ministero vuole puntare, trattandosi di una attività sanitaria molto utile e perciò ritenuta indispensabile sul territorio e che quindi dava al prestigioso immobile di Piazza Stocco, una suntuosa riapertura per offrire servizio ad una utenza quanto meno regionale. Infatti, nella missiva che il Ministero faceva pervenire, veniva evidenziato a chiare lettere che l’infrastruttura denominata “Bosco dell’Osservanza” presentava idonee capacità ricettive, quindi idonea come Reset Centre, mantenendo altresì nel complesso l’importanza storica nonché il prezioso contributo sanitario per la regione Calabria. A tal proposito, veniva rimarcata l’utilità di istituire la suddetta struttura sanitaria anche a motivo della rilevante presenza militare sul territorio calabrese e per consentire forme di assistenza a tutti i soggetti indicati nel sopraccitato decreto interministeriale. Ciò in risposta a quanto il Movimento faceva notare al Ministro, rilevando altresì la presenza dei vari Comandi ed Enti presenti sul territorio calabrese (1° Rgt Esercito di Cosenza, il 2° Aves di Lamezia Terme, il Comando Militare Esercito di Catanzaro; il Comando Regione Carabinieri Calabria, il Comando Regionale Calabria Guardia di Finanza, la Polizia di Stato, la Polizia Penitenziaria, i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale).
Il comunicato, ringraziando il sindaco Rosario Olivo ed il governatore Agazio Loiero per la sensibilità mostrata a favore di questa battaglia, prendeva atto della progressione positiva che stava avendo la vicenda e rimarcava l’attenzione che si proponeva affinché alla Calabria ed al suo capoluogo venisse restituito un presidio che per oltre 150 anni aveva svolto egregiamente il suo compito.
A seguito di quanto detto sopra, finalmente, in data 31 gennaio 2009 la Regione Calabria diffondeva con un comunicato che l’ex complesso infrastrutturale già sede dell’Ospedale Militare e centro di medicina legale di Catanzaro avrebbe avuto nuova vita grazie l’impegno personale del presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero. Il presidente, infatti, si era ribellato alla chiusura da parte del secondo governo Berlusconi (all’epoca era ministro della difesa Antonio Martino), e l’aveva spuntata grazie alla disponibilità del governo Prodi, con il ministro Arturo Parisi. L’impegno era stato confermato dal nuovo governo e così era iniziato l’iter procedurale per la realizzazione del nuovo Centro di riabilitazione regionale «Bosco dell’Osservanza».
Il commissario all’emergenza socio-economico sanitaria della Regione Calabria, Vincenzo Spaziante aveva inviato all’epoca, infatti, al presidente Loiero l’ordinanza con cui era stato nominato l’ingegnere Gaetano Costa quale soggetto attuatore per la realizzazione di un centro extra ospedaliero per lo svolgimento di attività di riabilitazione di interesse regionale e del ministero della Difesa.
La realizzazione del nuovo Centro di riabilitazione era il frutto di un protocollo d’intesa siglato lo scorso 23 gennaio 2008 tra la Regione Calabria e il ministero della Difesa, ed approvato dalla giunta calabrese lo scorso 10 marzo 2008.
«Con successivi provvedimenti – si poteva notare scritto nell’ordinanza che Spaziante aveva inviato d’intesa col sottosegretario al ministero della Salute, Ferruccio Fazio e al capo dipartimento della protezione civile, Guido Bertolaso –che dovevano essere definite le direttive a cui dovrà attenersi il soggetto attuatore, Gaetano Costa, nel curare ogni adempimento connesso alla realizzazione del progetto».
A distanza, di parecchi mesi, dalla pubblicazione dei seguenti comunicati, il Movimento per le Autonomie (Mpa) ritiene opportuno intervenire per chiedere come si sta procedendo in tal senso.
Sarebbe giusto sapere in che modo gli enti preposti stiano curando il caso, perché la nostra Città ha bisogno di risposte immediate e non si può più rimanere ad aspettare.Grazie!

 

Vitaliano Castagna
Coordinamento Cittadino MPA

Autore

Francesco Vallone

Scrivi un commento