IL DOVERE DELLA TRASPARENZA

Tensione al calor bianco ai vertici dell’F.C. e chi oggi dovrebbe chiedere spiegazioni, tace!
di Giuseppe Mangialavori

In certi frangenti non è dato tacere o agire pilatescamente. Nessuno da queste colonne si schiera da una parte o dall’altra (o dall’altra ancora ammesso che ci sia una terza …). Non lo si fa per timore di essere giudicati, ma per l’onestà intellettuale che ha sempre contraddistinto la Redazione di UsCatanzaro.net in tempi passati pre e post fallimento e quando i soliti noti si affannavano a puntare il dito contro chi aveva con ampi margini di tempo previsto ciò che dopo è realmente accaduto. Il “solito sito” non ha la palla di vetro. Semplicemente non nega ai propri occhi la verità dei fatti cerca di porgerla umilmente ai cortesi lettori che da sempre popolano il Sito di questa testata giornalistica. Ciò premesso, veniamo ai fatti che stanno segnando in modo determinante questo precampionato.

 

Dopo avere elargito/investito danaro pubblico finalizzato all’iscrizione del F.C. Catanzaro, Comune, Provincia e Camera di Commercio sembrano essersi dileguati senza peraltro vigilare sull’output che è seguito alla loro scelta. Molto opportunamente i rispettivi loghi campeggiano ovunque ma la loro presenza nelle vicende giallorosse, al momento si limita solo a questo aspetto grafico.

 

L’F.C. Catanzaro sbanda pericolosamente anche con l’ABS! Non è una battuta perchè Aiello Bove e Soluri, dopo avere esultato grazie all’intervento degli Enti sopra citati, ora non si parlano neanche e delegano a comunicati stampa il compito del confronto. Il tutto nell’immediatezza del debutto in campionato che vedrà i giallorossi di Mister Auteri esordire in casa con la Cisco Roma.

Qualcuno un tempo diceva:” la domanda sorge spontanea” ed il quesito che chi scrive si pone (certo che facciano lo stesso i cortesi lettori di fede giallorossa e non) è il seguente: ma per parlare con il mio socio, ho bisogno di un comunicato stampa oppure è sufficiente chiamarlo al cellulare e fissare un incontro? Tra Aiello e Soluri oramai è stata formalizzata a mezzo di comunicati stampa, una ferrea volontà a non parlarsi. Oltre ai due, non è dato conoscere chiaramente il parere di Pasquale Bove che sembra essersi dileguato. Quest’ultimo non si affida neanche agli oramai inflazionati comunicati. Sembra essere semplicemente assente.

Intanto Max Caputo e Gimmelli nel confronto di Coppa Italia contro l’Igea Virtus, hanno trovato (si fa per dire) il tempo per una doppia espulsione in appena 29 minuti ed hanno “ottenuto” una maxi squalifica senza peraltro ricevere una benché minima sanzione da parte della Società. Rete di Riccobono al Luigi Razza di Vibo Valentia ed è stata archiviata anche la Coppa Italia. Si riparte dalla Cisco Roma.

 

Innanzi a questo stato di cose nessuno può considerarsi esente da responsabilità. Gli Enti di cui sopra, in primis. Non di meno la tifoseria organizzata che (per la verità non tutta) chiede a gran voce un chiarimento subitaneo per una situazione grottesca degna del miglior (o peggiore a seconda dei punti di vista…) De Filippo.

 

La stagione 2009/2010 non inizia all’insegna dei migliori auspici e non è detto che il viatico tracciato lo scorso campionato da Mister Provenza, possa essere ripercorso quest’anno. Nella stagione 2008/2009 la squadra riuscì ad ovviare alle palesi lacune societarie raggiungendo il traguardo insperato dei playoff, non è detto che questo si ripeta. A Mister Auteri non mancherebbero di certo le qualità per catechizzare i propri uomini, ma atleti che percepiscono continui terremoti societari che peggiorano con il trascorrere del tempo, alla fine potrebbero stancarsi (come peraltro è già accaduto).

 

Urge un faccia a faccia pubblico, urgono chiarimenti forse prima nel chiuso di una stanza alla presenza dei massimi rappresentanti degli stessi Enti (che non hanno “staccato la spina” all’F.C.), poi però sarà necessario rendicontare il tutto senza infingimenti o limature di sorta ai cittadini Catanzaresi che avranno pure il diritto di sapere che fine hanno fatto i propri soldi.

Fa specie che qualcuno chieda l’intercessione pubblica finalizzata ad un incontro. La richiesta sottintende una palese dichiarazione di incapacità gestionale autonoma da parte di quelli che dovrebbero essere i vertici di una S.p.A. e quindi suona come una grave auto bocciatura.

Fino a quando si erano chiesti gli euro che non si possedevano, necessari per salvare la baracca, ed allora si poteva anche capire (ma non per forza approvare) la richiesta, ma se dei soci che dovrebbero sovrintendere le sorti di una Società per Azioni, non sono in grado neanche di parlarsi tanto da richiedere l’intervento di terzi, dichiarano ufficialmente un evidente fallimento manageriale ed i “salvatori” che intercedono dovrebbero prendere atto di questa dichiarata incapacità gestionale, trarre le dovute conclusioni e di conseguenza, adottare i dovuti provvedimenti del caso.

 

Le domande che tutti si pongono rispetto ai chilometri di inchiostro versati sono le seguenti:

 
–         A quanto ammonta la massa debitoria prodotta dall’ F.C. Catanzaro? (centesimi inclusi)
–         Prendendo atto della massa debitoria di cui sopra, a quanto ammonta la somma necessaria per la totale acquisizione delle quote societarie o in alternativa, per la maggioranza delle stesse? (centesimi inclusi)
–         Visto che il Dott. Soluri poco tempo addietro aveva manifestato la chiara volontà a farsi da parte, quale è stato il motivo (legittimo in quanto ognuno ha diritto di cambiare parere) che ha mosso lo stesso professionista catanzarese a fare nei fatti esattamente l’opposto?
–         Considerato che il Sig. Antonio Aiello ha da sempre manifestato la volontà di acquisire quantomeno la maggioranza delle azioni dell’F.C. Catanzaro, quale elemento è ostativo a far si che ciò avvenga?
– Che posizione ha assunto l’altro azionista, Pasquale Bove?
 

Si specifica che la risposta chiara e trasparente ai quesiti di cui sopra è un preciso obbligo e non già un “favore” sia a carico degli attuali azionisti dell’F.C., che degli Enti che con danaro pubblico hanno permesso la sopravvivenza dell’F.C. stesso. 

Ad oggi, se proprio vogliamo dirla tutta, ci sarebbero tutti gli estremi per l’intervento di Organi Istituzionali Nazionali e non già per quanto riguarda le sorti del Catanzaro Calcio, ma per quello che riguarda l’intervento degli Enti che hanno impiegato danaro pubblico che al momento non è stato investito per l’effettivo “bene” della Comunità.

 

La trasparenza è un elemento dovuto e visto che a salvare la vita all’F.C. hanno contribuito sia le Aziende Catanzaresi che pagano il diritto annuale all’Ente Camerale, che i cittadini Catanzaresi e della Provincia, questi ultimi hanno il diritto di sapere che fine hanno fatto i propri soldi e soprattutto, come si stanno gestendo.

 

Il chiarimento di cui sopra sarà vitale per il prosieguo di un rapporto con la tifoseria giallorossa che oramai è sempre più assente e lontana anche fisicamente (vedi presenze in Coppa Italia), dalle sorti dell’amato Catanzaro.

 

Giuseppe Mangialavori

Autore

Giuseppe Mangialavori

Scrivi un commento