Democrazia e Centralità: lettera a Bossi

Comunicato Stampa
Lettera aperta

Sig.Ministro,
Non si sorprenda se è un calabrese a scriverLe; in fondo, alle recenti elezioni Europee, sono stati oltre ottomila gli elettori della mia Regione che hanno scelto di votare liberamente per il Suo movimento e, quindi non può esserci alcuna remora da parte mia e, sono certo, nessuna riserva da parte Sua.
Non mi scrivo, non l’ho fatto prima, al partito “antileghista“ a prescindere; non l’ho farò ora che comprendo che il “fenomeno“ Lega non può essere liquidato né sommariamente e tantomeno con artificiose “letture forzate ed interessate”.
Sono un militante e dirigente di un piccolo movimento, localizzato in un ambito territoriale ristretto, e collegato alla PDL, con il quale il rapporto è di stretta e leale collaborazione dentro uno scenario regionale difficile, contorto, e spesso, troppo spesso, illeggibile.
Noi non abbiamo avuto una Pontida; un carroccio intorno al quale poter stringere destini di uomini, donne ed interi territori a difesa di libertà ed autonomia; al contrario, nelle nostre carni, ancora drammatico è il ricordo di due fratelli uccisi e traditi da altri fratelli della stessa terra, Iamia: Attilio ed Emilio Bandiera.
Noi, drammaticamente, siamo figli di questo evento e di tragiche ed analoghe eredità che hanno umiliato ed offeso la storia di questa martoriata Regione.
Oggi che il riscatto appare lontanissimo e che volge al tramonto anche la più flebile delle speranze, gruppi dirigenti famelici e rapaci mordono le deboli carni di questo territorio umiliato ed offeso e per percorrere vie o scorciatoie facili e demagogiche occorre inventarsi un nemico, un credibile avversario da fornire in pasto ad un consenso che ormai vacilla e ad un’opinione pubblica curva su se stessa ed incapace di guardare alto.
Lei, Sig. Ministro ed il Suo movimento, la Lega Nord, sareste i più fieri ed acerrimi avversari di questa Calabria, di mio figlio, del mio popolo e della sua storia, ed il federalismo fiscale la clava per indebolire i deboli ed “ingrassare” i forti.
Questi sono gli argomenti enunciati dai fautori della ipotetica Lega del Sud.
Come se gli sperperi della sanità, i carrozzoni, le eterne incompiute e quant’altro, appartenessero a Lei ed al Suo partito.
Sig. Ministro,
io dubito che sia così, io penso e spero, me ne dia, La prego, conferma che il Vostro disegno non possa essere che quello di un federalismo equo,solidale, che avvicini i popoli e non li allontani, che spezzi catene e che non innalzi steccati nuovi, ma c’è bisogno di prove e di conferme, di una testimonianza e di un impegno che possa essere, per me e la gente di Calabria, toccato con mano e verificato con gli occhi e con la mente, senza produrre inganni e senza beffe, nel nome di una nuova politica che possa produrre speranze, alimenti suggestioni e liberi dal bisogno e dal giogo del sottosviluppo.
Per tutto questo, io, che pure rappresento poco per entità politica ma sicuramente e drammaticamente maggioritario per speranze e se vuole aspettative, La invito, ed invito solo Lei Sig. Ministro, a venire in Calabria e spiegare, ovunque Lei voglia, anche in un posto simbolico, le Sue ragioni e se esse possano coincidere con gli interessi della mia regione, del mezzogiorno intero e della nazione.
Credo che possa essere una occasione unica, irripetibile, oserei dire storica, e so di non vaneggiare, per parlare di noi stessi, e di una scommessa che, come penso, debba essere giocata nel segno della verità e della coerenza, strumenti entrambi irrinunciabili per chi non ha dimesso Valori e storia.
Mi creda
Firmato
Antonio Talarico coordinatore provinciale di Democrazia e Centralità      

 

Autore

Salvatore Ferragina

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