”CARI SPORTIVI, VI REGALO IL CATANZARO”

Lo ha dichiarato il Presidente del Catanzaro già ben 17 anni fa

A beneficio dei più giovani e di chi magari senza essere troppo avanti con l’età tende a non ricordare i pur significativi episodi che hanno consentito il concretizzarsi delle spiacevoli vicende attuali, siamo andati indietro nel tempo ed abbiamo recuperato un pezzo della storia calcistica della nostra Città. Esattamente siamo andati indietro al momento in cui per la prima volta dopo esser precipitati nel baratro della C2 un Presidente della squadra cittadina ha manifestato la seria volontà a voler mollare il tutto a chiunque fosse armato di buona volontà e di capacità economiche per il proseguimento dell’attività agonistica. A voi la comparazione tra le dichiarazioni dell’allora Presidente e di quelli che sono a lui succeduti e che anche in qualche modo hanno manifestato simili intenzioni. Da notare come già allora come oggi, le problematiche vertono più i bilanci e gli impegni economici pregressi che i programmi futuri, e che già allora si propendeva verso una “gestione dei catanzaresi” che avrebbe poi portato alla drammatica situazione attuale; allora come oggi le istituzioni cittadine giocano un ruolo di primo piano nelle vicende calcistiche di quella che fu la “prima squadra della Calabria”.  Buona lettura.

”CARI SPORTIVI, VI REGALO IL CATANZARO”
Repubblica — 14 novembre 1992   pagina 24   sezione: SPORT

CATANZARO – Per la situazione in cui si trova il Catanzaro, ci vorrebbe una Gepi del pallone. Ma non l’ hanno ancora inventata e l’ amministratore unico del Catanzaro Calcio, Pino Albano, vorrebbe liberarsi della squadra, diventata un peso insostenibile, regalando le azioni e con esse i debiti. Addirittura, corretto in ciò dal sindaco, Albano ha reso noto di “avere donato gratuitamente alla città le proprie azioni e quelle del suo gruppo”. Forse era la soluzione sognata. Ma il Comune ha già i suoi problemi. Chi vuole può farsi avanti: può diventare padrone del Catanzaro senza mollare una sola lira. Almeno oggi. Domani è un’ altra cosa. Albano, accompagnato dai suoi collaboratori, ieri mattina ha incontrato il sindaco della città, Francesco Granato. Gli ha spiegato che in pratica non ce la fa più, che è intenzionato a cedere gratuitamente il pacchetto di maggioranza della società calcistica, chiudendo così la propria esperienza sportiva. “Ritengo che il primo cittadino – ha detto Albano – possa trovare persone che vogliono bene al Catanzaro e alla città, augurando loro le migliori fortune a proseguire nelle nobili tradizioni sportive”. Albano ha spiegato pure cosa lo spinge a mettersi da parte: “In un momento così difficile per la Nazione, ritengo doveroso difendere le circa 200 unità lavorative della mia azienda (la Siarc, che si occupa di ristorazione collettiva, ndr), anteponendo allo sport la conservazione del loro posto di lavoro. Lascio una squadra che certamente, in un clima sereno e di tranquillità, potrà vincere il campionato in corso. La rosa non è stata minimamente toccata proprio per consentire il raggiungimento dei traguardi auspicati”. Quando Albano rilevò il Catanzaro, che adesso milita nel campionato di C-2 e occupa, senza brillare, una posizione di metà classifica, la società era in C-1. Dopo anni e anni nella massima serie, aveva iniziato una veloce e inesorabile discesa verso le serie inferiori. Albano però trovava una società ancora forte di blasone e di bilancio (quell’ anno incassò oltre nove miliardi con la cessione di Lorenzo alla Samp e di Bivi al Taranto). I risultati positivi divennero sempre più rari, il grande pubblico con gli anni e gli insuccessi disertò lo stadio. La gestione “monarchica” di Albano (che ha nominato il figlio Girolamo vicepresidente) fece il resto, alienando alla squadra molte simpatie. Non più di un anno fa il presidente tentò una mossa analoga. Andò dal sindaco dell’ epoca, Marcello Furriolo, e gli fece lo stesso discorso. Furriolo cercò di coinvolgere qualche imprenditore che spaventato abbandonò subito. Questione di bilancio? Nella dichiarazione diramata ieri, Albano non fa cenno alla situazione di bilancio della società. Una scelta o una dimenticanza? Sta di fatto che il sindaco Granato ha messo le mani avanti facendo sapere che “impropriamente il comunicato dell’ Us Catanzaro parla di donazione alla città delle azioni di proprietà di Albano e del suo gruppo. Il tenore del comunicato vuole evidentemente significare l’ intenzione del gruppo Albano di dare luogo, per la squadra di calcio, a una gestione dei ‘ catanzaresi’ , ossia di quanti fra i cittadini vorranno farsi avanti come possibili destinatari dell’ iniziativa”. – PANTALEONE SERGI

Autore

Tony Marchese

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