Convegno Microcredito

: LA PROPOSTA DELLA PROVINCIA DI CATANZARO
IL SOTTOSEGRETARIO VIESPOLI RILANCIA LA “BANCA DEL SUD”

CATANZARO – 20 GIU 2009 – «In Calabria e nel Mezzogiorno è importante parlare di temi come quelli del mediocredito e dell’occupazione, perché in tema di lavoro bisogna rafforzare i servizi e le politiche attive, e dentro le politiche attive utilizzare il mediocredito come spinta all’autoimpresa e all’autoimpiego». Ad affermarlo è stato il sottosegretario al Lavoro Pasquale Viespoli, nel corso della terza e ultima sessione del convegno su “Microcredito e politiche attive del lavoro” organizzato dalla Provincia di Catanzaro. Il sen. Viespoli si è soffermato anche sui rapporti tra impresa e credito in Calabria: «C’è un problema di rapporto con il credito che fa parte storicamente della questione meridionale, e non è un caso che il Governo già nella sua prima esperienza – quindi in periodo pre-crisi – lanciò con Tremonti l’idea della Banca del Sud. Era quello un modo per sottolineare come fosse importante la questione del credito nel Mezzogiorno, perché il Mezzogiorno nel corso degli anni è stato depauperato del suo patrimonio bancario, tant’è che non vi sono più istituti di credito che possono dirsi finalizzati allo sviluppo del Sud.  Noi abbiamo puntato su tre grandi questioni: stabilità del sistema del credito, liquidità del sistema del credito, e infine abbiamo detto anche ai prefetti di attivare gli osservatori sul piano provinciale, non per valutare il rischio che deve essere valutato dalle banche o per assumere ruoli che attengono le prerogative e l’autonomia della Banca d’Italia, ma per verificare se, territorio per territorio, vi è la garanzia del flusso del credito in particolare verso la piccola e piccolissima impresa».
La sessione conclusiva del seminario sul microcredito, introdotta dai saluti dell’assessore provinciale al Lavoro, Formazione professionale e Politiche sociali, avv. Sergio Polisicchio, e moderata dal dott. Fabrizio Ferragni (vicedirettore del TG1), è stata dedicata al tema “Prospettive operative per la Calabria”.
Ferragni ha evidenziato come il microcredito rappresenti una vera e propria intuizione. Un’intuizione che può essere una sorta di deterrente alla disoccupazione, così come congegnato dall’Ente Provincia di Catanzaro.  E’ stata pertanto messa in risalto la proposta formulata dall’Ente intermedio di Catanzaro: parlare di microcredito come strumento per finanziare l’avvio di piccole attività di lavoro autonomo. «Il microcredito, come aspetto sociale, deve rappresentare uno strumento per avviare i primi germi di esperienza micro-imprenditoriale. Esso deve essere collegato con le politiche attive del lavoro. Da qui, del resto, il titolo del convegno che ha avuto ed ha come obiettivo quello di formulare una proposta operativa rivolta alla Regione Calabria nell’ambito dei fondi Por 2007/2013», ha spiegato l’assessore Polisicchio.
La Provincia di Catanzaro ha elaborato una proposta, che sarà tradotta in una iniziativa concreta, anche in ragione dei suggerimenti emersi nel corso della giornata di studio di oggi. Le linee guida potrebbero prevedere: la concessione di prestiti fino a 30 mila euro per l’avvio di attività autonome (artigianato, commercio, servizi, agricoltura); per ottenere il prestito non sarà necessario disporre di garanzie che verranno costruite nell’ambito dell’intervento stesso; i prestiti prevedranno un periodo di restituzione lungo (con un anno di garanzia) ed avranno un tasso agevolato; per presentare il progetto sarà sufficiente una domanda articolata che illustri l’idea nei suoi dettagli (gli interessati saranno aiutati da strutture, gratuite, di accompagnamento alla progettazione, presso i Centri dell’impiego); ogni attività, nella fase di start-up, sarà accompagnata da un tutor professionalmente adeguato e gratuito per il soggetto ammesso al finanziamento; il prestito sarà erogato da una Banca selezionata mediante un meccanismo di evidenza pubblica; la Provincia non avrà alcun ruolo nella valutazione e selezione dei progetti, funzioni che saranno affidate a strutture tecniche, selezionate anch’esse mediante meccanismi di evidenza pubblica. La Provincia si riserva solo, evidentemente, la verifica dell’avanzamento e dell’efficacia del Programma.
 
Sulla proposta preliminare della Provincia è stato avviato il dibattito politico-istituzionale, cui hanno preso parte anche l’on. Giuseppe Galati (componente della X Commissione Attività Produttive), del prof. Romeo Ciminello (Pontificia Università Gregoriana), del prof. Nicola De Marinis (docente di Diritto del lavoro, Università degli Studi del Molise), del dott. Giovanni Nicola Pes (Comitato per il microcredito), di Paolo Varesi dell’Ugl, del dott. Paolo Abramo (presidente della Camera di Commercio di Catanzaro), del dott. Carlo Borgomeo (esperto di microcredito e politiche attive del lavoro), della prof.ssa Luisa Brunori (fondatrice e direttrice M.I.O.-Università di Bologna), del prof. Domenico Cersosimo (vicepresidente della Regione Calabria).
Per l’on. Galati «il sistema del credito deve dare energia alle piccole economie», mentre il professore Ciminello ha sottolineato come il pensiero di base debba sempre essere l’etica: «E’ l’etica che costituisce l’investimento vero». Anche la professoressa Brunori ha sottolineato l’aspetto “etico” del microcredito, definito come un «circolo virtuoso tra beni tangibili, intangibili e relazionali».  Il prof. De Marinis, apprezzando l’iniziativa della Provincia, ha suggerito di puntare su una progressiva transizione da forme di lavoro contigue al lavoro subordinato a forme alternative a quest’ultimo. Per il vicepresidente Cersosimo «il microcredito è stato uno strumento che ha funzionato in comunità coese», mentre la Calabria è costretta a confrontarsi con un vuoto di relazioni sociali che potrebbe rendere difficoltosa questa tipologia di intervento.
 
 

Autore

Salvatore Ferragina

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