Rassegna stampa

Rassegna stampa di domenica 15 dicembre

Il Catanzaro tenta con l’Olbia il doppio colpo
Crisi societaria: spuntano i nomi di Abramo e Noto

IL DOMANI

Prevista una coreografia sobria. Corteo al termine
La curva si colora per il compleanno di Massimo Capraro

CATANZARO – Oggi la curva ovest ricorderà il compleanno del compianto
Massimo Capraro. Un appuntamento divenuto negli anni un rito per gli Ultras,
che hanno dedicato il nome del settore di pertinenza proprio a Capraro. Uno
di loro. È prevista un coreografia piuttosto sobria: torce e fumogeni
(dipenderà anche dalle condizioni meteo). Gli Uc73 esporranno anche uno
striscione che reciterà: “Il tempo passa, il ricordo resta. Massimo,
nel tuo nome la curva si colora”. La festa di Massimo Capraro coincide
con la revoca dello sciopero del tifo in seguito alle vicende che hanno portato
Minimo Cavallaro alla presidenza dell’Uesse. A tal riguardo, gli Uc73, subito
dopo la partita dì oggi, si muoveranno in corteo verso il Comune. Alla
testa lo striscione “Rilanciamo l’Us 1929 “. Una marcia di sensibilizzazione.
Un messaggio indirizzato a imprenditori e politici. Ci sarebbe stato anche Massimo
Capraro oggi . Il suo ricordo attraverso lcune belle parole (apparse sul sito
www.uscatanzaro.net) di chi lo conosceva bene, Nicola Fiorita: «Era uno
di quelliche mi hanno portato allo stadio, che mi hanno mostrato un mondo e
che mi hanno accompagnato per un pezzo di strada. E dopo è stato uno
di quelli che cercavo nelle curve degli stadi italiani, uno di quelli che c
era sempre, uno di quelli a cui chiedere della squadra, della curva, ma anche
delle persone, degli amici. Della vita, insomma. Perché era uno di quelli
che metteva la propria passione e la propria energia in tutte le cose che faceva
e in tutto quello che faceva ci portava dentro il Catanzaro. E
ora, da qualche anno, in tanti hanno deciso di portare lui dovunque vada il
Catanzaro. Ed è una di quelle molte cose che rende il Catanzaro qualcosa
di diverso da una semplice squadra di calcio».

Spuntano i nomi di Noto e Abramo
Sempre in piedi l’ipotesi di una composita cordata locale

CATANZARO-La nuova settimana potrebbe regalare le novità
sul fronte societario che i tifosi del Catanzaro aspettano da qualche giorno,
da quando, cioè, Giovanni Mancuso ha annunciato le sue irrevocabili dimissioni
da massimo responsabile del sodalizio giallorosso. Il neo presidente del club
di scesa Jannoni, Domenico Cavallaro, non lascia, opportunamente, trapelare
nulla; ma, secondo voci ben informate, le prime manovre finalizzate all’acquisizione
del pacchetto di maggioranza dell’Us Catanzaro sarebbero state avviate da alcuni
imprenditori. Cavallaro ha dichiarato che annuncerà l’eventuale cambio
societario solo a firma avvenuta davanti al notaio; ma in cuor suo sa che l’intrigata
matassa potrebbe sciogliersi, a breve. Si fanno i nomi di Noto e Abramo (quest’ultimo
interessato alle sorti dei giallorossi anche da sindaco) tra gli imprenditori
più “implicati nella vicenda”. Ma anche Albano è seriamente
indiziato di voler contribuire alla rinascita del Catanzaro. Senza dimenticare
Scorsa. I:ipotesi più volte indicata dal Domani in questi giorni, quella
di una cordata di imprenditori locali (ognuno dei quali dovrebbe farsi carico
di un onere di 200/300 milioni di vecchie lire) è allo stato quella che
resta maggiormente in piedi. Dunque, tra verità embrionali e leggende
metropolitane la storia, ultimamente sofferta, dell’Us Catanzaro continua. Nella
speranza che i prossimi capitoli che si andranno a scrivere siano più
distensivi e meno burrascosi. Il campionato non è affatto compromesso,
alla luce, soprattutto, della mediocrità assoluta che caratterizza, da
sempre, la C2. Un fatto, questo, che lascia aperti ampi margini di recupero.
Il Catanzaro ha i numeri per conquistare un posto nei play-off. Nelle altre
squadre fenomeni non ce ne sono.

LA PARTITA / Due buone notizie per Dellisanti: risorge il tifo e Folino
non più influenzato
«Ricominpo dagli ultras»
Con l’Olbia possibile il ritorno in panchina di Fabrizio Ferrigno

CATANZARO-Due buone notizie per Franco Dellisanti nell’imminente vigilia della
gara contro l’Olbia: il telentuoso Folino è riuscito a recuperare dall’influenza
e gli ultras ’73 hanno deciso di abbandonare lo sciopero del tifo e di ritornare,
così, a gremire la curva “Capraro” e sostenere le aquile. Il
tutto dopo aver accolto l’invito del neo presidente del sodalizio giallorosso,
Domenico Cavallaro, quale, subito dopo il suo avvento alla presidenza dell’Us
Catanzaro, aveva invitato i tifosi organizzati a desistere da prese di posizioni
divenute ormai inopportune, dopo le dimissioni di Giovanni Mancuso. Dunque,
contro la compagine sarda dell’ex Beppe Giglio il “Ceravolo” dovrebbe
offrire un colpo d’occhio decisamente diverso rispetto alle ultimepartite, nellequali
il Catanzaro, di fatto, ha giocato quasi senza pubblico
«La decisione degli ultrasdi tornare ad incitare la squadra – ha rimarcato
Dellisanti Р̬ stata accolta con soddisfazioni dai ragazzi. Questo ci
darà una carica enorme per fare bene, anche se infortuni e squalifiche
continuano a penalizzarci». E su questo, l’esperto trainer non può
che avere ragione, viste il perdurare di assenze importanti come quelle di Ferrigno,
Ambrosino, Bertuccelli, alle quali si è aggiunta quella dello squalificato
Rodrigo Machado, che hanno minato un organico di per sé già esiguo.
Per questo, oggi toccherà al funambolico Toledo Machado affiancare, in
avanti, Moscelli. Una soluzione, questa, dettata dall’emergenza; ma che potrebbe,
ugualmente, rivelarsi decisiva, visto il buon momento di forma che sta attraversando
il ghepardo di San Paulo, autore, domenica scorsa, del gol vittoria contro la
Puteolana.
«Abbiamo l’obbligo di centrare il successo – ha sottolineato l’allenatore
giallorosso – anche perché c’è una classifica da recuperare in
tutta fretta».
Che tipo di avversario sarà l’Olbia? «Come tutti gli altri. Va
rispettato, anche perché nessuno regala punti». Per il resto della
formazione, l’unico ballottaggio, ormai usuale, riguarda l’assegnazione della
maglia numero due, per la quale sono in corsa De Sanzo ed il rientrante Milone.
Alfieri riprenderà il suo posto in cabina di regia; Folinogiostreràsullafasciadestra;
mentre non è escluso che Ferrigno possa sedersi in panchina, solo per
riprendere a respirare il clima della partita. Domenica prossima, contro la
Tivoli, potrebbe già giocare qualche spezzone di partita. Ritornano al
tifo organizzato, gli ultras, che dopo la partita sfileranno in corteo fino
al palazzo comunale, per sensibilizzare gli imprenditori locali all’acquisto
della società, hanno annunciato una particolare coreografia, per ricordare
Massimo Capraro, il giovane tifoso giallorosso scomparso qualche anno fa.
Vittorio Giummo


GAZZETTA DEL SUD

La formazione giallorossa ha l’occasione di bissare davanti al suo
pubblico il successo di domenica scorsa
Il Catanzaro tenta con l’Olbia il doppio colpo

CATANZARO – Tenta il bis della vittoria di domenica scorsa oggi contro
l’Olbia il Catanzaro e anche l’impresa di cucire due risultati pieni nell’arco
di sette giorni. Il doppio colpo gli è riuscito a inizio di stagione,
partita, come si ricorderà, dalla seconda giornata e che ha comportato
per la squadra giallorossa due partite consecutive in casa. Ma, allora, si può
dire era un altro Catanzaro; per prima cosa completo nell’assetto, mentre proprio
dopo quell’inizio ha costantemente perduto pezzi, uno dei quali – colui
che ha dimostrato di essere il più in gamba tra i nuovi arrivati, ovvero
Ferrigno – non ha più recuperato. Detto per inciso l’ex centrocampista
del Giulianuova sta gradatamente riacquistando la migliore condizione, ma potrà
essere disponibile per la ripresa del campionato dopo la sosta natalizia. E
poiché non sono utilizzabili altri due infortunati ancora non è
possibile togliere il segnale di emergenza, anche perché, nel frattempo,
a Dellisanti è venuta a mancare una pedina ad hoc per l’attacco, anche
se Ingenito non è che abbia fatto faville nelle dieci partite che ha
giocato prima di ritrasferirsi alla Viribus Unitis. La squalifica, poi, ha tolto
di mezzo il sostituto Machada, adattato nel ruolo di punta. Già domenica
scorsa a Pozzuoli si è dovuto ricorrere alla terza soluzione impiegando
Toledo quale partner di Moscelli, l’altro giovane colored in forza al Catanzaro.
Toledo è andato al di là del suo compito segnando, appunto a Pozzuoli,
il gol decisivo per la vittoria. E Toledo, naturalmente, spera di ripetersi
oggi quando il problema per la squadra giallorossa sarà il solito, vale
a dire la finalizzazione delle manovre offensive che, giocando in casa, Logiudice
e compagni dovrebbero produrre. Questa volta il compito degli attaccanti dovrebbe
essere un tantino agevole in quanto di fronte si troveranno, anzi dovrebbero
visto che ci precedenti hanno relativa importanza, una squadra ai verbi difettivi
in difesa che è la seconda (preceduta da quella della derelitta Puteolana)
più battuta del girone. Ma, come si è detto, non c’è da
illudersi visto prima di tutto che i precedenti possono non far testo e, poi,
che il gol per la squadra giallorossa è quasi un optional. Comunque è
anche vero che il completo digiuno è quasi un ricordo di fronte alle
puntuali segnature di Moscelli compagni nelle ultime quattro partite. Certo
con il contagocce, ma è importante che i giocatori giallorossi preposti
alla finalizzazione della manovra non abbiano remore, come hanno finito per
averle nel lungo periodo di astinenza. E per quantificare il gioco che andranno
a produrre è scontato che dovranno moltiplicare gli sforzi e, naturalmente,
non soltanto gli attaccanti, ma tutti i componenti la squadra. Il gol, infatti,
è frutto di un lavoro di preparazione che deve veder impegnata tutta
la squadra. E a proposito di squadra, i propositi di continuare a spendere impegno
sembrano fermi anche questa volta, nonostante non abbia trovato soluzione la
vertenza in atto con la società, la qual cosa è apprezzata dalla
tifoseria, anche da quella grossa fetta che ultimamente ha disertato gli appuntamenti
domenicali. Fra l’altro torneranno a rioccupare la curva ovest gli ultras ’73,
come hanno preannunciato l’altro ieri in un lungo comunicato, nel quale hanno
reclamato la ricostituzione di una società forte e duratura. E oggi a
fine partita attraverso un corteo si propongono di sensibilizzare in particolare
gli imprenditori della città. Quanto alla formazione Dellisanti sembra
orientato alla conferma dell’undici varato giovedì contro il Santa Maria
con l’aggiunta di Moscelli al posto del giovane Longo.
Vito Macrìna


STADIO GIALLOROSSO

Il centrocampista brasiliano domenica scorsa con la sua rete ha consentito
ai giallorossi di incamerare tre preziosi punti
La “saudade” di Robson Toledo
«Con Machado ci siamo conosciuti a luglio e ormai è come se fossimo
fratelli»

di Vittorio Ranieri

Toledo Machado Robson, cosa hai pensato quando la palla, domenica, si è
insaccata in rete?
Solamente, che era un gol importantissimo per me e per la squadra. Sono stato
contento, otre alla rete, di aver dsputato una buona partita e di aver contribuito
così al successo del Catanzaro.
A detta dei giornalisti presenti al “Domenico Conte” di Pozzuoli,
sei stato il migliore in campo.
Beh, questo non può che farmi piacere, ma l’importante era tornare a
casa con i tre punti. Già, martedì, alla ripresa degli allenamenti,
abbiamo voltato pagina concentrandoci sulla partita con l’Olbia, perchè
si tratta di un match importante. Se riusciamo a mantenere il ritmo di gioco
come abbiamo fatto con la Puteolana, penso che alla fine riusciremo a spuntarla.
Possiamo, ormai, dire che il tuo ruolo è quello di centrocampista di
destra?
Sì, ritengo che quella è la posizione “giusta”, penso
– dice ridendo – che ormai lo hanno visto tutti.
Ricostruiamo ora la tua carriera in Italia.
Nel vostro Paese sono arrivato a diciassette anni. Mi prese il Perugia. Ho giocato
un anno con la formazione “primavera” biancorossa e poi sono stato
aggregato alla prima squadra. Ho esordito in una partita amichevole con il Bologna.
Dopo tre anni in Umbria, la società mi ha mandato in prestito in una
compagine greca di serie B. Li mi sono trovato bene, ho giocato quindici partite
segnando quattro reti. Sono stato, però, sfortunato perchè c’erano
grossi problemi societari. Così, sono tornato in Italia, andando a Rieti,
lo scorso anno, dove sono rimasto sei mesi, giocando tutti gli incontri e disputando
il campionato di serie D.
E, quest’estate, ha bussato alla tua porta il Catanzaro… Ero a casa e mi hanno
contattato, invitandomi ad aggregarmi in prova alla squadra che era in ritiro.
Dando il massimo, alla fine, sono riuscito a convincere il mister ed eccomi
qui.
Come mai il Perugia, che punta sempre molto sui giovani, ti ha lasciato andar
via? Francamente non lo so. Diciamo solo che quando è arrivato il nuovo
direttore sportivo è successo un pò di “casino”, perchè
non mi vedeva proprio e così è finita la mia avventura in Umbria.
È stata dura, in questi mesi, fare tanta panchina?
No, dura non direi. Ho molto rispetto verso i miei compagni di squadra, per
cui chi giocava al posto mio lo faceva solo perchè stava meglio fisicamente
e perchè lo meritava. Ora va meglio, tutti lo potete vedere. La mia fortuna
è stata solo quella di farmi trovare pronto al momento opportuno. Tutto
qua… Ormai, quindi, sei italiano d’adozione?
Eh, sì. Sono cinque anni che sto nel vostro Paese. Spero di continuare
così, dando sempre il massimo.
Un pensiero sui tifosi del Catanzaro.
A loro vorrei mandare un grosso saluto, perchè domenica mi hanno incitato,
spinto e applaudito dall’inizio alla fine. Li ringrazio di cuore.
Quanto è stato importante trovare qui un altro brasiliano? Molto.
Tu e Machado siete diventati i beniamini del pubblico catanzarese..
Sembra di sì. Con Machado ci siamo conosciuti a luglio e, ormai, possiamo
dire che siamo fratelli… Ci troviamo bene insieme e parliamo molto.
Toledo, fuori dal campo, che tipo è?
Dai, diciamo – commenta ridendo – che è un bravo ragazzo…. Sia in campo
che fuori penso di comportarmi sempre nella stessa maniera, cioè bene.
Con chi vivi in casa?
Siamo in quattro. Io, Machado, Longo e Musumeci e si può dire che stiamo
sempre insieme.
A Catanzaro, dopo quattro mesi, come ti trovi? Bene, rispetto poi a Rieti è
molto più calda.
A Natale, torni in Brasile, ovviamente?
Certo. Vado un pò di tempo a casa e poi ritorno con più grinta…
Cosa prometti ai tifosi in vista della partita con l’Olbia?
Nulla, perchè non prometto mai niente. Poi, ne parliamo a fine partita
come domenica scorsa…
Da avversario, con l’Olbia, tornerà al “Nicola Ceravolo” un
ex che tu hai avuto modo di conoscere durante il ritiro precampionato: Beppe
Giglio.
Sì, un randissimo amico. E molto forte, ma noi dobbiamo pensare solo
a vincere la partita, rispettando naturalmente gli avversari. Poi, do o il match,
ci vedremo e parremo un pò.
Un difetto di Toledo?
Mah, forse, a volte perdo la concentrazione. Però sto cercando di migliorare
da questo punto di vista.
Un pregio?
Beh, che vuoi che ti dica! Forse il tiro – continua ridendo -, anche se a volte
riesco a centrare lo specchio della porta e altre volte neanche la vedo…

 

Il difensore di fascia, bloccato ad inizio stagione da problemi di
pubalgia, crede fermamente nel progetto Dellisanti
De Sanzo e la voglia di Catanzaro
«Sappiamo poco delle vicende societarie, dispiace perdere uno come Mancuso»

di Claudio Pileggi

Allora, Fabio De Sanzo, dopo oltre un anno di vani tentativi, finalmente è
arrivatalavittoria in trasferta. Meritata?
Direi proprio di si, senza ombra di dubbio. Abbiamo giocato quasi l’intera partita
in dieci uomini a causa dell’espulsione di Machado dopo appena una ventina di
minuti, rischiando un pochino solo alla fine, ma la vittoria ci sta tutta.
Proprio quel goal annullato al 90°alla Puteolana ha fatto discutere…
Io ero proprio l’ultimo uomo ed ho visto il guardalinee con la bandierina alzata
ancor prima che il pallone entrasse in rete. Abbiamo tirato un grosso sospiro
di sollievo perchè sarebbe stata una vera beffa. Addirittura con Ciardiello
ci siamo abbracciati per lo scampato pericolo, quasi come quando si segna un
gol…
Quest’anno non sei riuscito ancora a conquistare un posto da titolare, la cosa
ti dà fastidio?
No, anche perchè fino a qualche domenica fa non stavo tanto bene per
via di un brutto infortunio. Ora è da un pò che mi sento in forma
e stavo cominciando a scalpitare per avere un posto in squadra. Domenica scorsa,
penso di essermi espresso abbastanza bene, anche se mi mancavano i 90 minuti,
ma la forma migliore arriverà solo giocando.
Ma se ti si presentasse l’opportunità, cambieresti casacca?
Lo farei solo per cambiare in meglio. Ho voglia di giocare ancora nel Catanzaro
perchè ci credo, ho voglia di riscattarmi insieme ai miei compagni di
squadra, e penso di poter parlare anche a loro nome, perchè vorremmo
tutti andar via vittoriosi da questa piazza, io in primis.
Nel frattempo hai avuto qualche richiesta?
Qualche contatto c’è stato ma per ora sono solo chiacchiere, ancora niente
di concreto. Andrei via solo se la Società mi dicesse di non aver più
bisogno di me, spero che questo non succeda anche perchè da calabrese
ci tengo in maniera particolare a far bene con questa maglia e anche per far
ricredere quei tifosi che adesso ci stanno un pochino contestando.
Come state vivendo invece, all’interno dello spogliatoio, la crisi societaria
che ha portato il Giovanni Mancuso alle dimissioni dalla massima carica ricoperta?

Sinceramente ne sappiamo poco, ma per quanto mi riguarda spero davvero che il
presidente Mancuso ritorni sui suoi passi perchè è una persona
seria ed affidabile. Certo, questa situazione influisce in parte negativamente
anche sulla squadra, ma contiamo comunque di riuscire a racimolare quei punti
necessari ad agganciare la zona play-off.
Ci sperate ancora?
Ci mancherebbe. Siamo a soli sei punti dai play-offe le esperienze degli anni
precedenti, anche di altre squadre, dicono che ancora il campionato è
aperto a qualsiasi soluzione. Lo scorso anno, ad esempio, proprio noi si amori
usciti a dilapidare un vantaggio addirittura di sette punti.
Per risalire la china della classifica, sicuramente bisognerebbe rinforzare
l’organico sei d’accordo? Certo occorrerebbe qualche innesto, specie per il
reparto avanzato. Occorrerebbe però anche un pò di fortuna che
non guasta mai.
Ma è vero che non riscuotete lo stipendio da qualche mese?
In tutte le categorie c’è sempre qualche mese di ritardo nelle retribuzioni,
ma non è assolutamente questo il problema. Se, come spero, il presidente
Mancuso rientrasse dalla sua decisione di lasciare, tutto si metterebbe a posto.
A proposito di problemi economici, è questo il vero motivo per il quale
tanti giocatori risiedete a Soverato?
Infatti. In città non si trovano appartamenti e quei pochi costano tantissimo.
Ma questo fatto non pensi possa influire negativamente?
Piacerebbe a tutti risiedere in città a contatto con i tifosi, senza
essere costretti a percorrere ogni giorno sessanta chilometri per gli allenamenti,
ma tant’è, la situazione è questa e bisogna accettarla. Ci tengo
comunque a dire che Soverato è un vero feudo di tifosi giallorossi, qui
ci sentiamo a casa.

L’ex di turno, al centro dell’attacco sardo, torna al “Ceravolo”
per dimostrare ai suoi ex tifosi di essere un attaccante di razza
Sarà un Beppe Giglio avvelenato?
«L’anno scorso è stato davvero stressante, ma non serbo alcun tipo
di rancore»

di Claudio Pileggi

Uno dei motivi di maggior interesse della partita in programma al “Ceravolo”
è sicuramente il ritorno da ex di Giuseppe Giglio, che a settembre è
stato ceduto in prestito proprio all’Olbia. Chiediamo allo stesso come si trova
nella squadra isolana: «Molto bene, anche se non tutte le cose vanno per
il verso giusto, specie per la classifica. Posso dire comunque che mi sono subito
ambientato bene, sia con il resto della squadra che con la città. Sono
stato accolto con simpatia. Qui in Sardegna comunque l’ambiente non è
certamente come quello di Catanzaro, le ambizioni sono completamente diverse
e per questo il pubblico si accontenta di quello che ha. Questo ti permette
di lavorare più tranquillo e sereno e di esprimerti al meglio. »

Proprio quello che ti è mancato qui a Catanzaro…
«Lo scorso anno è stato davvero stressante, soprattutto per come
si è sviluppato. Speravo che quest’anno le cose potessero andare meglio,
ma purtroppo ho constatato che qualche tifoso era ancora prevenuto nei miei
confronti ed allora, visto che c’era la possibilità, ho preferito fare
questa nuova esperienza con la speranza di fare bene e ritrovare l’umore giusto
e la fiducia in me stesso, qualità indispensabili, specie per un attaccante.
Sei soddisfatto del tuo rendimento in campo con la nuova maglia?
«Nonostante sono rimasto un mese e mezzo fermo a causa di un infortunio,
sono comunque riuscito a conquistare un posto da titolare e ho già realizzato
tre reti. Forse potevo farne qualcuna in più, ma credo che le mie prestazioni
siano state finora soddisfacenti; non sbaglio più in modo banale come
avveniva a Catanzaro, forse a causa delle eccessive tensioni. »
A Catanzaro, comunque, nessuno aveva mai messo in discussione almeno una cosa,
la tua generosità in campo..
«E infatti la mia caratteristica migliore e ne sono contento. La stessa
non mi ha però consentito di avere un rapporto idilliaco con i tifosi.
Per un attaccante contano tanto i gol che riesce a realizzare, il giudizio dei
tifosi è condizionato fortemente da questo aspetto, proprio ciò
che è mancato a me e che, di conseguenza, mi ha fatto diventare uno dei
capri espiatori della situazione. La cosa mi è davvero dispiaciuta. Per
le mie caratteristiche sono uno che non farà mai decine di gol, ma ritengo
che sarei potuto essere ancora utile alla causa del Catanzaro, specie ora che
è venuto a mancare anche Ingenito. »
Proprio con Francesco Ingenito, nonostante non segnasse, i tifosi hanno avuto
più pazienza, mal ricambiata visto la “fuga” dello stesso.
Ti piacerebbe, comunque, fare un dispettuccio ai tuoi ex compagni?
«Certamente, ma soprattutto per il bene della mia attuale squadra. Non
ho nessun motivo di rivalsa personale, penso a fare il mio dovere e nient’altro.
»
Sei andato all’Olbia solo in prestito, speri di rientrare a Catanzaro il prossimo
anno?
«Mi piacerebbe. Non rinnegherò mai Catanzaro perchè mi ha
dato la possibilità di misurarmi in una piazza prestigiosa. Cerco di
fare bene ad Olbia anche per questo, per tornare a Catanzaro ed essere visto
in maniera diversa dai tifosi. Ho un altro anno di contratto con la società
giallorossa, spero di poterlo onorare. »
Vuoi mandare un particolare messaggio proprio ai tifosi giallorossi?
«Dico loro che non serbo nessun rancore. Raccomando agli stessi di stare
vicini alla squadra. Chiedere loro di avere ancora pazienza è indispensabile,
anche se devo ammettere che ne hanno avuta tanta in tutti questi anni di serie
C. E necessario il loro apporto, senza di questo tutto si complica maggiormente.
»
In conclusione: un ritorno da ex senza veleni…
«Assolutamente. Torno volentieri a Catanzaro per fare la mia partita,
in tutta umiltà. Evidentemente, se lo scorso anno sono stato contestato
è perchè non sono riuscito a dare il massimo, spero di poterli
far ricredere. »
Una dichiarazione di umiltà, questa, che fa sicuramente onore a Giuseppe
Giglio. A lui tanti auguri di far sempre meglio, ma partendo dalla prossima,
gara contro l’Acireale!

 

Contro i bianchi dell’Olbia ritorneranno le coreografie dopo oltre
un mese di civilissima contestazione
In curva per onorare Massimo Capraro

di Marilena Aiello

Dopo oltre un mese di sciopero la curva torna al proprio posto. Nel frattempo
è successo di tutto e di più in seno all’U. S. Catanzaro che si
ritrova con un nuovo presidente, Domenico Cavallaro, dopo le dimissioni da parte
di Giovanni Mancuso che ha manifestato in questa maniera la propria delusione
per non essere riuscito a raggiungere gli obiettivi prefissi.
Messe da parte per un attimo le lamentele nei confronti del sodalizio di via
Jannoni (eloquente a tal riguardo lo striscione esposto in questo periodo “Società
vergogna”), dunque, i ragazzi della tifoseria, nella gara contro i bianchi
dell’Olbia, onoreranno da par loro la memoria di Massimo Capraro che in questi
giorni avrebbe compiuto il suo trentacinquesimo anno. Ed ormai possiamo anche
parlare di consuetudine da parte della impagabile curva che una volta era denominata
“ovest”, che riserva nell’ultima partita dell’anno solare speciali
coreografie, per onorare la memoria di uno di loro cui, nel tempo, si è
giustamente voluta intitolare la curva Allora spazio ai fumogeni ed all’incitamento
verso una squadra che ha risentito non poco della freddezza dei suoi tifosi.


LA NUOVA SARDEGNA

«Olbia: a Catanzaro voglio la vittoria»
Il proclama dell’allenatore Carboni scuote i galluresi in Calabria
Capitan Rassu gli fa eco: «Dobbiamo recuperare il tempo perduto»

di Enrico Gaviano

OLBIA. «A Catanzaro per vincere»: la parola d’ordine è di
Guido Carboni. Del resto l’Olbia non può guardare tanto per il sottile.
La situazione di classifica è difficile, e occorre cercare punti ovunque,
anche in questa trasferta che a prima vista parrebbe proibitiva. Per la verità
anche il Catanzaro non è che se la passi bene, e ha dovuto attendere
la trasferta in casa della Puteolana per risollevare la classifica.
Forse per questo motivo, i giornali catanzaresi si sono un po’ sbilanciati nel
pronostico. I tre punti di domenica hanno portato una ventata d’ottimismo, e
la partita dell’Olbia viene dipinta da qualcuno quasi come una formalità.
L’Olbia, ovviamente, ha intenzione di vendere cara la pelle. «Dobbiamo
cercare di recuperare il terreno perduto – sottolinea Giammario Rassu -. Troppe
cose sono andate storte in questo periodo. L’ultima quel maledetto pareggio
subìto all’ultimo minuto contro la Fidelis Andria. Anche l’allenatore
ci ha detto in questi giorni che dobbiamo pensare a fare la nostra partita e
che non abbiamo nulla da perdere. Ha ragione, e il nostro spirito sarà
proprio questo: giocare con tranquillità, cercando di far valere le nostre
qualità».
L’Olbia in questo periodo non si è potuta allenare sul terreno del Nespoli.
Ma per Rassu questo non deve diventare un alibi. «Per noi, questo non
rappresenta certo il massimo della comodità – aggiunge il capitano -.
Ma dobbiamo cercare di superare anche queste avversità. L’impegno, dall’inizio
del campionato, non è mai mancato. Ora raddoppieremo gli sforzi per uscire
da questa brutta situazione. La classifica non rispecchia il reale valore dell’Olbia
e vogliamo dimostrarlo a suon di risultati».
Anche il patron Mauro Putzu è convinto che la squadra saprà farsi
valere.
«Io in quest’Olbia ho sempre creduto, e continuo a crederci. Prima o poi
i risultati verranno. Speriamo di cominciare dalla trasferta di Catanzaro, un
avversario duro, ma non impossibile. I ragazzi ce la metteranno tutta.
Alla trasferta di Catanzaro partecipa anche Stefano Bettella, il difensore che
è ritornato a Olbia per allenarsi con la squadra di Carboni. Il contratto
non è stato ancora firmato, ma l’accordo è vicinissimo.
«Credo che Bettella firmerà presto – dice ancora Putzu -, probabilmente
lunedì. Sarebbe un bel colpo, un rinforzo di prim’ordine che ci tornerà
utliissimo in questo difficile frangente della stagione».
a Catanzaro Carboni ripresenterà Pittalis, fermo da due turni per squalifica,
e Polizzano, mentre in attacco dovrebbero giocare Giglio e Rassu. A casa sono
rimasti Melino, Sandà, oltre al difensore Balzano, che ancora sta recuperando
dopo un infortunio, e Manca, che è stato squalificato dal giudice sportivo
per due giornate.


IL QUOTIDIANO

Al “Ceravolo” c’è l’Olbia. Il Catanzaro ritrova Alfieri
e Folino. Moscelli in campo
Ecco la ricetta di Dellisanti
Il tecnico: «Chiedo la testa libera e il giusto approccio»

CATANZARO ­ Per sè stessi e per i tifosi. Per quella curva “Capraro”
che oggi, almeno in quelle che sono le intenzioni, tornerà a tifare compatta
per i colori giallorossi. Sospeso lo sciopero del tifo, per come hanno annunciato
li ultrà, la squadra invece non dovrà sospendere la striscia positiva
dopo aver vinto sette giorni fa a Pozzuoli. Al “Ceravolo” arriva l’Olbia,
una squadra che è alla disperata ricerca di punti per riprendere ossigeno
in classifica e che vorrà approfittare di quanto si è detto in
questi giorni intorno al Catanzaro. Ma i giallorossi venderanno cara la pelle.
Assicura Franco Dellisanti: «Ci aspetta una partita difficile ­ spiega
il tecnico del Catanzaro ­ ma io ai miei giocatori chiedo solo due cose:
di essere liberi con la testa, ossia di pensare solo e soltanto alla partita,
e di affrontare gli avversari col giusto approccio. Il resto verrà da
sé». Già, il resto verrà da se perché «il
Catanzaro ha una sua identità ben precisa e quindi deve giocare per come
sa. Ripeto, deve avere però il giusto approccio mentale alla partita
e pensare solo a giocare al calcio». Ma non è detto che pur rispettando
le due condizioni poste da Dellisanti l’Olbia ci stia a recitare il ruolo della
vittima sacrificale e predestiata. «Questo certamente no ­ continua
l’allenatore giallorosso ­ perché mi aspetto una squadra con molta
fame di punti per migliorare quella che è la loro classifica. E sappiamo
fin troppo bene che spesso le motivazioni possono fare la differenza».
Dellisanti è ovviamente informato su quelle che sono le intenzioni dei
tifosi, ossia di tornare in curva ad incitare Gentili e compagni: «Di
questo ne sono molto, molto contento. I tifosi sono aprte integrante di quest’ambiente
e se hanno deciso di tornare a tifare non può che farmi piacere. A me
e alla squadra che ha bisogno dell’incitamento dei suoi supporters».
FORMAZIONE. Tornano disponibili Alfieri e Folino che hanno
scontato un turno di squalifica. Dellisanti ovviamente li getterà nella
mischia dal primo minuto. Gli faranno posto Toledo e XXX rispetto a quella che
è la formazione di Pozzuoli. Recuperato Moscelli anche se non al cento
per cento della condizione. Con lui in attacco farà coppia Machado.

Autore

God

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