Il Pungolo chiama Catricalà

IL PUNGOLO SULLE BANCHE CHIAMA CATRICALA’ E LA BANCA D’ITALIA.

L’Associazione Il Pungolo per Catanzaro rende noto di avere ricevuto, da parte dei propri associati (persone fisiche ed imprenditori), segnalazioni relative alla condotta ostruzionistica e discriminatoria degli Istituti Bancari. Le questioni più rilevanti sono due. La prima, ormai annosa, è relativa all’applicazione, da parte delle Banche del Sud e della Calabria, di tassi uniformi, su finanziamenti, particolarmente elevati e comunque superiori a quelli applicati alle imprese nelle regioni del centro-nord d’Italia. Tale condotta, già più volte segnalate dalle associazioni di categoria, con tutta evidenza danneggia la rete imprenditoriale calabrese e catanzarese che avrebbe invece bisogno di maggiore attenzione e sensibilità per crescere e svilupparsi. Come può infatti un’impresa calabrese, che già deve fare i conti con molti fattori esterni e terzi, vivere e svilupparsi e competere con le imprese del Nord se per accedere ad un finanziamento deve pagare a volte anche il doppio del tasso di un’impresa di Padova? Né tanto meno l’applicazione di tali elevatissimi tassi può essere giustificata dal mancato assolvimento degli obblighi debitori da parte dell’imprenditoria calabrese. Ed infatti un conto è la determinazione del tasso da applicare, altro conto è la solvibilità dell’imprenditore richiedente che l’Istituto Bancario può in via preventiva facilmente accertare attraverso una congrua e rigorosa verifica. L’altra questione è quella relativa all’aggiramento del decreto anticrisi da parte delle Banche. Il Governo Nazionale al fine di far fronte alla crisi mondiale, che ha colpito anche l’Italia, ha adottato il noto decreto anticrisi (d.l. N. 185/2008) con l’intenzione di alleviare gli effetti depressivi della crisi. In particolare, tra le varie norme contenute nel decreto anticrisi, vi è l’art. 2 bis comma 3 con cui sono state dichiarate nulle le clausole bancarie contrattuali aventi ad oggetto la commissione di massimo scoperto. Purtuttavia, da qualche giorno, molti nostri associati, persone fisiche ed imprenditori, stanno ricevendo comunicazioni uniformi provenienti da diversi Istituti Bancari da cui si evince che la detta clausola è stata soppressa e però contestualmente è stata sostituita da altra clausola-commissione sostanzialmente di identico contenuto (!). Tale condotta delle banche, con tutta evidenza, oltre che ledere gli interessi degli utenti snatura la ratio del decreto anticrisi vanificandone il senso normativo e sostanziale. In buona sostanza le Banche stanno adottando, uniformemente, ormai da tempo, una condotta ostruzionistica e discriminatoria (Nord/Sud) e in violazione dei principi della concorrenza economica, e ciò sta ulteriormente rallentando la ripresa della nostra regione che non può contare sulla crescita economica, per la mancata possibilità di accesso al credito, delle proprie imprese che costituiscono il motore delle attività economiche. Non vi è concorrenza tra istituti bancari se tutte le banche al Sud e in Calabria applicano tassi uniformi ed elevati. Non vi è concorrenza se le banche contestualmente ed uniformemente sostituiscono una clausola-commissione con altra clausola-commissione sostanzialmente identica. Alla luce di ciò e della insostenibilità della descritta situazione, il Direttivo dell’Associazione Il Pungolo per Catanzaro rende noto di avere dato mandato al fine di redigere un atto-esposto da inviare all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Presidente Catricalà) e alla Banca d’Italia affinchè, ognuno secondo le proprie competenze istituzionali, venga verificato ed accertato se le Banche nella nostra regione abbiano adottato atti e condotte discriminatori e anticoncorrenziali ed uniformi in violazione dei diritti dei consumatori e della libertà di iniziativa economica imprenditoriale. L’Associazione Il Pungolo per Catanzaro chiede alla delegazione parlamentare calabrese di adottare ogni atto ed iniziativa (interpellanza, interrogazione) relativamente alla condotta delle Banche e all’aggiramento del decreto anticrisi nonchè al fine di promuovere l’adozione di eventuali atti e provvedimenti che tutelino i diritti e gli interessi dei consumatori e delle imprese calabresi.

Autore

Salvatore Ferragina

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