Convegno dal titolo “ Alla riscoperta delle tradizioni sommerse a San Floro: Cor

Si terrà giorno 3 giugno 2009 (ORE 17.30) nella sala consiliare del Comune di San Floro (CZ) il convegno dal titolo “ Alla riscoperta delle tradizioni sommerse a San Floro: Coraijsima” organizzato da Academy D.R. (Associazione di promozione sociale) – e dalla Amministrazione Comunale di San Floro. Dopo i saluti del Sindaco Nunzia Bressi, il convegno permetterà di conoscere meglio la figura della Corajisima sia dal punto di vista prettamente “pagano” sia dal punto di vista “religioso” grazie ai qualificati interventi di Cesare Mulè, del Parroco di San Floro Don Giuseppe Soluri – di Maria Concetta Bianco – dell’ Academy D.R., del critico letterario Salvatore Guerrieri. Vi sarà in sala, a cura di F. Bressi la proiezione immagini “A CORAJISIMA”. Si parlerà della nascita della tradizione, cosa essa rappresenti per la comunità di San Floro e per i paesi limitrofi. Durante il convegno ,verrà presentata la Corajisima realizzata da Maria Concetta Bianco membro di “Academy”. Lo scopo primario di questo incontro è quello di tentare di ripristinare questa antica tradizione che col tempo era andata scemando. Saranno regalate le Coraijsime alle diverse famiglie Sanfloresi , affinché vengano esposte dai balconi del paese, durante la “Quaresima”. La Corajisima è una delle tradizioni più antiche e curiose di San Floro.La “Corajisima” non è altro che una semplice bambola di stoffa, che veniva attaccata ai balconi durante il periodo della Quaresima. Una semplice bambola, ma ricca di simboli e significati: Un pezzo di guanciale nella tasca a significare il digiuno, l’astinenza del periodo quaresimale. Un peperoncino e uno spicchio d’aglio attaccato alle vesti ad allontanare l’invidia ed il malocchio. La conocchia ed il fuso con il filo di seta a sottolineare il trascorrere del tempo. Delle penne di gallina conficcate in un’arancia a rappresentare le domeniche che segnano la Quaresima. Allo scadere di ciascuna domenica una penna veniva bruciata nel proprio camino affinché il fumo tenesse lontano gli spiriti maligni. L’usanza della Corajisima era ed è però ancora presente in Calabria e nel Meridione tutto. Per esempio molto sentita era la tradizione a Pizzo, a Gagliato, Caulonia, Paulonia, Martirano Lombardo, il Marchesato, la zona del Savuto, San Sostene, Acquaro, Longobardi, Amante, Maierato, Conflenti. Anche se si deve credere che questo modo di vivere e di sentire la Quaresima era comune un po’ a tutti i paesi calabresi. Si perde nella notte dei tempi la trasmissione di memorie, infatti Virgilio ne parlava già nel II canto delle Georgiche. In quel caso però, il bamboccio era attaccato agli alberi e serviva a tenere lontani gli spiriti maligni dal proprio campo. La serata si concluderà con un aperitivo accompagnato dalle musiche di Miriam Scarcello – antropologa musicista. La manifestazione è patrocinata dalla Regione Calabria.

Autore

Francesco Vallone

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